Una casa molto ragionevole

Servizio di: Luisa Carrara
Testo di: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

In una moderna zona residenziale di Firenze

Una ristrutturazione pensata per una giovane single ha abbattuto i vincoli e ricomposto gli spazi in una libera sequenza piena di prospettive e di luce.

Lo spazio appare diviso da linee pure che si intersecano in maniera da renderne evidente la costruzione geometrica, in un insieme disinvolto senza nessuna gerarchia.

L’appartamento si trova al piano terra di un edificio degli anni ’70 in una zona residenziale vicina allo stadio, ma dopo la recente ristrutturazione fatta dagli architetti Stefano Bizzarri e Sara Micali (www.d-zone.it) ben poco rimane della originale distribuzione interna. L’intento, condiviso dalla padrona di casa, ha mirato a superare i vincoli tipici dell’edilizia di quel periodo per realizzare un susseguirsi di spazi concatenati ma liberi, che si relazionano tra loro con impercettibili dissolvenze o con contrapposizioni nette. Così l’ambiente si presenta con l’aspetto aperto e arioso tipico delle case dei single aggiornati, dove nessuna stanza aspira a una particolare intimità. Appena entrati si presenta una chiara visione d’insieme: la zona giorno è completamente aperta e tra soggiorno e camera vi è solo un’interparete tronca che manifesta disinvoltura e negazione di ogni gerarchia tra gli spazi. Coerente con questo atteggiamento la cucina, scelta tra le più comode e funzionali presenti sul mercato, utilizza tutto il vano per la preparazione dei cibi e non prevede al suo interno il successivo momento del consumo. Lo spazio si configura secondo forme geometriche semplici riconducibili al parallelepipedo, e risulta diviso da linee pure che s’intersecano secondo una sintassi formale inaugurata da un’avanguardia storica, il razionalismo, e ancor prima dal meno conosciuto neoplasticismo.

Evidentemente erano movimenti che portavano in superficie qualcosa di profondo e sostanziale della cultura moderna, visto che dopo ottant’anni il loro linguaggio ancora ci corrisponde. Naturalmente tutte le pareti e quasi tutti gli arredi sono bianchi e i pavimenti in legno chiaro, dove spiccano le macchie di colore del divano e dei grandi quadri (che hanno tutti un’impostazione cromatica molto controllata). Di sera l’illuminazione è particolare: è stata realizzata una “illuminazione architettonica” con luci nascoste che sfruttano l’architettura come elemento riflettente. Lampade fluorescenti, nascoste nell’interparete tra camera e soggiorno, garantiscono un’illuminazione generale indiretta. Un parquet in rovere, trattato ecologicamente con vernice ad acqua, ci accompagna in ogni ambiente della casa come una rassicurante certezza; s’interrompe solo dietro all’ultima porta, quella del bagno grande, al di là della quale tutto cambia: il rigore delle pareti bianche si tinge di colore e si frantuma in mosaici, i piani si alzano e la luce si divide in scintillanti particelle moltiplicate e disperse dagli specchi. Questo delicato equilibrio tra pieni e vuoti, tra spazio minimale e giochi di colore, tra rigore e fantasia riflette la personalità della proprietaria, precisa, ordinata e attenta alle novità del design ma anche desiderosa di uscire da qualsiasi tipo di gabbia. (I complementi d’arredo sono stati forniti da A-design di Firenze)

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