Progetto / Project


DUE CONCORSI DI IDEE PER RIFLETTERE SUL RUOLO DELLE SCHERMATURE IN AMBITO URBANO

Awnings in the urban fabric of our cities

TWO IDEA CONTESTS TO REFLECT ON THE ROLE OF AWNINGS IN URBAN CONTEXTS

Servizio e immagini di: Fabio Sciacca, architetto

Sempre più importanti stanno diventando nel nostro vivere quotidiano la qualità o il benessere dell’abitare e il risparmio energetico, sia su scala architettonica che urbana. Nella società contemporanea il progettista, in qualità di attore protagonista dei cambiamenti che investono le nostre città, per svolgere il proprio ruolo in maniera accorta e consapevole, deve porre alla base della propria professione questi aspetti. In relazione ai cambiamenti climatici degli ultimi anni, oltre che al tema del risparmio energetico nel periodo invernale, in Italia più che in altri paesi, sta divenendo
sempre più importante il benessere abitativo nel periodo estivo. L’utilizzo di elementi schermanti, quali tende solari e
tensostrutture, il cui compito è il controllo naturale dell’esposizione solare sia negli edifici ma anche in ambito urbano, può garantire il raggiungimento di tali obiettivi.
Le caratteristiche principali di questi elementi sono da una parte la possibilità di variare, a seconda delle esigenze, la capacità di schermatura e quindi avere maggiore o minore ombra o luce e dall’altra la possibilità di ottenere delle schermature in cui predomina il senso di leggerezza di questi elementi. Questa “leggerezza” può risultare fondamentale quando si deve intervenire in ambiti con un forte carattere quali i centri storici delle nostre città. Esemplificativi a questo proposito possono essere due progetti proposti nell’ambito di due concorsi di idee, relativi alla riqualificazione dell’Ex Teatro della Misericordia a Vinci (FI) e alla realizzazione delle Porte di accesso al centro storico della città di Casale Monferrato (AL).

Sulla sinistra, vista generale della proposta di riqualificazione del Teatro con la piazza antistante.
Sopra, vista dell’area espositiva esterna e, a lato, vista notturna del fronte principale con il passaggio pedonale coperto con tensostrutture.

La Riqualificazione dell’Ex Teatro della Misericordia – Vinci (FI)

Nel caso del progetto, proposto per la riqualificazione del Teatro della Misericordia a Vinci, città natale del grande maestro Leonardo, l’utilizzo di tende esterne e di tensostrutture ha permesso di intervenire in maniera non eccessivamente invasiva sia sull’edificio esistente, sia sul tessuto urbano circostante. In questo progetto il linguaggio che si è voluto utilizzare ha trovato ispirazione nelle opere e nella figura del maestro vinciano, reinterpretando, sia per le tensostrutture che per le tende, vari temi del maestro rinascimentale, dal profilo alare per lo studio sul volo umano, agli studi sulle gru, all’uomo vitruviano.
Le tensostrutture sono state proposte in corrispondenza della piccola piazza sul fronte principale del teatro, in modo da creare un passaggio coperto tra la strada e il retro dell’edificio, il cui carattere di “leggerezza” non lo pone come elemento in competizione o contrasto con la facciata principale del teatro, ma quasi la nobilita.
Il tema del controllo dell’esposizione solare è stato risolto anche in corrispondenza delle due terrazze esterne del teatro (spazi espositivi aperti) mediante l’utilizzo di tende esterne mobili che fondono insieme il carattere di “leggerezza” delle tensostrutture e la possibilità di schermare in maniera differente, a seconda della stagione o delle condizioni di luce esterna.

VINCI
La città di Leonardo

Sita nel cuore della Toscana, sulle pendici del Montalbano, massiccio collinare ricco di vigneti e oliveti e di terrazzamenti sorretti da caratteristici muri a secco, Vinci è il paese in cui nacque Leonardo. Qui sorgono la Biblioteca Leonardiana,
centro internazionale di studi leonardiani, e il comunale Museo Leonardiano, ampia e prestigiosa collezione di modelli di
invenzioni leonardiane realizzata all’interno della Palazzina Uzielli e del Castello dei conti Guidi.
A Vinci ha inoltre sede il Museo ideale Leonardo da Vinci, dedicato all’approfondimento dell’attualità della figura di Leonardo e alla complessità della sua opera di artista, scienziato, inventore, designer.

