Rethinking bathrooms

Per iniziare il percorso del recupero individuale, spesso sono sufficienti alcuni cambiamenti nell’ambiente domestico

Nella consulenza sessuologica ci si deve misurare con chi vive un disagio individuale o di coppia e si ha l’impegno contrattuale di fornire un supporto psicologico che permetta al soggetto di uscire dalla propria crisi, individuando ed attuando alcune modifiche comportamentali ed anche ambientali che gli rendano la vita più vivibile. Per iniziare il percorso del recupero individuale, spesso sono sufficienti alcuni cambiamenti nell’ambiente domestico, nell’arredo, nella disposizione dei mobili; siamo noi a creare il nostro ambiente di casa, e ne riceviamo un feed back positivo o negativo; rimaniamo condizionati da ciò che vediamo; la presenza di quadri, stampe, specchi, piante agisce su di noi e condiziona il nostro percorso ripetitivo che quotidianamente compiamo per spostarci all’interno del piccolo labirinto domestico;con il modificarsi delle vicende familiari,con l’evolversi della famiglia, avviene un effetto fisarmonica con l’incremento numerico o la diminuzione dei soggetti che abitano l’appartamento : si forma la coppia, arrivano i bambini, che poi crescono ed escono di casa, formando nuove famiglie; è bene che, sotto la nostra attenta regia, si modifichi anche l’ambiente di casa, evitando che la staticità ci tenga legati a situazioni superate e, magari, nocive. Negli incontri di terapia di sostegno psicologico, ci capita spesso di suggerire la realizzazione di cambiamenti, dopo aver analizzato insieme quale angolo della casa piace di più e quale piace meno, in quale trascorriamo più tempo ed in quale evitiamo di sostare; a volte basta mandare in cantina un vecchio quadro e sostituirlo con una bella stampa acquistata ad un’asta per sentire aria di nuovo attorno a sé; due cuscini nuovi sul divano, una pianta che vivacizza un angolo, una lampada che realizza un nuovo punto luce possono rappresentare il nostro desiderio di evolvere e renderci un servizio utile di rimbalzo nel percepire dall’esterno la sensazione di dinamica vitalità. L’azione positiva sulla scenografia del nostro palcoscenico quotidiano ci rende artefici creativi e non solo spettatori passivi e inerti di una coreografia decisa da altri. La prossemica è la scienza che ci guida a comprendere il rapporto tra noi e l’ambiente esterno costituito da altri esseri umani che si muovono tra tappeti e scrivanie, tra porte e piantane che si avvicinano e si allontanano, si fermano attorno ad un tavolo con la luce esterna di fronte o di fianco; l’obiettivo è fornire benessere e buona qualità della vita a chi deve inserire la propria esistenza in quell’ambiente. Questa relazione che si instaura tra noi e gli oggetti che ci circondano va verificata e migliorata costantemente per ogni ambiente domestico o lavorativo; anche la camera da bagno deve sottoporsi a tale progetto di verifica e miglioramento. Il bagno rappresenta la stanza che, più di ogni altra, racchiude in sé infiniti valori simbolici psicanalitici; se la casa globalmente rappresenta il nostro Ego, il bagno può essere paragonato al nostro subconscio profondo, dove avvengono dinamiche intrapsichiche che condizionano l’Io cosciente: facendoci aiutare dal Dott. Freud, possiamo scoprire che le varie fasi libidiche (orale, anale, genitale) che accompagnano l’evoluzione psichica del bambino sino alla maturità vengono vissute per lo più nella camera da bagno: la connessione con il cibo, mangiato, gustato, digerito ed espulso; la conoscenza del proprio corpo attraverso l’igiene e la manutenzione quotidiana di tutte le sue parti; la conferma della propria seduttività con la verifica narcisistica quotidiana di fronte allo specchio. Il rapporto riservato che instauriamo con il bagno ci crea l’illusione di proprietà assoluta e privata sullo spazio vivibile; ciò non avviene negli altri ambienti della casa, dove si vive in contemporaneità con altri; nel bagno ci sentiamo padroni come nella fugace relazione sessuale mercenaria. Ritornando alla prossemica, è bene realizzare i riferimenti attorno a noi nella maniera più funzionale possibile, cercando la comodità, la facile accessibilità, la riduzione degli ostacoli; ricordiamoci la funzione positiva degli oggetti disposti anche nel bagno: le luci giuste, i quadri, le stampe, le fotografie, ma anche piante grasse o altre fiorite; ricordiamoci la musica ed i profumi. Vivere il bagno significa vivere bene con se stessi e ottenere un buon equilibrio tra la nostra sfera intrapsichica e la realtà oggettiva esterna. www.dibaio.com

a cura di Massimo Sher
neurologo e psicoterapeuta

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