Nel villaggio tra i monti la compagnia della sera

Non richiedono grandi opere di installazione, le stufe. E diventano un oggetto di arredo oltre che di conforto. La bellezza delle maioliche evoca immagini che si sommano a quelle che disegna la fiamma crepitante.

Chi frequenta i villaggi di montagna sa come, a sera, si diffonda nell’aria quel tipico odore di legna bruciata. Fumano i camini: le case si scaldano. Vi si ricerca la consolazione, e il conforto ha un nome chiaro. La stufa diventa qualcosa di più di un elemento di arredo, qualcosa migliore di uno strumento, qualcosa di più completo e coinvolgente di un semplice calorifero. E’ una forma che si ricerca: quel suo troneggiare nella stanza la rende immediatamente il centro dell’attenzione.

Attraverso il vetro si osserva la fiamma con interesse sempre nuovo. Venendo dal gelo, la stufa, che fuori attirava con le sue folate di legna bruciata, dentro la casa accompagna con la solenne calma del crepitio ovattato della fiamma. E la si guarda: e si scopre il piacere di questo elemento nuovo e antico. Quando poi è confezionato con maestria, come le stufe Calorvalle, in ghisa e acciaio inox, rivestite di maiolica dal colore elaborato, con motivi ornamentali che richiamano le stagioni passate, coi suoi toni che evocano la speranza e l’affetto, accompagnando il tepore del fuoco con cromatismi anch’essi ricchi di calore. Oggetti preziosi, che si adattano a ogni stile di arredamento.

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