Una grande villa rivisitata


In una zona molto panoramica di Madonna di Campiglio

Nel segno della tradizione montana

In a sign of the mountain tradition

Progetto di Claudio Verri, interior designer
Testo di Walter Pagliero
Foto di
Athos Lecce

Era una delle pochissime ville degli anni ‘50 esistenti a Madonna di Campiglio, che si faceva notare per la sua vasta superficie, anche se suddivisa in tre corpi contigui. Il proprietario, un noto finanziere, aveva il suo gatto delle nevi personale per raggiungerla quando aveva nevicato da poco.
Nella memoria popolare si favoleggia di grandi feste con decine di camerieri; nella realtà dei fatti il tavolo da pranzo era per quattordici commensali e qualcuno doveva pur servirli. La villa è stata recentemente divisa in tre appartamenti (tutt’altro che piccoli) di cui vediamo qui il primo corpo laterale ristrutturato e riarredato. Autore di questo interno è
l’interior designer Claudio Verri di Pinzolo (TN) che così ci ha raccontato la sua avventura progettuale: “Per prima cosa cerco sempre di capire cosa vogliono i miei clienti sia dal punto di vista estetico che dell’abitabilità. Quindi inizio a concordare con loro la distribuzione delle zone funzionali e subito dopo affronto il tema dello stile che dovrà avere
l’arredamento, dai rivestimenti fino ai mobili.

Il camino in muratura, classicamente campito, fa da centro ottico in contrapposizione al panorama.
Il suo calore simbolico lo rende un punto di convergenza della privacy del grande appartamento

Il grande soggiorno, che attraverso le finestre continue gode di una spettacolare vista sul gruppo del Brenta, contiene sia l’angolo conversazione che il grande tavolo da pranzo, copia fedele di quello originale pensato per accogliere quattordici commensali. Le sedie che lo contornano sono quelle autentiche dell’arredo degli anni ‘50.
Le tende, comandate elettricamente, rendono più sontuoso l’ambiente.
Lampade, ferri battuti, e bastoni per le tende sono di Fabbro Zino L.T.A.
Vera protagonista è la bellissima stufa in maiolica di Zardini.

The large living room, with spectacular view through the surround windows of the Brenta mountain range, contains both a social corner and a large dining table, a faithful copy of the original one that sat twelve.
The chairs surrounding it are the original ones of the 1950s furniture.
Electric curtains make the setting even more sumptuous.
Lamps, wrought iron, sticks to the tents are Fabbro Zino L.T.A.
The star attraction here is the beautiful majolica stove by Zardini.

It was one of the few villas of the 1950s at Madonna di Campiglio that had a conspicuously large surface area, albeit divided into three adjacent blocks. The owner of the building, a well-known financier, would use a skiscooter to get to the house when it snowed. They say that large parties used to be held here, waited on by dozens of servants. But the truth is that the dining table sat twelve: it goes without saying that someone served. The villa was recently divided into three large apartments, the renovated and refurbished side wing of which is presented here.

La grande sala panoramica viene limitata a monte da un
tramezzo parziale che la rende di dimensioni più contenute

La parete di fondo si interrompe per mostrare una parte della zona filtro dove domina uno stupendo armadio dipinto tipico della zona alpina, di quel filone che in tedesco viene chiamato bauernmöbel, cioè “mobile dei contadini”.

The back wall is interrupted to show a part of the filter area which has a beautifully painted wardrobe typical
of Alpine regions; it is in the German bauernmöbel or ‘peasant furniture’ style.

La porta d’ingresso nel salone è dipinta con un motivo a spina di pesce, di origine gotica, che per secoli ha animato le imposte dei castelli. La parete attrezzata contiene vari oggetti rustici dell’antiquariato locale.

The entrance to the living room is painted with a herringbone motif, of gothic origin, which for centuries has animated
the imposts of castles.
The wall contains various antiques.

