Semplicità ed eleganza

Tratto da:
99 Idee Casa N°67
Semplicità ed eleganza

Una villa sul mare a Saint Raphael

servizio di Walter Pagliero
foto Athos Lecce

E’ bastato aggiungere una bella piscina e svuotare l’interno rifacendo l’arredamento per cambiare volto a una vecchia casa per vacanze degli anni ‘60 L’intervento è partito scegliendo due colori: il giallo oro per le grandi tende velate e un luminoso verde petrolio, un colore a contrasto, per il pavimento in piastrelle eseguite su progetto

Vicino a Saint Raphael sulla Costa Azzurra c’è una zona privilegiata per le vacanze estive: il mare è blu e trasparente e la costa è un susseguirsi di scenografiche insenature con rocce rosse. Sopra una di queste erano state costruite poco dopo la guerra delle villette a schiera abbastanza modeste data l’epoca, ma in una posizione oggi ricercatissima. Ora è vietato costruire in quella zona, i volumi disponibili sono solo quelli già realizzati in passato e l’architettura costruita in precedenza andava rispettata; ma non gli interni. Il fortunato proprietario di questo complesso si è rivolto a un interior designer di Milano, Sergio Carbone, che con un intervento radicale, ma rispettoso delle preesistenze, ne ha fatto una residenza di lusso secondo l’attuale standard di quel tratto di Mediterraneo. Il primo intervento ha riguardato la costruzione di una piscina, lunga quanto la casa e larga quanto lo spazio tra le due costruzioni, quella principale e quella di servizio. Il secondo ha riguardato l’interno che adesso è disposto su quattro livelli, due livelli per ricevere (soggiorno, pranzo e cucina) e due livelli per la notte e il relax più isolato. L’interior designer che qui è intervenuto, titolare di tre negozi milanesi che riguardano l’arredamento, i negozi Suzuki, è noto per la sua capacità di arredare con eleganza ma in modo semplice, aiutandosi col colore (sempre disposto in maniera strategica) per arrivare a esiti fortemente emozionali. E qui c’erano le premesse per realizzare le sue potenzialità: carta bianca da parte del cliente e l’intero spazio da riqualificare.
E’ partito scegliendo due colori: il giallo oro per le grandi tende velate e il verde petrolio come colore complementare che caratterizza il pavimento, in piastrelle eseguite su ordinazione, e molti oggetti decorativi che ad esso si collegano. Per poltrone e divani ha disegnato un damasco giallo, tono su tono, realizzato dalla ditta Rovezzano, che li rende particolarmente luminosi. Il camino è stato realizzato con due mensole in ceramica e una trave laccata in verde petrolio. La laccatura e le pitture sulle due credenze della zona pranzo seguono da vicino l’impostazione cromatica della casa, così come il piano del tavolo in lava vulcanica, i dipinti ad olio e gli acquarelli. Il tavolo sotto il portico è stato invece realizzato con piastrelle eguali a quelle impiegate in cucina. La cucina, realizzata nei laboratori Suzuki, è caratterizzata da una parte in vetro cattedrale e da un’altra in piastrelle che richiamano il colore delle tende e del pavimento. Sul mezzanino, che funge da studio e zona relax, vi è un divano e una poltrona in tessuto a righe, uno scrittoio in cristallo su due basi in marmo di Carrara e un paravento dipinto che serve ad ammorbidire e a dare un tocco di privacy all’insieme. Nella camera padronale con attiguo spogliatoio è stato mantenuto il colore giallino e il letto messo di traverso con la testiera in angolo per dare più dinamismo alla stanza. Le lampade sono conchiglie scolpite a mano e dipinte.

Sergio Carbone, l’interior degner di questa villa, è noto per la sua capacità di arredare con eleganza ma in modo semplice, aiutandosi molto col colore (sempre disposto in maniera strategica) per arrivare a esiti fortemente emozionali

Sergio Carbone non è solo un arredatore, ma un organizzatore di artigiani in grado di eseguire a regola d’arte ogni suo progetto. Dai suoi laboratori esce di tutto, dal prodotto di ebanisteria a quello ceramico, dal dipinto al tessuto. E’ una tendenza che si manifestò fin da ragazzo attraverso il suo amore per la scenografia. A tale proposito in un’intervista ebbe a dire: “Fin dal tempo dei miei studi mi sentivo portato verso il campo dell’arte e della scenografia, per un periodo mi sono dato completamente alla pittura, poi, mentre studiavo ho fatto il vetrinista dove ho riscosso subito un lusinghiero successo. Questo mi è stato fatale.”

 

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