Un gioco di spazi metafici

Qui il sortilegio della luce gioca con la geometria per creare un mondo di essenze puramente mentali.

Si tratta di un appartamento di 230 mq in un edificio del ‘900 in zona Porta Venezia a Milano. In origine c’erano soffitti alti e decorati, pavimenti in seminato molto disegnati e parquet all’antica, ma tutto questo era andato distrutto in una precedente ristrutturazione. Per fortuna. Perché i nuovi proprietari volevano un casa moderna ed essenziale (traduci: minimal) che fosse di forte impatto visivo e non troppo diversa dalle case di New York più trendy (la globalizzazione non è acqua). L’architetto Marta Marcucci li ha accontentati rendendo libero lo spazio e creando al suo interno un insieme di “promenades” metafisiche tra candidi parallelepipedi. Più minimal di così non si può: solo uno spazio completamente vuoto potrebbe dare una maggiore emozione purista. Gli schienali dei divani, di solito così ingombranti, qui non ci sono. Il tavolo sembra volare tanto è sottile e le sedie con le loro disturbanti gambette vengono sostituite con comode poltroncine all’inglese. Il soggiorno appare così come una bianca città ippodamea in miniatura di grande impatto.IL PARALLELEPIPEDO BIANCO USATO COME MODULO PER CREARE SPAZI METAFISICI.

IL TUTTO BIANCO DELLA CUCINA VALORIZZA LA VISIONE POLICROMA DEI TETTI D’EPOCA.

Grazie alla luce naturale l’antico corridoio è diventato uno spazio suggestivo. Il controcanto artificiale è costituito dai faretti incassati che permettono giochi di pieni e vuoti valorizzando i volumi.

La cucina è stata realizzata da Boffi su disegno dell’architetto Marta Marcucci che ha progettato la radicale ristrutturazione. Lampada a sospensione di Achille Castiglioni, “Diabolo”, Flos; faretti a incasso “Nefi” Buzzi & Buzzi; parquet in acero grigio.La cucina con tavolo di cristallo ha due pareti completamente vetrate: quella con finestra da cui si vedono i tetti e quella verso il percorso tra camere e servizi (una seconda passeggiata architettonica).Centralità del progetto: un’unica forma modulare (il parallelepipedo) determina sia gli spazi sia gli elementi d’arredo. Assemblare le funzioni in solidi geometrici ripetuti ha permesso all’archittetto di ottenere, tra le grandi quinte, uno spazio completamente aperto e organizzato in lunghe prospettive.
Innovazione: dopo aver svuotato l’appartamento si è creato al suo interno un gioco d’infilate prospettiche dove i mobili sono essenziali e i materiali ridotti al minimo.
Uso dei materiali: il pavimento nelle camere e nelle stanze di soggiorno è in acero verniciato grigio opaco, mentre nei bagni e nella cucina è in resina bianca.
Nuove tecnologie: una robusta coibentazione di soffitto, pareti e infissi.MARTA MARCUCCI, architetto
Nasce a Milano nel 1967 dove si laurea in architettura al Politecnico con la tesi “Architetture delle connessioni infrastrutturali”, dedicata al disegno del territorio e alla modificazione del paesaggio e degli ambienti urbani (relatore Sergio Crotti). Dal 1994 svolge attività professionale sia in forma autonoma che associata. È socio fondatore di Rad° (Research, Architecture, Development) gruppo europeo di interesse economico che riunisce professionisti attivi in diversi stati dell’Unione Europea. Dal 1997 al 2001 è stata Cultore della materia in Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. L’impegno professionale è prevalentemente concentrato nella progettazione dello spazio architettonico interno con interventi realizzati a Milano, Siracusa, Genova, Bergamo e Verona. La sua opera, anche alla scala del dettaglio, appare ispirata dall’idea di una trasformazione globale degli ambienti della vita quotidiana. La relazione armonica tra forme, volumi e luci appare ispirata dalla ricerca nel campo delle arti plastiche che conduce parallelamente fin dai tempi della formazione. Sue opere sono state pubblicate su libri e riviste di settore.

LA PORTA DEL BAGNO HA UNO SPECCHIO DELLO STESSO COLORE DEL PAVIMENTO.

QUI LO SPAZIO SI DILATA ORIZZONTALMENTE IN UN GIOCO “BLACK AND WHITE” DEI MATERIALI.

I colori chiari e luminosi sono stati scelti di comune accordo tra l’architetto e i committenti, con il preciso intento di mettere in evidenza l’articolazione dei volumi e degli arredi. Solo uno dei bagni, il più elegante, ha le pareti nere. I materiali utilizzati sono: cristallo extrachiaro per i setti di separazione, resine per i pavimenti e le pareti di cucina e bagni, acero grigio opaco per i pavimenti del soggiorno, del corridoio, delle camere e della cabina armadio. L’ampio soggiorno comunica con la camera padronale attraverso uno spazio filtro adibito a cabina armadio; è uno spazio più basso, illuminato attraverso vetrate orrizzontali che nelle ore notturne lo trasformano in una grande lanterna luminosa.

Il sistema d’illuminazione artificiale con lampade incassate nella muratura permette la creazione di diversi scenari. Il nuovo sistema distributivo, che risulta molto luminoso grazie all’ampia diffusione della luce naturale, offre fin dall’ingresso un’immagine panoramica di forte impatto. Il preesistente muro di spina centrale, in mattoni pieni con uno spessore di circa 60 cm e aperture irregolari, ora presenta una serie di ampi passaggi, regolarizzati verso il soggiorno, che permettono un dialogo trasversale tra le diverse zone funzionali. Gli arredi presenti nell’appartamento in parte sono stati realizzati su disegno dell’architetto progettista, in parte sono stati acquistati: hanno trovato posto nella nuova configurazione anche oggetti già in posseso dei committenti, come il pianoforte e il letto rivestito di raso. L’illuminazione artificiale utilizza lampade da incasso nella muratura, lampade a sospensione in cucina e lampade a parete nelle camere e nei bagni. I mobili di questi ultimi sono su disegno con lavabi di produzione; i divani del soggiorno, che nella foto sembrano lettini, in realtà hanno un largo schienale reclinabile che li rende comodi.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)