SACRAMENTUM CARITATIS

Riprendiamo ampi stralci dell’Esortazione Apostolica Postsinodale SACRAMENTUM CARITATIS di S.S. Benedetto XVI, “sulla Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”, dove si evidenzia lo stretto rapporto tra tale missione e i luoghi che la rappresentano nel corpo di questo documento, emerso dalla XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, si pone l’accento sulla rilevanza dei luoghi destinati alla celebrazione dei riti, alla loro organizzazione architettonica, ai poli liturgici, all’arte che li accompagna. Desideriamo suggerire che vi sia una crescente attenzione, anche presso le Istituzioni preposte alla formazione del Clero, affinché questo sia messo in grado di esercitare un sempre maggiore discernimento, informato e competente, nel dialogo col mondo dell’arte e dell’architettura. Ci siamo permessi di sottolineare i passaggi nei quali sono toccati questi argomenti.

(Il testo integrale dell’Esortazione Apostolica Postsinodale
SACRAMENTUM CARITATIS è consultabile nel sito <www.vatican.va>)

INTRODUZIONE
1. Sacramento della carità, la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l’amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l’amore «più grande», quello che spinge a «dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). (…)

“LA BELLEZZA COME ELEMENTO COSTITUTIVO“

BELLEZZA E LITURGIA
35. Il rapporto tra mistero creduto e celebrato si manifesta in modo peculiare nel valore teologico e liturgico della bellezza. La liturgia, infatti, come del resto la Rivelazione cristiana, ha un intrinseco legame con la bellezza: è veritatis splendor.
(…) La bellezza della liturgia è parte di questo mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. Il memoriale del sacrificio redentore porta in se stesso i tratti di quella bellezza di Gesù di cui Pietro, Giacomo e Giovanni ci hanno dato testimonianza, quando il Maestro, in cammino verso Gerusalemme, volle trasfigurarsi davanti a loro (cfr Mc 9,2). La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell’azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. (…)

“L’ARMONIA DEL RITO, DELLE VESTI LITURGICHE,
DELL’ARREDO E DEL LUOGO SACRO“

IL RISPETTO DEI LIBRI LITURGICI E DELLA RICCHEZZA DEI SEGNI
L’ars celebrandi deve favorire il senso del sacro e l’utilizzo di quelle forme esteriori che educano a tale senso, come, ad esempio, l’armonia del rito, delle vesti liturgiche, dell’arredo e del luogo sacro. (…)

“COMMITTENTE RESPONSABILE DI FRONTE A ARCHITETTI E ARTISTI“

L’ARTE AL SERVIZIO DELLA CELEBRAZIONE
41. Il legame profondo tra la bellezza e la liturgia deve farci considerare con attenzione tutte le espressioni artistiche poste al servizio della celebrazione.
Una componente importante dell’arte sacra è certamente l’architettura delle chiese, (123) nelle quali deve risaltare l’unità tra gli elementi propri del presbiterio: altare, crocifisso, tabernacolo, ambone, sede. A tale proposito si deve tenere presente che lo scopo dell’architettura sacra è di offrire alla Chiesa che celebra i misteri della fede, in particolare l’Eucaristia, lo spazio più adatto all’adeguato svolgimento della sua azione liturgica. Infatti, la natura del tempio cristiano è definita dall’azione liturgica stessa, che impli il radunarsi dei fedeli (ecclesia), i quali sono le pietre vive del tempio. Lo stesso principio vale per tutta l’arte sacra in genere, specialmente la pittura e la scultura, nelle quali l’iconografia religiosa deve essere orientata alla mistagogia sacramentale. Un’approfondita conoscenza delle forme che l’arte sacra ha saputo produrre lungo i secoli può essere di grande aiuto per coloro che, di fronte ad architetti e artisti, hanno la responsabilità della committenza di opere artistiche legate all’azione liturgica. Perciò è indispensabile che nella formazione dei seminaristi e dei sacerdoti sia inclusa, come disciplina importante, la storia dell’arte con speciale riferimento agli edifici di culto alla luce delle norme liturgiche. In definitiva, è necessario che in tutto quello che riguarda l’Eucaristia vi sia gusto per la bellezza. Rispetto e cura dovranno aversi anche per i paramenti, gli arredi, i vasi sacri, affinché, collegati in modo organico e ordinato tra loro, alimentino lo stupore per il mistero di Dio, manifestino l’unità della fede e rafforzino la devozione. (…)


