I sapori di montagna

La gastronomia offre piatti contadini con tavole imbandite per stuzzicanti spuntini con formaggi d’alpeggio e salumi. Tra i primi spiccano i canederli, delle polpette di pane che variano secondo gli ingredienti usati speck, spinaci, ricotta, formaggio, serviti in brodo. Tra dolce e salato la kaiserschmarrn, l’omlette, ricoperta con zucchero a velo e servita con marmellata di mirtilli rossi. Ottimi vini rossi e bianchi.

Una regione a tavola

Slowfood attraverso i Presìdi sostiene le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire. In Italia sono circa 200 e tutelano i prodotti più disparati come i formaggi di malga, tra cui il Puzzone di Moena (in lingua ladina Spretz Tzaorì), prodotto nel cuore delle Dolomiti. Dalle malghe, due volte al giorno, il latte arriva a Predazzo, al caseificio. Ad aspettare c’è Walter Campi, che grande precisione controlla temperatura e tempi. Nelle caldaie di rame riscalda il latte (34°C), lo innesta, con latte prodotto in azienda, aggiunge il caglio di vitello e aspetta.
Poi rompe la cagliata in grani poco più grandi di un chicco di mais e la cuoce col vapore (47°C). Quando si deposita sul fondo, si tira su con una pala di legno e si raccoglie con un telo. Tagliata a pezzi e sistemata nelle fascere di legno, si pressa a mano lievemente e si lascia sgrondare. Poi le forme vanno ancora sotto la pressa e infine in salamoia, per quattro giorni. Il segreto è la stagionatura, durante la quale ogni forma deve essere lavata. Un lavoro faticoso: nel magazzino ci sono 7576 forme che ogni settimana vanno girate una per una e lavate con uno straccetto imbevuto d’acqua. Così da un minimo di 60 giorni, a sei, sette mesi. È una preparazione antica. La ‘M’ è il marchio del Puzzone del Presidio che garantisce la produzione con il latte di malga, munto d’estate dalle mucche al pascolo che può essere integrato solo con materie prime di qualità: niente Ogm. Il Puzzone si caratterizza per la personalità aromatica. In bocca è suadente, solubile, con cenni di nocciola tostata e una incredibile lunghezza gustativa. La sua forte personalità si sposa con vini aromatici: ad esempio un Gewürztraminer altoatesino o un classico Teroldego Rotaliano trentino.

La ricetta

Strudel di mele e frutta secca

Ingredienti per 6-8 persone: 1 rotolo di pasta sfoglia da 230 gr; 4 mele Melinda renette; 150 gr di frutta secca mista sgusciata (mandorle, noci, nocciole, pistacchi,…); 50 gr di zucchero di canna; la scorza grattugiata di 1 limone; 30 gr di amaretti; zucchero a velo; 2 dl di salsa alla vaniglia; 1 cucchiaio di cannella.
Dividete le mele in quarti, sbucciatele, privatele di semi, tagliate a fettine e versate in una ciottola. Unitevi lo zucchero, la frutta secca trittata grossolanamente e la scorza di limone; mescolate delicatamente e lasciate macerare al fresco per 10 minuti. Srotolate la pasta sfoglia e cospargete la striscia centrale con gli amaretti sbriciolati, versateci sopra il composto di mele e richiudete la pasta sollevando le due estremità verso il centro e pizzicandole tra le dita. Sistemate lo strudel su una teglia rivestita di carta da forno e cuocetelo nel forno
preriscaldato a 200° per circa 30 minuti. Spolverizzate lo strudel di zucchero a velo e servitelo tiepido accompagnato dalla salsa di vaniglia profumata di cannella. (Ricetta fornita da Melinda)

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