Una casa per la musica


A Milano, in un palazzo degli anni ‘40

Nella zona universitaria di Città Studi l’appartamento è stato ristrutturato su misura per il committente.

Arch. Patrizia Sbalchiero
Servizio di: M. Daniela Sironi
Foto di: Athos Lecce

Il committente, un compositore di musica, aveva l’esigenza di suddividere gli spazi abitativi da quelli destinati alla sua attività, ma con lo scopo che gli ambienti comunicassero tra di loro in modo fluido e continuativo. L’attuale disposizione
é il risultato dell’accorpamento di due appartamenti, di dimensioni differenti, sovrapposti.
La soluzione distributiva permette di “vivere”, durante l’intera giornata, entrambi i piani dell’appartamento. L’elemento caratterizzante la scelta progettuale è la scala/libreria che unisce i due livelli della zona giorno, costituita dalla sala con musica, al piano superiore più grande e luminoso e dallo studio di musica, al piano inferiore più intimo e raccolto. Al piano superiore è situata, oltre alla cucina, la zona notte del padrone di casa, mentre al piano inferiore sono situate le camere per gli ospiti. In questo modo risulta più godibile, per chiunque, il concetto di libertà.

Biografia dell’architetto

Patrizia Sbalchiero, nata a Bergamo, si è laureata presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1992. La sua tesi, “Il museo dell’Acropoli di Atene”, è stata pubblicata nel libro “Europa delle città”.
Professionalmente si occupa prevalentemente di progetti di interni, anche se saltuariamente collabora con alcuni scenografi per la progettazione e l’allestimento di convention, esposizioni e stand fieristici.
Ha realizzato la ristrutturazione di numerosi loft e appartamenti operando soprattutto nella realtà milanese.
Ha partecipato con alcuni altri architetti ad alcuni concorsi internazionali di idee, per i quali ha ricevuto menzione (tra questi nel gennaio 2000 il quarto posto nel concorso “Un’idea luminosa per il terzo millennio” per la realizzazione di un monumento luminoso davanti alla stazione centrale di Milano).

La libreria come complemento artistico

All’ingresso, grazie ad una luce posta nell’aggetto che sottolinea gli stacchi di colore e si diffonde verso il soffitto, viene messa in evidenza la solare parete curva che delimita la zona notte del padrone di casa e sottolinea la zona pranzo della cucina. La scala per scendere allo studio è una fessura di luce che unisce i due piani e serve anche alla grande libreria a tutta altezza. E’ realizzata in tubolare metallico con vetro stratificato biancolatte (i gradini) e con vetro temperato (le mensole della libreria e il parapetto).
I muri sono di una tonalità calda di giallo chiaro, tranne nella sala dove le strutture portanti della scala/libreria e la parete curva vengono messe in evidenza da caldi colori solari.
Per la realizzazione della libreria sono stati utilizzati elementi modulari di sostegno su disegno, in acciaio verniciato bianco, annegati nella muratura, e mensole in vetro temprato trasparente.
Nella definizione degli arredi del soggiorno si è scelto di utilizzare elementi di design classico come i divani e la poltroncina Bob di Flexform, le luci a parete D9 di Luceplan, la lampada da lettura Tolomeo di Artemide e i tappeti Kilim.

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