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Il futuro è di cristallo

Intervista al Dr. Fabrizio Nicoli di NOVA Cabine Srl

Fabbricare cabine per ascensori, “su misura” che cosa vuol dire?
“Su misura” vuol dire che sono realizzate ad hoc secondo le richieste del singolo cliente, su disegno di un architetto, rispettando le specifiche di un ente particolare come per es.: le FF.SS tedesche. Quando si tratta di realizzare prodotti speciali, entriamo in campo noi, che agli strumenti produttivi tipici della produzione industriale affianchiamo la cura artigianale di maestranze altamente qualificate. Un esempio: le cabine per le grandi navi da crociera: Costa Crociere, Carnival …. L’architetto che progetta gli arredi si ispira ad un titolo: “Fortuna”, “Liberty”, ecc.. Anche gli ascensori
e quindi le cabine devono essere in sintonia con questi stili particolari: i colori, le luci, le forme, tutto deve armonizzarsi.

Quindi anche cabine particolari per ville…
Certamente, per ville ma anche per alberghi, aeroporti, centri commerciali, centri congressi, edifici storici recuperati anche per destinazioni d’uso diverse dall’originaria. A Siena, in collaborazione con lo Studio Canali abbiamo recentemente realizzato e posto in un edificio storico di pregio catalogato come “Patrimonio dell’Umanità” una cabina estremamente elegante. Disponiamo inoltre di un reparto esterno di ebanisteria che lavora il legno con sapienza
artigianale.

In questo modo l’ascensore, attraverso la cabina, diventa sempre più un elemento di decoro…
E’ decisamente così. Sempre più spesso, l’ascensore costituisce non solo un elemento funzionale, ma attraverso la cabina diventa un elemento d’arredo della casa. Un elemento che ne completa l’architettura con un forte impatto estetico.

Che si coordina con l’intorno…

E a volte scompare nell’intorno. Per esempio con l’uso di materiali particolarmente pregiati e tecnologicamente nuovi: cristalli serigrafati, rivestimenti in legno massello simili a quelli dei mobili, decori per “sublimazione”. Con il processo di “sublimazione”, sulla superficie metallica viene applicato un disegno che consente all’oggetto di integrarsi perfettamente con l’arredo.

Il Dr. Fabrizio Nicoli con alcuni
dei suoi collaboratori.

Quali i materiali più usati?
Certamente si usa sempre più il vetro; la possibilità di contatto visivo verso l’ambiente esterno alla cabina, riduce il senso di claustrofobia, previene il vandalismo e le violenze verso i più deboli. Inoltre il vetro rende leggera la cabina, garantisce protezione senza opprimere, la trasparenza consente al manufatto di integrarsi meglio con l’intorno. Si usano molto frequentemente anche gli acciai inox antivandalo. Ma è nella combinazione di diversi materiali che si ottengono gli effetti più particolari. Penso per esempio a quel castello dove l’architetto ha fatto affrescare le pareti del vano ascensore e lo ha fortemente illuminato, ci fece realizzare la cabina con materiale inox nero e illuminazione
interna ridotta al minimo; poi ci chiese di realizzare sulle pareti dei punti di osservazione così da consentire ai passeggeri la vista sulle pitture. L’effetto scenico è stato veramente singolare. Per interventi del genere il prodotto deve esser molto accurato: i colori di tutti i componenti l’impianto devono fondersi sinergicamente. Qui entra in gioco la nostra specializzazione.

Quindi il cristallo, grande protagonista, ma quali problemi comporta …?
La tendenza generale dei progettisti è di ridurre sempre più le parti metalliche a favore del cristallo affinché il manufatto risulti “leggero”. Questo vale per le cabine ma anche per le incastellature (il contenitore, non in muratura, dell’ascensore), che si vuole sempre più armonicamente integrate nell’ambiente circostante. Un problema ricorrente
per le incastellature in esterno è “l’infiltrazione d’acqua”. Una soluzione classica per questo problema è “il silicone”.
Nova è riuscita ad evitare il problema “infiltrazione d’acqua” senza ricorrere all’uso del silicone, ma trovando un adeguato equilibrio tra la lavorazione dei cristalli e la lavorazione della lamiera. Esempi in questo senso si trovano nei “Poveri Vergognosi” di Bologna o in un intervento realizzato a Desenzano, sul lago di Garda.

Le luci hanno una particolare importanza, immagino, oltre alle trasparenze?
Sempre maggiore. La tendenza è ad aumentare la luminosità interna. Per legge questa dev’essere oggi di 50 lux al pavimento, ma le nuove normative alzeranno questo limite inferiore portandolo a 100 lux. Neon, spots, fibre ottiche, led consentono l’ottenimento di giochi ed effetti luminosi molto personalizzati, per esempio: un pavimento in cristallo con il “logo” dell’azienda retroilluminato, pareti in cristallo opalino bianco retroilluminato, pareti in cristallo con disegno colorato su carta o tessuto e retroilluminato ecc…

C’è la tendenza a realizzare cabine più leggere?
Abbiamo cabine in alluminio particolarmente leggere, la linea “Soffio” che usiamo là dove occorre sostituire le cabine realizzate alcuni decenni fa, quando si usava il “panforte” (le pareti erano sandwich di legno e cartone) ed erano particolarmente leggere. Per non intervenire su tutta la struttura ascensore è necessario usare cabine dal peso simile.

Qual è il suo sogno, l’ascensore che amerebbe realizzare e che non ha ancora fatto?

Un impianto che viaggia a 10 metri al secondo, come se ne trovano in alcuni grattacieli dell’Estremo Oriente: una vera sfida tecnologica cui potremmo aggiungere le nostre capacità per garantire il confort dei passeggeri.
Insomma, le potenzialità sono infinite…
L’unico limite è la fantasia dei progettisti.

L. Servadio

 

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