Le scale

Il mezzo più comodo per collegare due livelli di un’abitazione è la scala, che spezza il dislivello in tante alzate (la distanza tra due gradini) e pedate (lo spazio orizzontale su cui appoggia il piede) così che sia agevolmente percorribile. Ma la scala è anche unformidabile mezzo di disegnare lo spazio costruito, di arricchirlo di movimento strutturale e di strutture decorative.
a cura di Roberto Summer architetto

 

Scale in ghisa: decorative

La ghisa è una fusione di minerali di ferro e carbone, con aggiunta di altri metalli che le conferiscono caratteristiche particolari; se durante la fusione si origina grafite (carbonio libero), la ghisa si raffina e acquista buoni valori di lavorabilità e di resistenza. Questo procedimento metallurgico, scoperto dopo la seconda metà dell’Ottocento, ha prodotto oggetti di grande eleganza formale, per la capacità della ghisa di dare vita a decori di piccola dimensione ma di grande robustezza, soprat-tutto con l’avvento del Liberty e del Déco.

Nelle scale la ghisa permette una fioritura di decori che nessun altro materiale consentirebbe, se non con grandi interventi della manualità artigianale, unita a una struttura piuttosto esile ma di eccezionale robustezza, che permette di arredare con eleganza e praticità.

 

 

Due sono le tipologie fondamentali di scala, quella a chiocciola e quella a giorno. Il primo tipo è quello che consente di collegare due livelli utilizzando il minimo spazio possibile in pianta, dato che i suoi gradini si succedono uno all’altro seguendo una spirale ideale che si arrampica nello spazio verticale e sovrapponendosi per una piccola parte della loro pedata: in tal modo si contiene l’ingombro al minimo, anche se ci possono essere difficoltà a percorrere la scala specie se si trasportano pacchi ingombranti; il diametro minimo di queste scale è di 110 cm, quello massimo (almeno per quelle in produzione) è di 200, a cui vanno aggiunti almeno 3 cm per parte nel foro a pavimento per aver agio nel montaggio della scala e per l’aggancio migliore alla struttura.

Ma la scala a chiocciola non solo vince per il minor ingombro di spazio, ma anche per la sua elegante struttura che anche visivamente attraversa lo spazio senza “pesare” e che anzi costituisce un valido esempio di decorazione. I materiali della scala sono principalmente il legno e il metallo, talvolta anche combinati fra loro (struttura metallica e rivestimento in legno, gradini lignei e colonnine metalliche), ma anche abbinati alle materie plastiche (i corrimani sono spesso in poliuretano, flessibile e modellabile), al cristallo e al vetro: il legno è ideale per bellezza, calore tattile e visivo e per capacità di inserirsi armoniosamente in ogni ambiente, il metallo ha dalla sua la robustezza, l’elasticità e la brillantezza, vetro e cristallo uniscono la trasparenza alla riflettenza.

1. ”Elika” è una scala a chiocciola assolutamente innovativa, grazie alla struttura metallica di sapore hi-tech e ai gradini in cristallo a forte spessore: si crea così un raffinato gioco di trasparenze e brillanti riflessi. 

2. Per gli spazi estremamente ridotti, è ideale “Fokus”, le cui pedate in legno multistrato (qui tinto noce) sono sagomate in maniera tale da consentire l’appoggio alternato dei due piedi ogni due gradini.
3. Scala a chiocciola (a pianta tonda o quadra) dalla linea elegante e armoniosa, “Mikra” arreda piacevolmente ogni ambiente col sapiente accostamento di metallo e legno.

Tutte le scale qui raffigurate sono di Albini & Fontanot.

 

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