Seminario arcidiocesano di San Giuseppe a Vilnius, Lituania

La Commissione Arte Sacra della Diocesi di Milano realizza i poli liturgici, gli arredi, le vetrate e le pitture murali nella nuova cappella. E l’opera diviene testimonianza di fraternità e speranza di rinascita.

Aderendo alla richiesta di monsignor Andreas Jesuas Backis, arcivescovo di Vilnius, nel gennaio 1998 il cardinale Carlo Maria Martini chiese alla Commissione Diocesana per l’Arte Sacra di Milano di assumersi il compito di dare concreto
aiuto alla soluzione del problema….” ha scritto mons. Luigi Crivelli, che della Commissione Arte Sacra di Milano è il presidente. Si trattava di realizzare l’arredo liturgico della cappella del nuovo seminario della capitale lituana.

La cappella.
“Vergine con Bambino”, xilografia.

Il nuovo Seminario si trova in una posizione emblematica della città, nel quartiere di Gerusalemme, vicino alla chiesa di stile tardo barocco del Calvario. È stato progettato da due giovani architetti, vincitori del concorso indetto dall’Arcidiocesi lituana, Marius Saliamoras e Juras Balkevicius. La sua edificazione è uno dei segni della rinascita della fede: l’antico seminario era stato chiuso nel 1945 per ordine del governo sovietico. Il nuovo edificio si distende lungo la strada del Calvario, col suo plasticismo volumetrico minimo, finalizzato a non occultare alla vista l’antica chiesa che si erge a poca distanza.

Vetrata absidale (L.Timoncini);
L’aula con le panche Genuflex;
Presbiterio, con pitture
murali di V.Vago;

Il lungo corpo contenente le abitazioni è raccordato da un elemento cerniera che ospita l’ingresso (dal quale si accede anche al chiostro), alla cappella, che funge da elemento emergente e caratterizzante, con la sua slanciata copertura e con le vetrate che la staccano dal resto dell’edificio, facendone un elemento quasi aereo, che evidenzia la alta croce emergente dal suolo. La costruzione del seminario è stata resa possibile dai contributi giunti da ogni paese: da Santa Sede, Germania, Francia, Olanda, Italia, Corea del Sud e dai lituani d’America.

Altare disegnato da A.Vincenti, scultore A. Nastasio
Arazzo di S. Giedrimiene.

In particolare la Diocesi di Milano ha realizzato per la cappella, la grande vetrata, gli arredi e le sculture in bronzo, in legno e in marmo di Candoglia, quello stesso del Duomo ambrosiano. All’arredo della cappella hanno partecipato l’architettò Ernesto Brivio, lo scultore Alessandro Nastasio, il pittore Luigi Timoncini, il pittore Valentino Vago, l’architetto Antonello Vincenti, la ditta Genuflex. “Questa collaborazione fu vissuta da tutti con entusiasmo”, come un “gemellaggio spirituale tra due diocesi geograficamente lontane ma unite nella fede”, come ha scritto Crivelli.

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