“ ARCHITETTURA DISCIPLINA IMPORTANTE IN SEMINARIO “

AUTENTICA PARTECIPAZIONE
52. Il Concilio Vaticano II aveva posto giustamente una particolare enfasi sulla partecipazione attiva, piena e fruttuosa dell’intero Popolo di Dio alla Celebrazione eucaristica. Certamente, il rinnovamento attuato in questi anni ha favorito notevoli progressi nella direzione auspicata dai Padri conciliari. (…)

IL LUOGO DEL TABERNACOLO NELLA CHIESA
69. In relazione all’importanza della custodia eucaristica e dell’adorazione e riverenza nei confronti del sacramento del Sacrificio di Cristo, il Sinodo dei Vescovi si è interrogato riguardo all’adeguata collocazione del tabernacolo all’interno delle nostre chiese. La sua corretta posizione, infatti, aiuta a riconoscere la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. È necessario pertanto che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile, grazie anche alla lampada perenne, da chiunque entri in chiesa. A tale fine, occorre tenere conto della disposizione architettonica dell’edificio sacro: nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l’altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell’Eucaristia, evitando di collocarvi innanzi la sede del celebrante. Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio; ove ciò non sia possibile, è  preferibile situare il tabernacolo nel presbiterio, in luogo sufficientemente elevato, al centro della zona absidale, oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile. Tali accorgimenti concorrono a conferire dignità al tabernacolo, che deve sempre essere curato anche sotto il profilo artistico.(…)

 

La bellezza, pertanto, non è un fattore
decorativo dell’azione liturgica;
ne è piuttosto elemento costitutivo (…)
A tale proposito si deve tenere presente
che lo scopo dell’architettura sacra è di offrire
alla Chiesa che celebra i misteri della fede,
in particolare l’Eucaristia,
lo spazio più adatto all’adeguato svolgimento
della sua azione liturgica.

(Dall’Esortazione Apostolica postsinodale
Sacramentum Caritatis)

 

Reverendo Parroco,

di solito sono i lettori a inviare lettere al direttore di una rivista.
Oggi facciamo il contrario: ci rivolgiamo a Lei, nell’auspicio di stringere un rapporto più fecondo.
Le chiediamo di comunicarci che cosa pensa di CHIESA OGGI architettura e comunicazione che da anni Le spediamo: siamo anche interessati a sapere se la riceve con la stessa regolarità con la quale la inviamo… e ad avere informazioni sulle opere architettoniche di cui Ella è responsabile, sulla loro edificazione e conservazione…

Per tutto questo La invitiamo a scriverci alla casella di posta elettronica chiesaoggi@dibaio.com

È fondamentale per noi conoscere il Suo indirizzo di posta elettronica, perché così Le potremo inviare notizie e articoli che a volte non riusciamo a pubblicare: 80 pagine sono poche per dar conto di quanto avviene nell’architettura ecclesiastica nel mondo.
Il nostro servizio sta nel portare sotto gli occhi di tutti progetti e realizzazioni, così che si affini la sensibilità e la capacità di pensare lo spazio costruito: un’ulteriore riflessione su tali argomenti potrebbe essere importante anche per Lei.
Teniamoci in contatto… o, se Lei è troppo occupato nelle Sue cure pastorali, ci faccia scrivere da chi in parrocchia si occupa di seguire l’architettura o l’arte: sarà un reciproco arricchimento.

Con sincera stima,
Giuseppe Maria Jonghi Lavarini
direttore CHIESA OGGI architettura e comunicazione

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