SPAGHETTI ALLA CARBONARA


Tratto da:
Cucina Bella e Buona N°91

SPAGHETTI ALLA CARBONARA
DiBaio Editore

PRIMI PIATTI

Ingredienti per 4 persone: 1/2 kg di spaghetti, 150 g di guanciale ripulito dalla cotenna, olio extravergine di oliva, 2 uova intere e due tuorli, pecorino romano, pepe nero macinato al momento.

Tagliare il guanciale a dadini a cubetti di 1 cm di lato. Rompere le uova nella terrina che conterrà la pasta: aggiungere il pecorino e il pepe nero, sbattendo il tutto con la forchetta.
Poggiare per mezzo minuto a mo’ di coperchio della pentola la terrina con dentro uovo continuando a sbattere, in modo da dare cremosità al composto.
Mettere a scaldare in un padella il guanciale nell’olio e lasciarlo soffriggere a fuoco lento, in modo da farlo “sudare” il più possibile.
Cuocere nel frattempo la pasta e scolarla avendo l’accortezza di non sgocciolarla completamente e conservando un po’ della sua acqua di cottura. Metterla poi nella terrina, aggiungere il pecorino già grattugiato e mescolare velocemente. Unire il guanciale e il suo fondo di cottura: mescolare ancora, in modo da fare rapprendere e – se necessario – aggiungere un po’ dell’acqua di cottura tenuta da parte. A piacere, aggiungere poi nel piatto ulteriore pecorino grattugiato.

FOTO DI ATHOS LECCE

La miglior salsa del mondo è la fame.

Miguel de Cervantes

GLI SPAGHETTI

Vuole la leggenda che siano stati introdotti dal viaggiatore Marco Polo, di ritorno dalla Cina (altro Paese nel quale sono noti e apprezzati piatti tradizionali) nel 1295. Mentre in Cina gli spaghetti sono prodotti ancora spesso artigianalmente, tirando e ripiegando a mano l’impasto numerose volte affinché diventi lunghissimo e sottilissimo, in Italia sono una pasta secca trafilata di produzione industriale. Lo spessore li distingue in spaghettini (n. 3), spaghetti (n. 5) e gli ormai introvabili spaghettoni (n. 8). La scelta di una trafilatura rispetto ad un’altra dipende dal tipo di condimento da abbinare.

UNA TOVAGLIA PER IL BRUNELLO
Il Brunello di Montalcino ha la sua tovaglia creata dalla Tessitura Busatti di Anghiari che arreda le più belle dimore di tutto il mondo. L’unione di questi due prodotti d’eccellenza del “made in Tuscany”, nasce all’ombra di Donatella Cinelli Colombini e della sua cantina Casato Prime Donne di Montalcino. Il marito di Donatella, Carlo possiede infatti un negozio nel cuore di Siena, a pochi passi da Piazza del Campo dove si corre il Palio. Si chiama “Toscana lovers” perché offre agli amanti di questa regione il meglio del suo artigianato: coltelli di Scarperia, prodotti a base di olio d’oliva fatti a Fiesole nell’azienda di Cesara Bonamici e poi maioliche dipinte a mano, terrecotte, oggetti in rame sbalzato… ovviamente i vini di famiglia e soprattutto l’assortimento completo dei tessuti Busatti. La Tessitura Busatti fu fondata all’inizio dell’Ottocento ad Anghiari e ancora oggi usa telai a navetta che conferiscono ai tessuti un’inimitabile morbidezza.
Asciugami, strisce, tovaglie, cuscini, copriletti …
tutto è rifinito a mano con orli a giorno e pizzi.
Oggetti elegantissimi e di antica tradizione che da quasi due secoli sono un simbolo internazionale di toscanità raffinata così come il Brunello.
Da questa costatazione l’idea di creare una tovaglia capace di celebrarli entrambi.
La tovaglia Busatti per il Brunello è in puro lino e alterna strisce bianche, in cui apparecchiare, a fasce tramate con un motivo di cornucopie rinascimentali piene d’uva. Queste decorazioni sono la principale particolarità della tovaglia che asseconda i gusti enologici dei commensali proponendo la scelta fra due tonalità di “rosso Brunello”: quella più tendente al rubino per il Brunello annata e quella più granato per la Riserva. I tovaglioli hanno un’altra particolarità
enologica proponendosi nelle sei scalature del rosso vino: dal cerasuolo al rubino scuro.
Ecco che i più raffinati wine lovers hanno una tovaglia per loro progettata nel segno della tradizione – con materiali, disegni e telai di grande storia – e contemporaneamente con elementi di tendenza nel cromatismo divertente e trasgressivo dei tovaglioli. La prima ad usarla è Donatella Cinelli Colombini nella sua cinquecentesca villa del Colle di Trequanda dove la sala da pranzo viene usata solo per pranzi accompagnati da Brunello di Montalcino “Prime Donne”.

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