UN BAGNO DAL SAPORE NORDICO COMPLETAMENTE FODERATO DI PINO

Alla domanda su che tipo di approccio progettuale avesse scelto nel progettare questo bagno, l’architetto Cristian Minerva ha così risposto: “Io preferisco progettare su due diversi piani contemporaneamente: uno metodico e uno sperimentale. Il primo tende a ripetersi prescindendo dall’ambito dell’intervento, il secondo ha come concetti base l’accidentalità e l’indeterminatezza.
In questo interno un fatto accidentale mi aveva colpito: i tubi del riscaldamento lasciati completamente in vista in quanto i muri erano in mattoni pieni. Erano molto belli e facevano percepire sia la struttura che la storia. Così ho deciso di renderli parte del linguaggio progettuale integrandoli con la rubinetteria realizzata su disegno.
Con lo stesso spirito ho progettato anche i lavabi, le docce, le vasche e tutto il resto. Il legno da me scelto per foderare il bagno è il pino scandinavo lavato in autoclave, che si presenta molto vissuto, come se fosse sbiancato dal sole e dalle intemperie.
Legava benissimo con i mattoni a vista della struttura ottocentesca resa visibile in più punti.
Con questo legno opaco dal colore neutro fa contrasto il rivestimento del blocco vasca e lavandini in pino scandinavo semilucido, tirato a cera.”Biografia

CRISTIAN MINERVA, architetto
Nel 1999 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e inizia la sua attività professionale presso la storica azienda d’illuminotecnica FontanaArte, dove si è familiarizzato con i reali problemi del design.
Oggi il suo studio si occupa di architettura, architettura d’interni, design, arredamento, lighting design.
Questo lo ha portato a studiare in modo approfondito i rapporti tra i materiali, sia quelli “inventati” che quelli usuali. In questo ambito ha iniziato a elaborare la sua teoria dei due piani progettuali che possono coesistere: quello metodico e quello sperimentale.
Il suo approccio è globale e universale.
Diverse sue realizzazioni sono state pubblicate su riviste del settore.La presenza brutalista dei tubi non incassati viene ammorbidita dal caldo sapore di sauna dell’intera fodera in legno che ricopre la scatola muraria.
L’effetto intarsio dei diversi legni accostati impreziosisce ancora di più questo piccolo scrigno dal sapore paleoindustriale. Tutto ciò rientra in quel filone di gusto del “mostrato a nudo” che tanto sviluppo ha avuto in Inghilterra. C’è chi ha detto che alla base di questo tipo di linguaggio vi è un atteggiamento francescano verso la vita, che porta ad apprezzare non solo le meraviglie volute da Dio, ma anche quelle create dall’uomo e stratificate nel tempo. Per cui le tappezzerie sovrapposte di una vecchia costruzione vanno rimesse in vista, ma solo parzialmente, per poterle mostrare come simbolo pregnante del trascorrere del tempo.

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