Tecnologie nuove


ENERGIE RINNOVABILI TECNOLOGIE NUOVE

Una regione in cui sia l’energia solare, sia le biomasse, sono già entrate pienamente in funzione, con chiaro vantaggio per la qualità dell’ambiente di vita: un esempio di organizzazione sociale in cui il risparmio energetico è già cultura diffusa. E i pannelli fotovoltaici si integrano nei nuovi progetti, come elementi architettonici.

Sulla collina che digrada dolcemente verso il Danubio, poco fuori dalla storica città di Regensburg, tra le fronde spicca un campanile.
Costruzione moderna, semplice, lineare; ma ha un elemento inconsueto: una placca scura sul fronte verso sud. Non è un cartellone, ma un pannello fotovoltaico, che dà autonomia energetica alla chiesa.
In Baviera i pannelli solari sono ormai pane quotidiano: sulle casette sparse nella verdeggiante campagna o sugli edifici nelle città, in almeno uno o due casi su dieci compaiono i pannelli solari, indice di una cultura, prima ancora che una tecnologia, ormai diffusa e radicata.
Al punto che nel 2006 è sorto, per iniziativa di alcune industrie e di alcuni privati, un movimento per la promozione dell’indipendenza energetica, Beo (Alleanza per una Baviera Orientale indipendente sul piano energetico).
Il suo intento è chiaro: “L’energia è il tema cruciale dei prossimi decenni – afferma il Dr. Hans Brockard, del Comitato Consultivo della Beo – senza l’energia non funziona nulla, né per i privati cittadini né per l’economia in generale.
Abbiamo bisogno di distribuire energia sicura e compatibile con le necessità ambientali, un’energia nostra, che non possa essere oggetto di ricatto politico o economico, in modo tale che si possa mantenere il nostro standard di vita e si possa lasciare ai posteri un ambiente intatto”.
Il caso dei pannelli fotovoltaici è quello più evidente.
Non solo nelle abitazioni, ma anche negli edifici pubblici si notano questi pannelli, che a volte appaiono evidentemente posti su edifici esistenti, altre volte sono perfettamente integrati nell’architettura.
Le industrie che li producono crescono a tassi altissimi, con una tendenza a raddoppiare il proprio bilancio ogni anno.
Per esempio, una delle aziende fondatrici della Beo, è sorta nel 1998 con due addetti; oggi produce un migliaio di impianti all’anno e opera in tutta la Germania e si sta estendendo in Europa.
Ancora più grande, un’altra esporta da tempo in tutto il mondo e grazie ai brevetti più recenti produce pannelli di diverse tinte, che sono usati anche in funzione ornamentale per le facciate degli edifici, rientrando nel progetto a pieno diritto, come elementi architettonici significativi.

Un campanile nella periferia di Regensburg: in facciata
un pannello solare.

La Camera di Commercio tedesca di Milano ha organizzato un viaggio per un gruppo di giornalisti italiani, a cui anche CHIESA OGGI architettura e comunicazione ha preso parte.
Quel che colpisce in Baviera, prima ancora dell’entusiasmo degli imprenditori e degli esponenti del movimento Beo, è la qualità dell’aria.
Sia a Monaco città, sia nelle cittadine più piccole, come Regensburg, malgrado il traffico si respira un’aria pulita.
A Regensburg è stato aperto da poco un impianto per la produzione di carburante biodiesel: impianti di questo genere sono diffusi in diverse zone del paese.
La produzione di biodiesel in Germania è di circa 5 milioni di tonnellate l’anno e per l’autotrazione commerciale si consente che tutto il carburante sia di provenienza “bio”, mentre per le automobili private la porzione “bio” nel carburante diesel non può superare ancora il 5%.
Gli impianti di biodiesel sono molto diversi dalle raffinerie: possono essere molto piccoli (quello di Regensburg è operato da 3 persone a turno) ed evidentemente puliti: non si percepiscono odori di sorta all’intorno.
In campagna si trova un impianto di produzione di biogas, da poco realizzato per conto del principale distributore di energia in Baviera.
Un impianto in costruzione fornirà biogas in rete.
“In fondo i combustibili fossili sono il risultato ultimo della trasformazione dei tessuti biologici nel corso di milioni di anni.
Noi con questi impianti non facciamo che riprodurre questo processo in un lasso di tempo più breve” spiegano.
Per il biogas come per il biodiesel si usano coltivazioni su terreni in cui, a seguito della politica delle “quote” della Comunità Europea, non si possono più coltivare piante per l’alimentazione. Insomma in Baviera si può dire che si stia entrando in una nuova era per quel che attiene all’energia.

(L. Servadio)

 

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