Porte di accesso al Centro Storico – Casale Monferrato (AL)

Il secondo progetto propone invece alcune soluzioni per le Porte di accesso al centro storico della città di Casale Monferrato.
In questo caso gli spazi sono stati intesi non solo come luoghi di accesso al centro urbano ma anche come spazi di ritrovo per i cittadini e spazi comunicativi per i turisti che vogliono conoscere la città e il suo territorio. Le cinque porte
si basano sui cinque caratteri fondamentali della città: 1) Porta della Tradizione, 2) Porta del Fiume, 3) Porta del Monferrato, 4) Porta del Vino, 5) Porta della Tecnologia.
Un ruolo fondamentale, nella definizione del carattere delle porte del Fiume e del Monferrato, hanno rivestito gli elementi schermanti. L’utilizzo di schermature flessibili ha permesso di interpretare il tema del fiume, e quindi dell’acqua
da un parte, ricreando un effetto “onda”, e delle colline verdi del Monferrato dall’altra. La capacità raggiunta oggi da diversi materiali di resistere all’esposizione ai raggi UV senza perdere il loro pregio estetico nel tempo, ha permesso di utilizzare il colore quale elemento caratterizzante delle schermature stesse.
L’utilizzo di queste ha così contribuito a fornire una identit&a
grave; forte agli spazi di incontro e di passaggio, creando aree
particolarmente gradevoli e adeguatamente ombreggiate.
In basso, la “Porta del Fiume”, vista generale della proposta di progetto.
Sulla sinistra, fotomontaggio di inserimento ambientale della “Porta del Fiume” nel reale contesto di accesso al centro storico.

IL MONFERRATO E ALERAMO
Storia di un territorio

Compreso soprattutto fra le province di Asti e Alessandria, il Monferrato è una zona prevalentemente collinare a sud del Po, verso l’Appennino ligure.
Si racconta che verso il 900 il padre e la madre di Aleramo del Monferrato vennero in Italia diretti a Roma per adempiere ad un voto.
Giunti a Sezzadio, vicino ad Acqui Terme, la donna partorì un maschio cui fu dato il nome di Aleramo, sinonimo di “persona allegra”. Il bambino fu affidato ai nobili del posto e ad una nutrice sassone, ma i genitori morirono ed egli venne allevato a Sezzadio.
Di orgine nobile e battagliera, ben presto si distinse come abile cavaliere e fu nominato "cavaliere particolare"
e "mescitore di vini" alle tavole di Ottone I, I’imperatore del Sacro Romano Impero Germanico.
Aleramo si innamorò della figlia dell’imperatore, la bellissima Alasia e con lei fuggì nascondendosi nei paraggi di Pietra Ardena. Qui Aleramo fece il carbonaio e riuscì a farsi assumere tra i soldati del vescovo, vassallo dell’imperatore, e
andò a combattere a Brescia. Ben presto l’imperatore notò il suo valore e la sua audacia: riconosciutolo e dimenticato l’antico rancore per la fuga con la figlia, gli conferì il titolo di Marchese e gli assegnò il territorio della “marca”: quello che sarebbe riuscito a circondare nel giro di tre giorni a cavallo.
Nacque il Monferrato, nome ricavato da diverse variabili: da monx ferrax, monte fertile; mun fra, mattone ferrato; mons ferratus, monte coltivato a farro. La data storica del Monferrato risale al 21 marzo 967 quando Ottone I gli consegnò ”tutte le terre dal fiume Tanaro al fiume Orba e fino alle rive del mare”. Aleramo morì tre anni dopo e le sue spoglie si trovano nella chiesa di Grazzano, nei pressi di Moncalvo.
I discendenti di Aleramo (aleramici) governarono il Monferrato, finché nel 1305 passò alla casa imperiale dei Paleologi.
Fu per pochi anni sotto il dominio spagnolo per passare ai Gonzaga (dal 1536 al 1708). Una parte del marchesato era già passata ai Savoia nel 1631 con la guerra di successione del ducato di Mantova; i Savoia presero pieno possesso del
marchesato nel 1708.

L’inserimento delle strutture schermanti, in ambiti con un forte carattere storico-architettonico, quali il centro storico di Casale Monferrato o della città di Vinci, ha permesso di realizzare degli elementi non particolarmente invasivi in cui prevale il senso di leggerezza. Gli esempi sopra riportati possono così quantomeno farci riflettere sull’utilizzo sempre più eterogeneo che possiamo fare di elementi schermanti (tende e tensostrutture) anche in ambito urbano e soprattutto nelle nostre città, in cui è forte l’identità storica, architettonica e culturale.

