Ordine degli Architetti di Napoli

CHIESA DI S. LORENZO MAGGIORE
(piazza San Gaetano, Napoli)

Nonostante la limitata disponibilità spaziale definita da un contesto urbano di accentuata densità, il progetto, attraverso una sapiente e minuziosa rimodulazione architettonica del suolo e l’inserimento oculato e pertinente di elementi simbolici, riesce a costruire un sagrato alla chiesa esistente e a riordinare la percorribilità dell’area interessata, risolvendo anche il problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. (Giudizio della Commissione Nazionale)

Ordine degli Architetti di Napoli

Arch. Simona Pandolfo (capogruppo)
Giuseppe Basso (coprogettista)
Arch. Davide Capo (coprogettista)
Maria Teresa Giammetti (coprogettista)
Antonio Greco (coprogettista)
Arch. Luigi Scarpato (coprogettista)
Valeria Sorrentino (coprogettista)
Arch. Irene Troisi (coprogettista)

Da sinistra, in prima fila: G. Basso, I.Troisi,
M.T. Giammetti, D. Capo, L. Scarpato e, in seconda
fila: S. Pandolfo,V. Sorrentino, A. Greco.
Gruppo Entasis Simona Pandolfo, Giuseppe Basso, Davide Capo, Luigi Scarpato, Irene Troisi, Maria Teresa Giammetti, Antonio Greco, Valeria Sorrentino. Il Gruppo Entasis raccoglie varie generazioni di architetti formatesi con Sandro Raffone. Attribuendo priorità alla misura e alla gravità, il gruppo utilizza un metodo fondato sulla profonda
conoscenza delle esigenze del tema e delle costrizioni del luogo, rinnovando tecniche costruttive d’uso corrente e circoscrivendo l’innovazione del proprio lavoro nel solco del Razionalismo Italiano. Nel 2004, ha partecipato ad una serie di concorsi di progettazione su temi di architettura e riqualificazione urbana, ottenendo 3 menzioni speciali e 2 primi premi.
Sopra e sotto diverse immagini dello stato di fatto della zona di intervento.
Rendering del progetto proposto.
Planimetria

L’area di progetto è stata individuata nel nucleo più antico della città di Napoli, dove l’impianto ippodameo riesce, non solo ad organizzare gli spazi (plateiai) in base alle funzioni, ma a risolvere la difficile topografia del suolo in modo più
agevole. Piazza San Gaetano, agorà in età greca, foro in età romana, era il vero centro pubblico di Neapolis, delimitato a nord dalla zona dei teatri, di cui ancora si possono ritrovare segni significativi, e a sud dal decumano inferiore di Spaccanapoli, via San Biagio dei Librai.

Via dei Tribunali, medio decumano, si allarga, all’incrocio con via San Gregorio Armeno, in tale piazza che prende il nome dalla statua di San Gaetano del 1734 ed è delimitata dalla Basilica di San Paolo Maggiore, che conserva in sé le originali colonne del Tempio dei Dioscuri, dal complesso monumentale di San Gregorio Armeno e da quello di San Lorenzo Maggiore che ospita, oltre all’omonima chiesa, fondata sulla vecchia Basilica Paleocristiana, gli scavi della città greca, romana e medioevale, il museo archeologico e la Torre Civica di San Lorenzo Maggiore. Quindi grosse emergenze si innestano nella piazza (Basilica di San Paolo Maggiore, statua di San Gaetano, chiesa di San Lorenzo Maggiore, Torre Civica) senza però trovare nello spazio urbano un adeguato sistema di relazioni.
La scelta del luogo nasce dalla necessità di risolvere
una "piazza" che sembra coincidere proprio con il sagrato della chiesa di San Lorenzo Maggiore. Il nuovo spazio dovrà essere il luogo e il tempo che sta tra diversi termini e che ha la capacità di contenere corpi, quelli dei cittadini che vivono ancora il "corpo di Napoli". La strategia di progetto è quella di definire un nuovo equilibrio tra gli spazi, distinguendo i luoghi dello stare, quelli di passaggio e gli ambiti d’ingresso, lasciando alla presenza monumentale della facciata di San Lorenzo Maggiore il ruolo di fulcro urbano.
Sopra e sotto disegni di progetto
Rendering della planimetria dell’intervento

L’adeguamento delle quote del suolo e la nuova tessitura della pavimentazione, realizzata con i basoli esistenti, consentono al sagrato di legarsi con decisione al fitto tessuto di cardi e decumani dell’antica Napoli.
Il dislivello tra via San Gregorio Armeno ed il piano antistante la chiesa è recuperato da uno scalone in asse con la facciata che, con il parametro della lunga panca introdotta, determina lo spazio del sagrato.
Il podio su cui è ricollocata la statua di San Gaetano, invece, rafforza gli allineamenti stradali e costituisce il limite prospettico della piazza.

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