I TESORI DA SALVARE

I BENI CULTURALI DELLA CHIESA sono la componente più importante nell’ambito del nostro patrimonio artistico culturale: non solo per il loro valore in assoluto, inteso come ricchezza materiale, ma singolarmente come la più vasta testimonianza della cultura, del pensiero e della creatività dell’Uomo. Quindi un valore inestimabile e irripetibile ancor
più se conservato nel suo contesto storico e ambientale naturale, perché così può  essere inteso meglio il suo significato nella sua interezza, compreso quello di “strumento di aiuto di quella nuova evangelizzazione di cui il Santo Padre parla in tutti i suoi  contenuti”. Patrimonio dunque che va protetto come dovere primario di noi Italiani che ne siamo i “depositari” e come diritto di impedire che vada disperso per l’incuria del tempo o peggio ancora per mancanza di attenzione e quindi tutela. Il contributo di ogni singolo concorrerà alla conservazione e quindi all’arricchimento dei beni che ci appartengono per storia e tradizione: oltre che nel senso materiale, ancora più nell’insieme di tutti quei valori spirituali che contraddistinguono la nostra creatività ben nota in tutto il mondo che fa del nostro Paese meta ambita di visite turistico-culturali, uniche e affascinanti. Fonte necessaria d’ispirazione per la nuova Architettura. (Gjlla Giani, architetto)ORATORIO DI SAN ROCCO IN FAVAGLIE, CORNAREDO (MI)

SCHEDA 0111

Località: Cornaredo (Milano)
Nome della chiesa: Oratorio di San Rocco in Favaglie
Caratteristiche: chiesa storica aggredita dall’umidità
Segnalato da: Politecnico di Milano

Nel marzo 2011, il Politecnico milanese ha dato conto dei risultati ottenuti da una ricerca nell’Oratorio di San Rocco in Favaglie (Elisabetta Rosina, Politecnico, Dip. BEST-Building Environment Sciences and Technology; Antonio Sansonetti, CNR-ICVBC, Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali, Milano). La chiesa è stata scelta come caso di studio per la tipologia, i materiali e le tecniche utilizzate, molto comuni nell’edilizia storica locale. L’edificio presenta affreschi pregevoli e di inusitata iconografia ma non è vincolato. Pertanto i costi della conservazione e manutenzione sono stati sostenuti dalla municipalità. L’edificio ha subito danni e interventi di recupero non appropriati. A causa del clima umido della Pianura Padana, si sono verificati danni alle pitture e infiltrazioni di acqua nella muratura. Le indagini condotte nel 2007-2009 tramite Termografia all’infrarosso (IRT), prove gravimetriche, caratterizzazione dei materiali e dei prodotti di degrado mediante diffrattometria (XRD) e osservazione al microscopio elettronico di sezioni sottili trasversali, hanno documentato il livello di degrado, e ne hanno individuato le cause. Per le limitate risorse economiche, sono state effettuate solo le indagini indispensabili. L’integrazione di prove quantitative e qualitative ha comunque sortito un buon esito per ottenere un quadro comune di riferimento della valutazione dei risultati ottenuti.

Fornitore ufficiale custodia di Terra Santa
www.aeiperego.it

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