Moderna e misurata

Fatta per nuotare: sembra un’ovvietà. Come dire di una casa, “fatta per abitare”. Ma qui l’argomento è più complesso.

Certamente una casa è destinata a essere abitata. Ma una piscina ha una serie di tante altre valenze: è una “quinta facciata” della casa, è un vero e proprio specchio che di questa riflette l’immagine, è un’interpretazione dello spazio esterno alla casa, è un salotto all’aperto che genera un microclima gradevole in estate… è “anche” una vasca in cui si può sguazzare, rinfrescarsi, giocare. E anche una vasca in cui si può nuotare. Capita che vi siano persone particolarmente dedite all’esercizio fisico, per le quali la piscina è effettivamente il luogo dell’esercizio fisico, in cui impegnarsi a lunghe nuotate. Questa appartiene a tale categoria.

Il che non toglie che abbia anche tutte le altre valenze: ma quella sportiva predomina. 

Ne deriva che la componente architettonico-fantasiosa è assente. Invece è presente e predominante la componente architettonico-rigorosa. Quella del razionalismo che mira all’essenziale e che si esprime attraverso la predilezione per il bianco: espressione di pulizia che accompagna il senso della misura. Di qui la grande fascia bianca che separa la vasca dal bordo e inquadra l’acqua come una grande finestra che rispecchia il cielo.  Mentre il bordo in teak assume un colore sobrio e pacato, che fa il paio con quello dei serramenti che scandiscono i piani verticali delle facciate. 

Piscina e casa si uniscono in una composizione dalle linee moderne, nel senso della corrente di pensiero progettuale che rifiuta ogni eccesso per guardare al sodo.