QUANDO LA PIETRA PARLA

Il vescovo di San Severo, S.E.R. Mons Lucio Renna, ha dedicato il nuovo altare per la chiesa della SS. Annunziata di Lesina (Foggia), realizzato dallo scultore Michele Carafa, autore anche degli altri poli liturgici. La progettazione delle opere è avvenuta dopo una lunga fase di dialogo, confronto e fattiva collaborazione intercorsa tra l’artista, il parroco, don José Rivera, don Salvatore Ricci, l’Ing. Andrea Ricciardi e la Commissione diocesana di Arte Sacra presieduta da S.E.R. Mons Lucio Renna.
Le opere sono state realizzate in blocchi monolitici di pietra di Apricena e bronzo. Il linguaggio formale e la ricerca plastica sono le stesse per tutte le opere e ne evidenziano l’interrelazione oltre che l’ambientazione.

ALTARE
È stato scolpito da un unico blocco di pietra di Apricena. La lavorazione a tuttotondo permette di dare la sensazione immediata di solidità e inamovibilità. Sulle quattro facce la scultura evidenzia forme concave e convesse con un chiaroscuro dinamico e avvolgente. Il centro del corpo dell’altare è sottolineato dall’inserimento su tutte le facce, di un piccolo elemento in bronzo non figurativo che, sulla faccia posteriore del blocco, serve anche ad assicurare la chiusura della nicchia per le reliquie. La struttura formale del blocco e gli elementi simbolici applicati (il pesce sul fronte), ne esaltano la centralità, e gli ampi piani scultorei che lo segnano fungono da captazione luministica.

AMBONE
Un volume avvolgente che cinge e innalza chi proclama la Parola. L’iconografia è quella della Resurrezione: da un lato, la figura ad altorilievo in bronzo dell’angelo che chiede alle pie donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Lc 24,5); dall’altro la raffigurazione a bassorilievo del giardino della Resurrezione.

FONTE E CERO
La forma della vasca si articola su otto piani, quale riferimento alla simbologia escatologica dell’ottagono. I lati sono strutturati su piani asimmetrici, alternati in concavi e convessi, quasi danzanti così da esprimere la gioia della rinascita in Cristo. Sul margine della vasca è collocata una scultura in bronzo raffigurante lo Spirito Santo. Nei pressi del fonte battesimale sta il basamento per il cero pasquale, realizzato in pietra, lavorato in sintonia diretta e immediata con il fonte, così da sottolinearne nello stretto rapporto formale la vicinanza liturgica e simbolica. La scelta del bronzo consente inoltre di “legare” il cero all’ambone, arricchito dalle sculture bronzee, quando la liturgia lo prevede.

TABERNACOLO
La custodia Eucaristica conserva la collocazione centrale. Composta da una cassa in bronzo dorata internamente con la porta iconografata con la rappresentazione cristologica ed eucaristica del Pellicano, che nutre di sé i piccoli, poggia su un blocco di pietra modellato in forma di nido.

SEDE
Gli ampi braccioli di appoggio rendono la seduta degna, ma senza eccessi. L’identico materiale evidenzia subito la vicinanza con altare e ambone.Scultore
http://pro.dibaio.com/michele-carafa-scultore

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