Un residence in un antico palazzo del centro di Firenze è stato pensato per i gusti dei tradizionali ospiti inglesi. servizio di: Romina Emili Abbiamo percorso via dei Servi a Firenze qualche mese fa, diritta, razionalissima e privilegiata prospettiva verso la cupola per eccellenza: quella di S. Maria del Fiore di Brunelleschi. Difficile era staccare lo sguardo da quelle La prospettiva rinascimentale da “città ideale” Pavimento in marmo bianco e nero, realizzato da Sollazzini di Firenze; applique “Canne”, Rodolfo Dordoni, Artemide; sedia trasparente “Louis Gost”, Kartell; divano neobarocco. I proprietari, grandi viaggiatori, si sono ispirati a una tipologia ricettiva che risale alla tradizione anglosassone, quando nei primi anni del ‘900 a Firenze si preferiva soggiornare in buone pensioni a gestione familiare perché offrivano cortesia e grande ospitalità. Il rapporto diretto con il cliente e la volontà di dare uno spazio abitativo completo con la sensazione di trovarsi in casa propria all’ombra della cupola di S.Maria del Poltroncina in polietilene “Prince Buster” di Platt & Yang, Driade; tavolo basso “Dan”, divano e mobile sospeso, De Padova; lampade da tavolo, “Costanzina”, Luceplan. L’antica concezione dell’accoglienza del visitatore qui si mescola sapientemente con lo stile del design contemporaneo degli arredi che, con discrezione e studiati rapporti di armonie cromatiche e formali, popolano ambienti riportati in vita da esperti artigiani fiorentini. L’impostazione cromatica è comune a tutto il complesso: inizia dal rigoroso bianco e nero
Qui vi è un’abitudine molto apprezzata dagli ospiti anglosassoni di cui si è tenuto conto: quella di pranzare seduti su poltroncine perché ritenute molto più confortevoli delle normali sedie (e non hanno torto). Anche l’organizzazione delle singole suites ha una costante: in ognuna di esse la separazione tra zona notte e zona giorno è ottenuta con l’interposizione del blocco dei servizi, lasciando però libero un breve andito che permette di non interrompere l’open space con cui è concepito l’insieme. Inoltre piccoli avvenimenti sorprendono il cliente: al suo arrivo trova un omaggio di frutta di stagione e di olio extra vergine di oliva spremuto a freddo nel frantoio di proprietà della famiglia. Cucina, Aurora; sedie e divano “Pollack”di Vico Magistretti, De Padova; tavolo, “Tulip”, Knoll; lampada a braccio
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