Quality of life and living comfort in addition to energy efficiency are becoming increasingly important concepts of everyday living, both at an architectural and urban level.
Any self-respecting contemporary architect – a key player in the changes our cities undergo – will use these concepts as
the underlying philosophy of his/her profession.
Given recent climate changes, in Italy more than anywhere else the importance of comfortable living in summer is on the up, as is the need to save energy in winter. These needs can be met by using sunshades and tensile structures,
which provide a natural barrier to solar exposition in buildings and in urban contexts. Salient features are firstly that they can vary screening capacity to provide more or less shade, depending on requirements, and secondly that they create screens with a prevailing sense of lightness. This ‘lightness’ can be crucial when there is a need to intervene on highly characteristic areas such as historical city centres.

SCHEDA PROGETTO
Riqualificazione dell’Ex Teatro della Misericordia (Progetto partecipante) Vinci (FI), Italia, 2007
Arch. R. Fabio Sciacca
Porte di accesso al centro storico (Progetto 3° classificato)
Casale M.to (AL), Italia, 2005
Arch. R. Fabio Sciacca (Capogruppo),
Arch. Vincenzo Sciacca

In alto, la “Porta del Monferrato”, vista generale
della proposta di progetto.
Sulla destra, fotomontaggio di inserimento
ambientale della “Porta del Monferrato” contraddistinta
dall’utilizzo di varie cromie del colore
verde.
Ogni porta è caratterizzata dall’utilizzo di un
colore: Azzurro (Porta del Fiume), Arancio
(Porta della Tradizione), Rosso/Bianco (Porta
del Vino), Giallo (Porta della Tecnologia) e Verde
(Porta del Monferrato).

TECNOLOGIE E SISTEMI
Tessuti ad avanzata tecnologia per Architetture “in evoluzione”

Le tensostrutture fanno parte di quella tipologia di architettura che potremo definire Architettura Temporanea.
La possibilità di una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle tecnologie e di un adeguato supporto alla creatività ha fornito
in questi ultimi anni la base per lo sviluppo di materiali adatti a tale scopo.
Il tessuto di base è caratterizzato da fibre assemblate grazie al processo di tessitura continua con l’incrocio dei fili
tra ordito e trama.
Il filo comunemente usato è in fibra di poliestere ad alta tenacit&agrav
e;, indicato secondo varie sigle a seconda della resistenza richiesta.
Una caratteristica importante dei tessuti in PVC è la trasmissione luminosa; carattere che può essere fondamentale
in presenza di esigenze particolare di luminosità.
Il PVC tipo “cristal” viene utilizzato per realizzare membrane totalmente trasparenti.
Grazie alle nuove tecnologie applicate alla realizzazione di membrane tessili é stato ideato un nuovo materiale in alternativa al tessuto poliestere, il teflon (fibra di vetro) dalle interessanti caratteristiche meccaniche, indicato per la realizzazione di strutture permanenti.
Il tessuto di base viene poi spalmato. La spalmatura rende il tessuto impermeabile e a caratterizzare la membrana per
gli aspetti estetici e di resistenza agli agenti esterni ed al fuoco. La spalmatura consente anche la giunzione delle
membrane tra di loro mediante termosaldature ad aria o ad alta frequenza.
La protezione dai raggi UV è garantita dal rivestimento, che consente anche una maggiore durata ed una migliore pulizia della membrana, punto essenziale per l’aspetto estetico e per la manutenzione del tessuto.
Dai primi anni ‘90, nel settore delle membrane per l’architettura tessile, vengono sempre di più impiegate vernici
a base di PVDF (fluoruro di polivinilidene), un prodotto che consente di raggiungere risultati superiori rispetto alle vecchie vernici acriliche.
La laccatura garantisce un tessuto pulito e brillante nel tempo, protetto dai raggi UV, sporcizia, erosione e da agenti
atmosferici inquinanti.
In alternativa all’uso di vernici in PVDF viene applicato sulla spalmatura un film di protezione, tra cui il più conosciuto
è il Tedlar PVF.
I tessuti in fibra di vetro, costruiti con filati molto fini e flessibili, vengono invece impregnati di PTFE (politereafluoroetilene) il cui carattere è sia la durata che il potere autopulente del PTFE.
La fibra di vetro può essere anche spalmata con silicone, una valida alternativa per le sue caratteristiche di repellenza
allo sporco, reazione al fuoco senza l’aggiunta di additivi ignifuganti, durata e resistenza.
Per ogni tipo di materiale cambia anche la durata: le membrane tessuto/PVC acrilico standard hanno una durata di 8-
10 anni, le membrane tessuto/PVC Tedlar e quelle tessuto/PVC PVDF ad alto spessore hanno una durata di 12-15
anni, le membrane teflon/PTFE e strutrivestite in silicone hanno una durata di 20-25 anni.
Ovviamente la durata richiesta dalle membrane è da valutare rispetto al tipo di impiego previsto.

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