Progettare giardini in provincia


Riflessioni di una paesaggista
Country garden design

La leggenda vuole che gli abitanti della Brianza siano solo casa e bottega e che passino la loro intera
esistenza a lavorare e a parlare di lavoro. Sembra tuttavia che qualcuno faccia eccezione alla regola,
almeno a giudicare dal numero di giardini curati che si incontrano attraversando questa industriosa
zona della Lombardia. La nuova tendenza è quella di avere spazi esterni sempre più articolati e
strutturati: i tempi del “praticello con due arbusti” sono finiti?

di Tina Attubato

La mia attività professionale è sempre stata accompagnata dal desiderio di rendere il giardino, nella accezione più eterogenea del termine, un prodotto accessibile a tutti, e non solo ai fortunati proprietari di ville imponenti immerse in parchi principeschi; ritengo che educando le persone al rispetto e alla valorizzazione del proprio orticello si possa insegnare loro ad amare e aver riguardo anche per i più ampi spazi comuni, la res publica.

They say the inhabitants of Brianza are all house and shop, that they spend their entire existence working and peaking
of work. Yet it would appear that there are some exceptions to the rule, judging by the number of nicely tended gardens one comes across in this industrious region of Lombardy.

Da qui all’amore per la natura nel suo complesso il passo potrebbe essere veramente breve. A mio parere un buon paesaggista deve saper resistere a due tentazioni: da un lato quella di accogliere in modo incondizionato tutte le
richieste dei suoi clienti, per quanto impraticabili e costose esse si rivelino, e dall’altro quella di lasciarsi sopraffare dalla propria creatività e dalla ricerca del sensazionale, che spesso lo indurrebbero ad assecondare le sue ambizioni.
I giardini devono essere il risultato di una mediazione tra diversi elementi, i più importanti dei quali sono le esigenze dei committenti, la pulsione creativa e la competenza tecnica del professionista e il paesaggio stesso: a questi si aggiunge anche la quarta dimensione, quella del tempo.
Il ruolo del paesaggista è quello di una sorta di maestro, che spiega e rende comprensibile il giardino in modo che chi lo possiede impari anche ad amarlo, e quindi a prendersene cura nel tempo.
Una volta che il cliente ha compreso il progetto e si rende conto che ormai gli appartiene, è il momento che il progettista si faccia da parte, come un genitore che accompagna un figlio all’altare.

Il progetto è stato commissionato da un’amministrazione comunale allo scopo di trasformare un’area incolta in prossimità di un insediamento di nuova costruzione in un parco destinato ai bambini e agli abitanti del quartiere. Per il piccolo triangolo, intrappolato tra due binari ferroviari e una strada molto trafficata, è stata concepita una soluzione semplice e di facile manutenzione, che prevedeva brevi percorsi interni, alberature, siepi e un’area destinata ai giochi.

There is a new trend for increasingly structured outdoor spaces: perhaps the ‘little lawn with two shrubs’ has had its day. My work has always gone hand in hand with a desire to make the garden, in the broadest sense of the term, a product accessible to all, and not only for the fortunate owners of imposing villas immersed in princely parks. I believe that if people are taught to respect and appreciate their small plot of land, they will learn to love and respect public spaces as a consequence. The step required to go from here to a love for nature in general could be very small indeed. In my opinion, good landscape designers must resist two temptations: first, that of unconditionally accepting all customer demands, no matter how unfeasible and expensive they may be, and second, that of letting their creativity get the better of them in their search for something sensational, often resulting in their indulging their ambitions.
Gardens must be the result of mediation between diverse elements, the most important ones being the needs of the clients, the creative and technical competence of the designer, and the landscape itself; to this we can add a fourth dimension, that of time. Landscape designers need to explain and make the garden comprehensible to their owners, so that they learn to love and take care of it over time.

 

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