Una casa a forma di chiocciola

Servizio di: Luisa Carrara
Foto: Roberto Summer
Testo di: Walter Pagliero

A Cala di Volpe sulla Costa Smeralda

Come interpretare la Sardegna senza copiare la modesta architettura locale? Rifacendosi ai templi scavati nella roccia
del periodo preromano e ai nuraghi naturalmente.

Questa villa si trova a Cala di Volpe ed è una delle prime costruite dall’architetto Savin Couëlle sulla Costa Smeralda. La proprietaria, una contessa francese amica dell’Aga Khan, aveva potuto scegliere uno dei terreni più belli sia per la
posizione panoramica sia per la ricchezza della macchia mediterranea arricchita da arbusti e rampicanti. L’architetto
Couëlle è famoso per i suoi interni organici e curvilinei, fatti a spirale come i gusci delle chiocciole. La contessa da parte sua aveva le idee chiare sugli spazi di cui aveva bisogno, per viverci e per ricevere, e sul tipo di opere d’arte che dovevano decorare le pareti. Il risultato, personale e fuori dal comune, è stato raggiunto grazie a un’affinità di gusto e di cultura che ha permesso alle due forti personalità di fondersi armoniosamente verso un unico fine: avvolgere chi entra coinvolgendolo in un raffinato organismo architettonico-pittorico, che è il segreto delle grandi dimore storiche.

E’ solo una piccola villa, ma pensata con gusto scenografico e una certa grandeur francese. L’idea dell’interno è semplice: una gabbia circolare alquanto mossa, con un tetto a capanna sostenuto da un pilastro centrale da cui partono le travi disposte in modo asimmetrico. Il pilastro si collega alle pareti con due archi, anch’essi asimmetrici,
che rendono l’interno penetrabile come un formaggio coi buchi. Accanto scende, semplice ma espressiva, una breve scala in muratura. Armadietti e divani sembrano cementati nel muro come un’unica concrezione morbida e dura senza soluzione di continuità. Tutto sembra che si sia formato spontaneamente nel tempo come certe rocce sottomarine

piene di alghe e coralli. Nella scelta dei tessuti ha vinto il rigore cromatico della contessa: tra il marrone caldo
del legno del soffitto e quello del cotto del pavimento, solo un luminoso bianco e un regale blu, anche nei quadri. Unica concessione alla policromia: la serie di nove quadri monocromi, ognuno in un colore diverso, che rallegrano la parete più grande di questo interno. Anche la vista sulla baia è impeccabile, con verdi di differente intensità
disposti come quinte su diversi piani prospettici. E il mare, tra i più belli della Sardegna, è lì a pochi passi con la sua lingua di sabbia fine e bianca pronta ad accoglierti. I pochi mobili dell’arredamento, come gli oggetti e le lampade, sono antichi e provengono da un antiquario di Grasse. Gli alberi del giardino sono soprattutto ginepri e corbezzoli, i più resistenti al grande vento che in inverno spazza la costa. E anche l’esterno della villa, col suo portico
sostenuto da pilastri di granito, sembra difendersi dal forte clima.

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