Progettare la luce in terrazza

Una grande terrazza, valorizzata da un complesso progetto illuminotecnico, è l’intervento che ha cambiato radicalmente il volto di un appartamento d’inizio ‘900.

In uno dei posti più signorili e panoramici di Genova, cioè sul tratto terminale della Circonvallazione a monte, accanto al promontorio dove sorge l’eclettico castello del capitano di lungo corso Alberto d’Albertis, c’era una palazzina liberty non difesa da vincoli che è stata radicalmente ristrutturata.
Già al primo sopralluogo, l’architetto Sergio Giovanni Ratto aveva espresso il desiderio di trasformare il grande ma obsoleto appartamento in una “villa sul tetto” dove, approfittando del vasto e panoramico terrazzo, avrebbe potuto moltiplicare le funzioni da vivere all’aperto durante la bella stagione.Oggi, tramite una nuova e scultorea scala in acciaio e ardesia creata dall’architetto, si giunge su un terrazzo che è diventato, grazie alle candide tende stese su una sottile struttura di grande eleganza, un luogo fantasmatico che di sera continua a trasformarsi per effetto dell’illuminazione “dinamica” a LED. La struttura in acciaio con le sue diverse inclinazioni e la copertura in tela ricorda uno straordinario simbolo della Genova moderna: il Bigo dell’architetto Renzo Piano. E pensare che in origine era solo uno squallido lastrico solare.Il terrazzo è poi stato diviso in “stanze tematiche” come negli antichi giardini, anche se il verde per ragioni di spazio è minimo. E gareggia in fantasia col fiabesco castello del vecchio lupo di mare oggi adibito a museo.La pianta della palazzina d’inizio ‘900 era caratterizzata da un articolato corridoio che serviva tutte le stanze, comprese quelle della servitù. Nella sua parte centrale è stato abolito per allargare il soggiorno, ora coperto da una volta a botte.
Lo spazio d’angolo è stato dedicato al pranzo correggendo l’inclinazione di una parete.SERGIO GIOVANNI RATTO, architetto
Arrivato alla professione di architetto dopo lunghi anni di esperienza nel campo della moda, nel suo studio di  Genova crea abitazioni con lo stesso spirito del grand couturier che cuce l’abito sulla figura e sulla personalità del cliente, cercando di vestirlo in modo comodo e attraente. Impegnato nei primi anni di attività nella realizzazione di spazi pubblici, ha poi concentrato il suo lavoro nella creazione di spazi abitativi privati, specie nella tipologia delle ville che rimangono la sua più interessante e personale espressione.Il golfo del Tigullio, in tutta la sua complessa vastità, qui diventa il fondale di una scenografia d’eccezione cui partecipa, come quinta onirica, l’elegante torre neogotica del castello. La distribuzione originaria dell’alloggio seguiva il disegno tipico delle case dell’epoca composto da un lungo corridoio a servizio di molte stanze: è stato quasi completamente eliminato (come la decorazione a stucchi) creando un grande soggiorno che risulta essere il fulcro nella nuova struttura abitativa.Lo stile personale dell’architetto si è manifestato coprendo innanzitutto la zona salotto con un aereo soffitto a botte ribassata, quindi aprendo tre alti portali nel divisorio ricoperto da robuste lamine di bronzo ispirate al vicino castello. Attraverso questo metallico muro forato s’intravede, come in un sogno, la luce abbagliante della zona pranzo con mobili total white.

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