Un cavedio per camino

Nella campagna vicina a Magenta – pianura appena mossa da qualche basso rilievo – la casa ha un disegno in cui semplicità fa rima con efficienza. E questo connubio è totalmente riflesso anche in tutto l’iter costruttivo: lo spiega il geom. Dario Bandera, autore del progetto «Il disegno è assolutamente originale.
Non ho dovuto tener conto di alcuna limitazione derivante dal fatto che il committente avesse scelto di realizzare l’edificio in prefabbricazione. E questo è uno dei vantaggi del produttore scelto: perché a volte accade che le aziende che producono prefabbricati propongano loro specifiche tipologie, ovvero che pongano limiti o vincoli ai quali il progetto debba rifarsi. Nel nostro caso, il committente ha scelto con accuratezza il produttore, avendo come criterio sia il rapporto qualità/prezzo, sia la assoluta libertà progettuale». Ma c’è un’altra caratteristica veramente particolare: «A differenza di quel che offrono molti altri produttori, queste case sono parzialmente preassemblate in fabbrica. Così sul luogo del cantiere arrivano le pareti intere già pronte.
Questo è un grosso vantaggio: montare gli infissi in ditta vuol dire ottenere un grado di accuratezza molto difficilmente eguagliabile in cantiere. Le sigillature sono più precise e si ottiene il grado ottimale di montaggio.
In cantiere, per quanto possano essere abili i montatori, le condizioni atmosferiche possono avere un influsso negativo e il controllo di qualità è molto più difficile.
Qui invece le facciate sono montate in fabbrica e portate tramite Tir. Qualora invece il pianale di carico non fosse sufficientemente lungo, la parete arriverebbe smontata in due o tre tronconi, che sarebbero assemblati in cantiere».
Naturalmente la base della casa è preparata in anticipo, in cemento armato, e in questo caso si è trattato di un’opera particolarmente complessa: «Perché il proprietario ha voluto una vera e propria cantina interrata.Per il resto la piattaforma in cemento è stata preparata con gli opportuni alloggiamenti per gli impianti». Quale la maggiore difficoltà incontrata? «Le maggiori difficoltà sono sempre di carattere burocratico: per questo è necessaria l’opera di un progettista in loco. Si tratta di preparare un progetto che tenga conto di tutti i dettagli richiesti dalla normativa nazionale e locale. Una volta che il progetto è predisposto nel modo più opportuno, un incontro di tre giorni a Francoforte, presso la casa madre di Hanse Haus, ha permesso di perfezionare tutti i dettagli. A quel punto, una volta preparati i pezzi per il montaggio, questo è stato realizzato in loco nel giro di pochi giorni da un team specializzato ». Una particolarità del progetto è quel che appare come un grosso camino… «Più che un camino è un cavedio: si tratta di un alloggiamento in cui trovano posto, insieme con la canna fumaria del camino vero e proprio, i diversi condotti di aria, di acqua calda e di elettricità che collegano i pannelli fotovoltaici e i pannelli solari termici disposti sul tetto. La casa è a massima efficienza energetica e la superficie coperta da pannelli sulle falde superiori è molto ampia. Questa è la ragione per la quale il manto superiore del tetto, in cotto, è stato scelto di colore scuro: così da mimetizzare la presenza dei pannelli». E il “cavedio”, che peraltro emerge come elemento caratteristico nel disegno della villa, serve anche per lo scambio d’aria: per favorire il risparmio energetico, il circuito di aerazione è disposto in modo tale da assorbire e scaricare all’esterno l’aria proveniente da bagni e cucina, mentre dall’altro lato preleva dall’esterno aria fresca e pulita che immette nel soggiorno e nelle camere da letto, in tal modo minimizzando la necessità di aprire le finestre e quindi riducendo al minimo lo scambio termico con l’esterno.
La struttura della casa è a telaio ligneo con pannelli fono e termo isolanti multistrato e rivestimento esterno in intonaco ai siliconati colorato in pasta. La pianta della casa è a “L” con l’incavo rivolto verso la zona di massimo irraggiamento, a sudovest, così da favorire il riscaldamento grazie alla luce solare durante l’inverno. Un sistema di schermature avvolgibili meccanizzate e una cortina esterna di siepi a foglie caduche che garantiscono ombreggiatura, ma solo d’estate, completano il controllo climatico naturale dell’ambiente interno.

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