Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino


Per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale del Beato Bernardo Tolomei in località Pietriccio (Siena), l’Arcidiocesi ha organizzato un laboratorio di architettura con la supervisione del Prof. Eugenio Abruzzini e il coordinamento del Delegato diocesano per l’edilizia di culto, don Domenico Poeta. Si è trattato di un’esperienza nuova: dopo un iter di studio durato sei mesi, che ha riguardato la pastorale, la teologia, la liturgia, l’iconografia, la storia dell’arte e l’architettura, i 42 professionisti partecipanti si sono raccolti in 7 gruppi, ognuno dei quali ha elaborato
un progetto di massima.
Tali proposte sono state valutate da una commissione di esperti nominata dall’Arcivescovo e 21 pannelli a questi relativi sono stati esposti nel novembre 2007 nei locali del seminario regionale Pio XII. Nella composizione dei loro elaborati, i gruppi hanno anche tenuto conto delle richieste della comunità parrocchiale, che desidera mantenere la cripta sinora utilizzata come chiesa parrocchiale.

Dall’alto: il progetto “menzione speciale” di Monaco, Michelangioli, Malandrini, Pecora, Tufaro, Neri, Violetti, Penerati (viste interna e laterale); il progetto “segnalato” di Bontempo, D’Aquino, Guerri, Marchini, Migliorini, Ritti e Savelli (vista dall’alto); il progetto “menzione speciale” di Betti, Corsi, Corti, Falomi, Meucci, Piccardi, Rafanelli, Vecchi, Vigni (due schizzi esterni).

L’indagine tecnica eseguita su tale struttura ha mostrato che se il suo solaio di copertura può essere utilizzato come piano di calpestio, la sua struttura non può sostenere ulteriori aggravi.
A conclusione del proprio esame, la Commissione ha espresso giudizi differenziati per ogni progetto, attribuendo una menzione speciale al gruppo identificato dal motto “La Casa di Dio non ha misura” (illustrato in alto), una segnalazione al progetto “Luci e ombre” (Pagani e Raveggi), una menzione al progetto “Ecclesia futura” (Bindi, Cambi, Mugnai), una segnalazione al gruppo “Per ingenio virtus” (illustrato al centro), una menzione speciale al progetto “Un nuovo segno da radici profonde” (illustrato in basso), una menzione al progetto “In hoc signo vinces” (Butini, Ciampolini, Gallù, Pin) e un encomio al progetto “Dov’è carità e amore, qui c’è Dio” (Bagella, Cresti, Giannuzzi, Magrini, Petri, Tortorelli). Si è trattato di un passo nuovo e significativo nella ricerca di una formula per giungere a una protestazione partecipata e comunitaria.

 

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