Un cottage di legno di cedro


Vivere felici nella natura

La foresta dell’Ontario è la scenografia naturale di un cottage dove struttura e materiali si integrano con l’ambiente. L’abitazione, fortemente caratterizzata, include, attraverso una grande terrazza di legno, simile al pontile di una nave, una piccola costruzione preesistente. Le suggestive immagini di questo progetto, degli architetti Gisue e Mojgan Hariri, sono tratte da “Case di montagna”, una
pubblicazione delle edizioni Logan che pone l’accento sul complesso rapporto tra architettura e natura.

Questa abitazione nasce da una progettazione raffinata, sostenuta dall’idea di voler salvaguardare il patrimonio paesaggistico esistente. I due architetti, Gisue Hariri e Mojgan Hariri, hanno infatti inserito nell’idea progettuale gli elementi naturali del paesaggio rurale: il nuovo edificio a fianco della piccola casetta prefabbricata è stato costruito con una forma allungata, rettangolare, per evitare di abbatere i vecchi alberi e per mantenere lo spazio aperto
di fronte al cottage preesistente. La finalità del progetto era quella di ampliare la vecchia casetta, troppo piccola per
la famiglia del proprietario (composta da sei persone) trasformandola in uno spazio capace di alloggiare i ragazzi e gli ospiti. Alla struttura in legno si alterna un’ampia vetrata che circonda tutto il piano superiore e i lati della casa. Uniche note di colore sono gli infissi laccati di bianco che creano il giusto contrappunto con i toni caldi del legno. Una grande terrazza, simile ad un pontile, unisce le due proprietà.

Sembra quasi il pontile di una nave, ma il paesaggio circostante non può ingannare: non si vede il mare ma semplicemente il moto ondivago dell’erba e degli alberi che formano la fitta foresta dell’Ontario. La visuale sopra la casa resta aperta, offrendo allo sguardo il panorama mutevole del cielo notturno e diurno. Un’atmosfera romantica da “casetta nel bosco” accentuata dal lago, poco distante. Bello il gioco di finestrelle che fanno filtrare la luce all’interno
in lame sottili e che fungono, la notte, da corpi luminosi visibili dall’esterno.

Cedro rosso americano
Un legno per la salute e la pulizia

Grazie alla gradevole profumazione della sua resina, il legno del cedro rosso americano ha la precisa funzione di proteggere dai parassiti tutti gli indumenti per un’intera stagione, in modo naturale.

Il cedro rosso americano cresce principalmente nel Texas ed in Messico ed è inattaccabile dai parassiti; la sua particolare resina viene impiegata nelle formulazioni di prodotti insetticidi ed antitermici.

Con la stessa materia prima (legno di cedro) e con gli stessi attrezzi sono state ricostruite le maschere rituali dei nativi della costa nord-pacifica. Uno stretto rapporto intercorreva tra queste popolazioni e il cedro, come prova una preghiera di un Kwakiutl a questo maestoso albero: "Amico, guardami! Sono qui a supplicarti per la tua veste. Sono qui per te: per il tuo legno, i tuoi rami, la tua corteccia, le tue radici. Sono qui perché tu abbia pietà di noi. Tu ci dai generosamente la tua veste e io sono qui a implorarti per questo, tu che dai lunga vita". Con il cedro rosso (Thuja plicata) costruivano tutto: dalle imbarcazioni alle case, dagli arnesi di uso domestico agli oggetti rituali (totem, maschere). Grandi commercianti e navigatori, con una canoa ricavata da un unico tronco di cedro lungo oltre 20 metri, percorrevano oltre mille chilometri per rifornirsi di merci.

I villaggi sulle spiagge dell’Oceano Pacifico, riparati dalla retrostante foresta di cedri secolari, erano costituiti da una o due file di case plurifamiliari (accompagnate da altissimi totem di cedro rosso scolpiti e colorati) che impressionarono i primi esploratori europei, alla fine del XVIII secolo. Gli alberi venivano scelti, scorticati, preparati e raccolti da abili artigiani che lavoravano sotto la direzione di un esperto "architetto". Nelle case, lunghe fino a 50 metri e larghe 12, sedie intagliate, cucchiai, ciotole, culle e cassepanche di cedro, alcune delle quali custodivano i beni personali e il cibo essiccato altre, finemente decorate con conchiglie di aliotide, contenevano il tesoro della famiglia: fischietti e ornamenti sacri dei propri antenati. Rendere visibile l’invisibile e il soprannaturale era il TOTEM di ogni festa profana.

Per armonizzare l’immagine dei due edifici, dal vecchio cottage sono state tolte le persiane e il tinteggio color rosa. Le
tegole di asfalto sulla copertura sono state sostituite da pannelli di acciaio galvanizzato per essere più in sintonia con il nuovo. All’interno, al contrario, non sono state fatte grandi modifiche: al piano inferiore è stata ricavata una sala da
pranzo e al posto del soggiorno è stata inserita un’ampia cucina. Sia all’interno sia all’esterno è stato utilizzato il legno di cedro rosso, mentre per i pavimenti e per i pannelli di metallo galvanizzato della copertura, l’acero bianco.
L’interno della nuova casa include un ampio spazi
o con un bel caminetto libero al centro e una cappa appesa al soffitto molto scenografica che unisce i due piani. A livello superiore un ponte aperto unisce la sala di lettura alla biblioteca che sono aperte sul soggiorno sottostante e sulla suite padronale all’estremità nord. Al piano superiore, adiacente alla sala di lettura, un soppalco crea uno spazio privato per la contemplazione e il relax. Anche per l’arredamento, semplice ed essenziale, è stato scelto il legno. La luce entra da ogni angolo: vivificante e diffusa ne delinea gli equilibri ricercati che definiscono la spazialità della casa.

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