Il camino con la cornice di sasso

Un ambiente protettivo e domestico

Progetto: arch. Paolo Picco
Località: Courmayeur (AO)
Servizio: Luisa Carrara
Testo: Leonardo Servadio
Foto: Athos Lecce

Le pietre, quelle squadrate della pavimentazione e degli stipiti, quelle irregolari che qui e lì compaiono nell’orditura delle pareti, mostrano una variata omogeneità che definisce un ambiente fortemente protettivo, e anche drasticamente esclusivo. La poco accentuata pendenza del soffitto completa il volto di uno spazio che potrebbe essere anche quello di una taverna, oscuro e sicuro. È un locale molto bello, in cui si unisce, allo splendore dell’aria montana ricca di luminosità che agogna alle visuali esterne, la sensazione della chiusura nell’intimità domestica.

La tessitura muraria in pietra presenta una impressionante regolarità nell’allineamento degli elementi, cui si unisce la varietà del loro taglio e del loro colore. Contrasta con tali superfici scabre l’intonaco bianco e liscio della scala. I mobili, di forma contemporanea, sono di fattura locale. Risulta notevole il contrasto tra questo interno dall’aria protetta e l’aperto panorama esterno, che si gode appieno dal balcone caratterizzato dalla possente balaustra lignea. Il camino, di Palazzetti, è inserito nel muro.

L’edificio, peraltro onusto d’anni, è tuttavia nato quando Courmayeur era già diventata una località turistica: ha le caratteristiche della casa per le vacanze, con agio di spazi e volumi sovrapposti che cercano le visuali panoramiche.
Non ha nulla della baita, ma dispone di una struttura ben articolata, pensata per offrire agio e comfort. La ristrutturazione vi aggiunge un tocco di modernità nell’economia di sapio e nell’estetica della fluidità. Come vuole una certa sensibilità oggi assai diffusa, la scala è priva di balaustra, così da offrire il suo disegno nitido e senza orpelli, una forma pura nell’essenza della funzione che le è propria. Il camino è posto in un luogo di snodo, in cui nel
discendere la scala, data una breve volta verso sinistra, si innesta al livello del piano. Così, lungo la parete, si allineano i gradini, il camino e il ripostiglio per la legna. Tale successione si concatena grazie all’intersecarsi degli elementi: un ripiano laterale al camino diventa anche poggiamano per la salita; gli ultimi gradini si pongono in continuità con la mensola del focolare; la cornice superiore dello stesso si prolunga e taglia orizzontalmente l’apertura del ripostiglio. È la logica delle nicchie, che si inseriscono con naturalità nella tessitura petrosa delle pareti: l’ultima di queste offre ricetto a un orologio. Nel contesto di un arredo semplice e dal sapore contemporaneo, il televisore compare come qualcosa di estraneo: è montato su ruote, come a evidenziare che non ha un luogo fisso, ma è espressione del transeunte, a fronte della perentoria permanenza della pietra. 
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