Una baita svizzera da leggenda

Bruciata dal sole, spicca nelle neve la vecchia casa: un rifugio che rivela uno splendore nascosto.

It is a refuge of hidden splendour.

Foto di: Marina Papa
Testo di: Leonardo Servadio

Proprio come in una favola: lo scenario è quello delle imprese della piccola Heidi, nata sui monti elvetici dove i prati d’estate hanno un verde fresco e intenso e lo splendore delle vallate si perde nella lontananza agli occhi di chi dall’alto ha l’impressione di dominare il mondo, respirando l’aria purissima delle alture, vicino alle cime attorno alle quali falchi e aquile disegnano ampie, maestose volute planando ad ali spiegate. Non solo il posto è da favola, ma anche quanto è avvenuto: la baita risale all’Ottocento. È nata veramente dall’impegno artigiano di un tempo passato, di un’epoca che
oggi appare remota. I tronchi che, allineati gli uni sugli altri compongono i muri, sono stati anneriti dal sole di decine di inverni innevati, dal calore di tante estati. Una baita vera, piena di storia.

Si chiama “Le Rappel” questa baita: il ricordo, la memoria…. ed è infatti la sede di una storia inconsueta; un’antica baita
di montagna conservata e rivissuta col gusto di chi ama ricordare ma anche vivere il presente.

Known as ‘Le Rappel’ (recollection) this old chalet is a place with a rather unusual story in which one can delve
into the past yet live in the present.

Just like in a fairy-tale, the setting is one which would make Heidi feel at home. Summer pastures with their fresh and intense green merge with the splendour of the distant valleys in the eyes of those who from up high look down on the world, breathing in the pure mountain air, and living near to the mountain peaks around which hawks and eagles make broad and majestic spirals as they glide with their wings unfolded. More than a fairytale, this is reality. The chalet dates to the nineteenth century, and was created by artisans who lived in a period which for us today seems remote. The trunks, aligned one on top of the other to form walls, have been darkened by decades of snowy winters and the
heat of as many summers. It is a real chalet loaded with history. The owner of the chalet, a former champion of Alpine
skiing and daughter of a renowned mountaineer, decided to move the building from the inner valley of Bagnes, where it used to be, all the way up to the ski resort of Verbier, at a height of 1500 metres.

Mille e una fessura

La perfezione di uno spigolo diritto, di una superficie lucente, di un preciso taglio: sono aspetti di un Certo stile di arredo moderno, “high tech”. In questo tipo di approccio è implicita l’idea della immutabilità: Il mobile è dato come un frutto maturo di un processo tecnologico e di progettazione che non ammette cambiamenti. Pensando a quel genere di design di interni ultra moderno, si apprezzano le particolarità dell’arredo dove “casual” e ricercatezza sembrano intrecciarsi inestricabilmente. Ma su Tutto il resto della sistemazione interna della baita, fa premio la vecchiezza dei legni che si legge Nelle fenditure dalle quali sono attraversati. La trave che obliqua si protende a reggere il colmo del tetto, mantiene dell’albero tutta l’imponente forza, e la rivela con particolare efficacia nella Lunga e tormentata fenditura che la percorre. La vecchiezza è portata con orgoglio, esibita con Ostentazione. Potrebbe essere un’imperfezione da nascondere: invece quella fenditura è proprio la Certificazione dell’autenticità della baita. La sua imperfezione è il sigillo del suo fascino.

Fiori sulle tende, fiori sulle poltrone, fiori nei vasi: vivere la casa è anche
portarle continuamente nuova linfa, in una trama di vibranti presenze

Il colore dà il tono emotivo dell’ambiente, e lo rende caldo e accogliente. Si sommano e si alternano oggetti di diversa fattura: compongono una sinfonia dalle tonalità cangianti ed eterogenee.

Colour provides an emotive tone to the setting, making it warm and welcoming. Various objects come together to create
a symphony of iridescent and heterogeneous tonalities.

La proprietaria della baita, una ex campionessa di sci alpino, figlia di un grande alpinista, ha voluto trasferirla: dall’interno della vallata di Bagnes, dove si trovava, l’ha portata in alto, fin sulla stazione sciistica di Verbier, a 1500 metri di altezza. L’ha presa, l’ha smontata e l’ha ricostruita, pezzo per pezzo, in una posizione dominante. La casa era della montagna, ora sembra che la montagna sia della casa: la prospettiva sembra mutare i rapporti. La baita trova la sua collocazione naturale nell’altura; e si rivela nei due aspetti: di rifugio in quota e di casa accogliente. Al brunito scuro delle possenti travi solcate dalle fenditure dovute al tempo, si accostano i vivaci colori de
i tessuti fioriti dai toni caldi. Alla schiettezza essenziale dello scheletro a vista, del legno nudo nel suo essere antico, si aggiungono morbidi divani, accoglienti e sonnecchiosi. Al pentolame appeso ai ganci, come si usava una volta, si avvicinano leziosi soprammobili di fine fattura, tavoli dalle zampe tornite e dall’aspetto ricercato…
Baita e casa, rifugio e raffinata abitazione. Il camino in questo ambiente sta come l’antico signore che regna nel suo possedimento: è stato costruito da un artista nell’Ottocento e la sua presenza incentra tutto lo spazio: si pone come
il punto di fuga del quadro disegnato da questo ambiente di vita, familiare ed elegante, colorito ma discreto. Un camino che sembra voler continuare una favola antica….

She dismantled and rebuilt it piece by piece, in a dominant position. The house used to belong to the mountain; now it looks as though the mountain belongs to the house, the view apparently having changed the rapport. The chalet has here found its natural setting, and it reveals its double-sided nature: that of a mountain refuge and that of a welcoming abode. The dark brown of the large beams scored with cracks caused by the passing of time merge with the bright
colours and warm hues of the flowery fabrics. The simplicity of the basic framework of old bare wood is flanked by soft, welcoming and sleep-inducing sofas. The pots and pans hanging from hooks, as in the past, are near to stylish finely-made worktops, and tables with lathe-turned legs of elegant design. Chalet and home, refuge and elegant abode, here the fireplace plays a key role that echoes the past. It was built by an artist of the nineteenth century and its presence is central to all the space. It acts as a vanishing point for the painting depicted by this familiar and elegant life setting that is both colourful and discrete.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)