Una piscina nel granito

Progetto e foto: arch. Sergio Carbone per Suzuki
Testo: Gabriella Anedi

Che cosa è un paesaggio se non un punto di vista sulla natura, quello stesso che sapevano trovare i vedutisti e grazie al quale l’indifferente corso del creato cominciava a trovare il suo senso e il suo ordine? Qualcosa di analogo è stato ricostruito in costa Paradiso, in Sardegna, dall’ architetto Sergio Carbone durante i suoi primi sopralluoghi. La costa rocciosa, il mare, e poi quelle foto fatte al tramonto, tra quelle due rocce: ecco, da lì si sarebbe cominciato a costruire il paesaggio, lì la piscina sarebbe stata la piattaforma azzurra, la scatola prospettica di tutti i futuri tramonti, e i graniti a picco sul mare sarebbero apparsi come le quinte di questo grande spettacolo del mondo.

Dall’intuizione lirica al progetto. Con una gettata di cemento è stato possibile passare dalla recinzione geometrica all’andamento libero delle rocce che delimitano una delle pareti, un brano di natura inglobato nella vasca, una parte di scogliera “addomesticata” nei confini rassicuranti di uno spazio privato.

L’integrazione con il paesaggio e il territorio è stata una linea guida per l’intero progetto: l’abitazione si mimetizza nel territorio e da questa si accede comodamente alla piscina tramite una scalinata. Coperture, rivestimenti e pavimentazioni sono stati realizzati con materiali locali: cotto per le tegole e lastre di granito variamente lavorate che delimitano il bordo della piscina per arrivare a fasciare interamente i pilastri che reggono il porticato in ombra. Per il camminamento intorno alla vasca la pietra in granito rosa ha subìto un taglio a sega leggermente levigato che garantisce piacevolezza al tatto senza diventare mai sdrucciolevole. Se è raro incontrare in Sardegna nuovi progetti che si confrontano con la storia architettonica locale, tanto è diffuso una sorta di “international style” o di generico stile “mediterraneo”, risulta apprezzabile in questo caso la volontà di coniugare un linguaggio moderno con i colori propri del luogo. Carbone ha riletto la lezione di Vietti che, semplificata e resa più essenziale nella valorizzazione dei volumi e nelle ordinate gradazioni del paesaggio, si presenta qui come sintesi elegante e mai leziosa di questa duplice tensione. accompagna con dolci terrazzamenti il piano alto della casa a quello inferiore della piscina. E’ stato così creato un luogo intermedio di verde, piacevole alla vista e in grado di creare un microclima ideale nella stagione estiva. Un altro filtro è costituito dal portico, ampio, ombreggiato e ben ventilato, con comodi arredi per il pranzo e la conversazione.

 

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