Opinion leader, Giacomo Elias


di Leonardo Servadio

"Un nuovo, duplice ascensore
panoramico esterno è posto al servizio di uno
dei maggiori giardini floreali d’Europa. “

Ing.Giacomo Elias

Villa Carlotta: paradiso floreale ricchissimo, giardino di 8 ettari di azalee, rododendri e mille altre specie di piante che circondano il museo dove si alternano opere di Hayez, Canova e altri maestri sette e ottocenteschi. Nel complesso, uno scenario grandioso in cui natura e architettura si fondono in un tutto armonico. Ma la scalinata che porta dalla strada alla quota della villa, pur nel suo splendore scenografico, è una barriera architettonica per molti insormontabile.
Recentemente un sistema di risalita ha definitivamente superato il problema. Ne parliamo col Prof. Giacomo Elias,
Presidente dell’Ente Villa Carlotta.

Quali sono le particolarità di questo sistema di risalita?
Si tratta di un duplice ascensore panoramico, che è entrato in funzione dalla stagione 2008 (Villa Carlotta è aperta alle
visite da marzo a novembre) e il suo uso è riservato ai diversamente abili – che non sono solo le persone in carrozzella,
ma anche le donne incinte, gli anziani con difficoltà deambulatorie, tutti coloro che per vari motivi permanenti o contingenti sono costretti da impedimenti motori.
Poiché riceviamo decine di migliaia di visitatori l’anno, era imprescindibile dotarci di apparecchiature atte a superare il dislivello di circa 14 metri tra l’ingresso e il museo. La principale particolarità è che si tratta di un sistema composto da due tratte, e quindi due ascensori: il primo verticale e il secondo inclinato che scorre poggiato sul prato: dallo sbarco del
primo ascensore sino alla villa, che si trova in posizione arretrata rispetto all’ingresso al complesso, ben dentro il
vasto giardino botanico. Un’altra particolarità è che si tratta di due ascensori totalmente esterni, posti in un contesto
di pregio, vincolato e sotto la tutela delle Soprintendenze. Queste limitazioni hanno fatto sì che la programmazione e la collocazione dei due impianti ascensore abbia richiesto un lungo iter ideativo e progettuale, onde evitare un impatto
negativo sul paesaggio. In tutto, la definizione del progetto ha richiesto una decina di anni…

Quali ipotesi avete vagliato?
Poiché la prima condizione era di non interferire con il contesto, abbiamo innanzi tutto esaminato l’ipotesi di scavare un tunnel nel terreno fin sotto l’edificio e qui porre un solo ascensore totalmente interrato per raggiungere la villa. Ma il fatto che ci si trovi in una zona ricca di fonti d’acqua, e la non piccola lunghezza del tunnel che sarebbe stato necessario scavare, hanno sconsigliato di seguire questa ipotesi.
Si è deciso pertanto di collocare l’impianto all’esterno e in posizione laterale: così che l’impatto sul paesaggio fosse
minimo. Il risultato è stato eccellente, superiore alle aspettative e, lungi dall’impattare negativamente, direi che
l’impianto ascensoristico aggiunge qualcosa: un quid di modernità che non stona con i giardini di stampo sei-sette e ottocentesco.
Le pareti interamente vetrate del primo ascensore verticale riflettono le foglie e i fiori, offrendo un effetto decisamente gradevole. La seconda tratta invece è stata occultata dietro un “prato verticale”, cioè una parete di “tessuto non tessuto” con tasche contenenti terra in cui radicano diverse piante: una “quinta” in perfetta armonia con il giardino botanico.

Dall’alto: inaugurazione del sistema di ascensori, 10 maggio 2008: un esponente di Anffas taglia il nastro. Lo sbarco superiore.

La realizzazione dell’impianto è stata difficoltosa?
Tutt’altro: l’opera si è conclusa con grande rapidità. Basti pensare che quando abbiamo invitato all’inaugurazione dell’impianto i rappresentanti degli istituti bancari che lo hanno in gran parte finanziato (si ricordi che Villa Carlotta è un bene monumentale e paesaggistico di interesse pubblico), questi sulle prime credevano che si trattasse della cerimonia di posa della prima pietra: tanto è stato breve il tempo intercorso tra il finanziamento e il completamento dei lavori. Per quanto nulla sia “standard” in questa struttura, e tutto sia stato progettato e realizzato ad hoc, l’impianto è stato completato in pochi mesi.

Diceva che l’ascensore aggiunge un tocco di estetica tecnologica alla Villa…
Certo, sotto il profilo estetico le pareti vetrate, col loro preciso disegno geometrico e le loro lucide superfici parzialmente
riflettenti, ben si compaginano con il rigoglioso fogliame. C’è da aggiungere che Villa Carlotta è un museo dotato di molte soluzioni d’avanguardia, quanto a tecnologia. Basti pensare che recentemente abbiamo completato tramite
osservazione dal satellite l’inventario di tutte le specie presenti nel giardino.
Abbiamo anche un sistema di sicurezza integrato, altamente tecnologizzato e attivo non solo contro la minaccia di furto. Per esempio, dal momento che vi sono piante secolari che potrebbero essere a rischio in caso di vento eccessivamente veloce, quando l’anemometro segnala un vento che viaggia a un velocità superiore ai 70 km all’ora, automaticamente entra in funzione l’allarme e suona una sirena che funge da segnale: i visitatori sono informati, dalle scritte apposte sui biglietti, che in questo caso devono allontanarsi dagli alberi d’alto fusto.

Lei presiede anche l’AIAS, Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza: in che cosa consiste la sicurezza nei giardini?
Sulla sicurezza dei giardini aperti al pubblico c’è un’ampia documentazione: i rischi dai quali difendersi sono diversi:
da quello di cadere sui vialetti sdrucciolevoli a quello di finire in un corso d’acqua… le difese sono molteplici, a partire dalla collocazione di opportune balaustre. Ma in generale la tecnologia di oggi è sicura, come sono sicuri gli ascensori – a meno che non ci si trovi di fronte a realizzazioni mal fatte. Oggi la “frontiera” della sicurezza sta nell’educazione
degli utenti a comportamenti non avventati, ma ben ponderati.

 

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