Un delicato equilibrio


Nell’aprile 2008 la CEI ha svolto a Roma il convegno Costruire bene per vivere meglio.
Edifici di culto nell’orizzonte della sostenibilità.
Mons. Ambrogio Malacarne, direttore Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi di Trento, parla della prima chiesa costruita con criteri di bioedilizia.

La casa chiesa della Piccola Fraternità di Gesù a Pian del Levro in Trambileno (Trento) è un esempio per vari aspetti eccezionale. Sotto il profilo liturgico presenta una sistemazione bipolare: altare e ambone sono posti l’uno di fronte all’altro mentre l’assemblea si dispone ai due lati dell’asse centrale. Tale sistemazione riprende le disposizioni degli stalli nei cori monastici medievali. Dal momento che l’edificio è destinato precisamente a una comunità monastica, tale sistemazione appare idonea.
Il discorso sarebbe diverso se si fosse trattato di una comunità parrocchiale: in questo caso si sarebbe richiesta la disposizione dei poli liturgici sulla pedana presbiteriale, come è consueto. Ma forse la caratteristica principale di questo edificio è che si tratta della prima chiesa in Italia realizzata secondo i criteri della bioedilizia, e della sostenibilità ambientale.
Mons. Ambrogio Malacarne

Vi sono pannelli fotovoltaici e sonde geotermiche, che contribuiscono al mantenimento della temperatura interna ottimale nelle varie stagioni. Sotto il profilo architettonico mi sembra questo un esempio significativo: i pannelli sul tetto si integrano con l’architettura e sembrano quasi scomparire, a dimostrazione che esiste la possibilità di utilizzare tali strumenti anche in un contesto architettonico importante e significativo come quello della chiesa. In Trentino l’attenzione verso le costruzioni “sostenibili” è cresciuta da tempo, e questa piccola chiesa va in tale direzione. Le comunità monastiche hanno sempre svolto un ruolo importante, anche in campo architettonico. Questa chiesa,
per quanto piccola, nei prossimi anni potrà dimostrare se le tecnologie per il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente siano compatibili per il luogo di culto. In un certo senso svolge un ruolo sperimentale: un ruolo che le è consentito proprio perché si tratta di una piccola comunità monastica.
Nel corso degli anni si capirà se tali soluzioni siano veramente funzionali per le chiese.

Mons. Ambrogio Malacarne

 

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