Qui l’idea centrale era quella di creare un living importante che facesse da fulcro a tutte le altre stanze, che non erano grandi. Il primo problema che ho incontrato è stata la disposizione del soggiorno, che era vincolata al posizionamento del caminetto. Dal momento che il proprietario aveva deciso la distribuzione prima di rivolgersi al mio studio, il caminetto
l’ho trovato già collocato in un posto che a mio parere è poco favorevole. Avrei preferito metterlo sul fronte delle grandi finestre, al posto della porta che dà sul balcone, in modo che sedendo sul divano si avesse la vista di tutto il gruppo del Brenta che è spettacolare. Aquesto punto si poteva solo accorciare il soggiorno visto che le due zone, quella conversazione e quella pranzo, si potevano disporre solo nel senso della larghezza e non in quello della lunghezza,
e così facendo rimaneva un eccesso di spazio vuoto. L’ho ridotto mediante un tramezzo che crea una zona filtro tra il living e la zona notte. Io lo avrei voluto continuo da parete a parete, ma i clienti hanno preferito interromperlo per allungare la prospettiva del living. In partenza questo soggiorno l
o volevano rivestito come fosse una stube e io, che
sono abbastanza tradizionalista, ho avuto difficoltà a inserire la boiserie canonica con lesene e capitelli in un ambiente che era tutto una finestra.

In Edicola

Talking about his project, interior designer Claudio Verri of Pinzolo says ‘The first thing I try to do is understand what my
clients are after both in terms of aesthetics and living comfort. So we begin by agreeing on the distribution of functional areas, immediately after which we examine the style for fixtures and furnishings.
Here the main idea was to create an sizeable living area that could act as a centre point for the other rooms, which were not so large.
The first problem I came across was the layout of the living room, which was tied up with the position of the fireplace.
Given that the owner had decided on the arrangement before turning to my studio, in my opinion the fireplace was in an unfavourable position.

Nelle stanze minori rimane alto il tono dell’arredamento grazie
ai mobili in legno massello eseguiti con tecniche tradizionali

Un interessante bagno con lavabo ricavato da un vecchio paiolo di rame.
La cucina economica, con i suoi due forni e una decina di comandi, è un pezzo di grande valore per l’arredamento. (Restart)

An interesting bathroom with washbasin made of an old copper cooking pot.
The kitchen range, with its two ovens and a dozen or so knobs, sets off all the furniture. (Restart)

In cucina, tutto attorno al piano di lavoro, è stato fatto un profilo di montagne ritagliandolo da una lastra del marmo usato per il piano: lo stupendo travertino rosso.

In the kitchen, all around the worktop, a mountain silhouette has been made by cutting out a slab of marble also used
for the top: beautiful red travertine.

Allora ho pensato di decorare le porte anziché le pareti, e le ho fatte dipingere a spina di pesce come gli infissi delle antiche costruzioni alpine. I pavimenti sono in larice spazzolato, mentre i correnti del soffitto sono in abete lamellare.
L’architetto Gino Pisoni, che ha curato il restyling esterno della casa, ha sostituito il tetto originale con uno completamente nuovo, accostandolo alle precedenti pareti in legno invecchiato della costruzione: un accostamento in sé interessante, che però ha creato dei problemi con quei compratori che volevano un interno tutto patinato e
tradizionale. In questo appartamento ci siamo limitati a colorare i correnti tra le travi per renderli della stessa tonalità del larice da me usato per il pavimento.”

I would have preferred to put it on the wall where there are the large windows, instead of the door that gives onto the balcony; this would have given you an armchair view of the spectacular Brenta mountain chain.
The only remaining option was to shorten the living room, seeing as the two areas (conversation and dining) could only be arranged widthways and not lengthways, and so left too much empty space. I reduced it using a partition that creates a filter between the living and sleeping area. I wanted it to be continuous from wall to wall, but the clients preferred to interrupt it in order to lengthen the living room perspective. At the start, the clients wanted to cover the walls as if it were a stube, but although I am relatively traditionalist, I found it difficult to insert boiserie with pilasters and capitals in a setting that was all window.
So I thought of decorating the doors instead of the walls, and I had them painted with a herring-bone motif just like the doors of old Alpine buildings. The floors are in wire-brushed larch wood, while the ceiling battens are in glulam fir wood. Architect Gino Pisoni, who saw to the external restyling of the house, replaced the original roof with a completely new one, connecting it to the building’s antiqued walls in wood: it is an interesting combination, but it led to problems among buyers who wanted a traditional interior. In this apartment we have only coloured the battens between the beams in order to make them of the same tonality of larch wood that I used for the floor.

 

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