Terrazzo d’acqua dolce

Risalta il contrasto tra l’aspetto un poco selvaggio del pendio che s’inabissa e la linearità limpida della costruzione.
L’Arch. Alfonso Alzugaray lo spiega così: «La villa è posta all’estremità occidentale del Parco Naturale dello Stretto di Gibilterra, su un pendio scosceso, i cui valori paesaggistici, l’orientamento e la complessa topografia condizionano fortemente l’insieme.
Non li abbiamo intesi come limite ma come opportunità, assumendoli come caratteri che sottolineano la singolarità del sito».
Qual è stato il primo gesto progettuale?
«Porre la piattaforma, quale base per abitare il pendio.
Su questa abbiamo collocato gli ambienti per la vita del giorno: sala, studio, cucina, palestra, solarium»
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Es: http://pro.dibaio.com/archialzugaray
<Video, schede web, approfondimenti, dettagli prodotto e altro ancora>«E naturalmente una piscina, posta verso il margine estremo. Invece, nel piano inferiore, ben protette, stanno le cinque camere da letto. La piattaforma è intesa come appendice del terreno e, grazie ai suoi blocchi di pietra giallognola, forma con esso una continuità visiva».
Quindi la principale preoccupazione nel progetto è stata di favorire la vista verso il mare…
«Ma abbiamo comunque voluto che anche nella parte verso monte vi fossero caratteristiche distributive adeguate. Così qui abbiamo lasciato uno spazio aperto che consente di guardare anche verso il declivio: da un lato il mare, dall’altro il monte».
Com’è stato studiato il rapporto col sole?
«La luce in questa parte della penisola spagnola è molto intensa. Sarebbe stato forse più semplice proporre un edificio chiuso, con aperture puntuali pensate per osservare il panorama. Ma abbiamo voluto favorire l’effetto scenografico del sito e per questo abbiamo dilatato la piattaforma e definito il volume della casa con pareti diafane, composte da vetri trasparenti. I grandi sporti superiori le proteggono dalla luce diretta.
Abbiamo ottenuto spazi ampi e luminosi, dove la luce non crea effetti fastidiosi, protetti dalla radiazione diretta del sole».Usa il link per avere approfondimenti tematici
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<Video, schede web, approfondimenti, dettagli prodotto e altro ancora>L’effetto scenografico si unisce alla funzione energy saving… «La piattaforma resta elevata sul suolo quasi levitasse: dà la sensazione di uno spazio che sporge sul pendio dominandone le rocce e la vegetazione. Dall’interno della casa a mala pena si percepisce la presenza del terreno: la vista incontra subito il mare. E così anche dall’interno la sensazione è di essere sollevati e leggeri».Le Minipiscine Grand form Project sono un invito al benessere e al relax e ciò che le rende speciali è la loro proposta idroterapica.
Progettate grazie alla consulenza di fisioterapisti, offrono una vastissima gamma di sequenze di massaggi differenziati e mirati.
Le minipiscine sono disponibili con finitura esterna color ciliegio o simil rattan, con scaletta d’accesso e panca laterale. Alfonso Alzugaray si è laureato nell’istituto di architettura dell’università di Navarra, dove ha poi insegnato Progettazione fino al 1990. Dal 1992 ha aperto il suo studio professionale a Pamplona, col quale ha sviluppato molteplici progetti pubblici e privati, residenziali e industriali. Tra gli altri si segnalano: Complesso scolastico di Mendillorri (Premio Architecti 1993), Centro culturale Olite (Premio COAVN 1995), Auditorium e Palazzo del Congresso di Navarra (Premio FAD 2004, Premio Costrumat 2005), Ristrutturazione edificio storico in Pamplona (1° menzione Pemio Hispalyt 2011).

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