Un’ isola per la casa

realizzazione Susan T Rodriguez, architetto
servizio di Leonardo Servadio; foto Jeff Goldberg

“L’isola è un microcosmo nel quale la casa si pone come luogo centrale che dà un nuovo significato all’intorno. La simbiosi tra uomo e ambiente ritrova i ritmi primordiali".

UNA CASA COSÌ IMPLICA TUTTO UNO STILE DI VITA, SOTTINTENDE UN MODO D’ESSERE PARTICOLARE. È TIPICA DI UN CERTO ATTEGGIAMENTO AMERICANO, RIMANDA ALL’EPOPEA DELLA CONQUISTA DEL WEST. AL PERIODO DELLE CAROVANE E DELLE CAVALCATE SOLITARIE, QUANDO L’UOMO SI SCONTRAVA CON LE AVVERSITÀ DELLA NATURA E VIVEVA NEGLI SPAZI APERTI E SCONOSCIUTI DI UN MONDO DA SCOPRIRE.

Sull’isola non c’è che questa casa e alle finestre non servono cortine. Le pareti non separano ma uniscono fra loro le stanze, il dentro e il fuori.

Costruito sopra una piattaforma di cemento, l’edificio è totalmente in legno. Si compone di due volumi separati da uno stretto corridoio aperto. Verso il mare si trova il volume principale, un volume secondario guarda verso l’interno dell’isola. Gli spioventi delle coperture declinano verso l’interno, per raccogliere in un’apposita cisterna l’acqua piovana: alla ricerca dell’autosufficienza, simbolo primario della vita nel selvaggio West. In questa pagina vediamo il soggiorno, al centro del volume principale.

Il Maine è lo stato americano che ha le coste più frastagliate. Dalla sponda atlantica si incunea verso il nord, tra le foreste di cui è ricco il Canada. Questa casa, presentata nel volume “The New American Cottage” (James Grayson Trulove and Il Kim, New York, 1999) sorge solitaria su una piccola isola privata. Un fazzoletto di terra in una lunga insenatura, circondata da altre isole simili, a breve distanza dalla terra-ferma. In un panorama idilliaco di basse colline alberate, al culmine di un pendio, la casa rimane seminascosta tra gli alberi. È interamente costruita con materiali locali, portati sull’isola nei momenti di bassa marea e lavorati artigianalmente. Soltanto il disegno razionale denuncia la cultura moderna del progettista; per il resto vi ritroviamo intatta l’anima del territorio.

Qui l’autosufficienza esce dal mito e diventa proposta di vita. Acqua piovana ed energia dalla biomassa demarcano un recesso assoluto, lontano dal mondo delle macchine.

La scaletta che dalla cucina consente di accedere al soppalco sembra fatta apposta per rendere più dura la vita. È questo uno degli indici dello stile che la casa rappresenta. Vacanze all’arrembaggio, alla riscoperta della capacità di vivere l’avventura. Si tratta di un rifugio per abbandonare il lusso e la comodità, come naufraghi del mondo dell’opulenza.La casa diventa una nuova frontiera protesa verso la verità dell’essere.

Il volume principale della casa ha doppia altezza. Una finestra a nastro ne percorre la facciata. Due soppalchi alle estremità forniscono spazi ulteriori sopra la cucina e sopra la camera da letto. Nel secondo volume, più basso, si trova una stanza per gli ospiti che è anche la rimessa per gli attrezzi nautici. Il gioco dei volumi e degli scorci che essi ritagliano favorisce l’integrazione tra casa e ambiente.

 

 

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