Nel tempio della sicurezza tecnologica.


L’elevatore panoramico del Centro UDT a Varsavia (Polonia)

Testo Luca Signorelli

Senza omologazione non ci sarebbe industria e senza certificazione non ci sarebbe modo di conoscere la qualità della
produzione industriale. In campo ascensoristico la cognizione di quanto stretto sia il legame tra qualità del prodotto e sicurezza dell’utente è ben presente da sempre: la necessità di continuo ammodernamento e di attenta manutenzione
è sentito con forza.
A Varsavia, la capitale polacca, come in tutti i Paesi del resto, c’è un ente che si occupa della sicurezza e della certificazione degli apparecchi industriali: oltre alla sicurezza delle persone, l’attività di tale organismo, Urzad Dozoru Technicznego Training Center (UDT), si rivolge anche alla salvaguardia dell’ambiente, operando tramite la sorveglianza sulle attrezzature tecniche e la certificazione dei sistemi di gestione e dei prodotti. Si può dire che si tratti di una mission che è al cuore della buona conservazione della civiltà industriale.
L’ascensore scelto per il Centro UDT a Varsavia è di tipo idraulico a due fermate: nella schematica e semplice architettura dell’edificio, l’impianto si presenta anch’esso dotato delle caratteristiche di essenzialità che non indulgono in vezzi estetici. Eppure questa schietta funzionalità tecnica trova un mirabile equilibrio di proporzioni e acquisisce anche un particolare fascino, nel fatto che tutto l’impianto e i suoi apparati sono volutamente lasciati a vista.
Si tratta di un ascensore “nudo”, in cui la scarna efficienza tecnologica diventa ornamento di se stessa.
Il pistone idraulico e le sue pulegge, i meccanismi che presiedono al movimento delle porte, longheroni e travetti strutturali, ogni singolo bullone: tutto è ben visibile.

In basso, la facciata del Centro UDT
a Varsavia. Pagina a lato: il vano ascensore
che attraversa i due livelli dell’edificio,
totalmente a vista grazie alla vetratura
che fascia struttura e cabina.
Si nota la totale assenza di vano macchine.
L’impianto non ha impatto ambientale
grazie al fluido ecologico.

Né potrebbe essere altrimenti: in questo “tempio” della sicurezza tecnologica polacca, l’ascensore è elemento centrale e diventa simbolo sia dell’efficienza, sia della manutenibilità. La sua presenza ha un significato che trascende l’utilità strumentale per diventare simbolo di una filosofia industriale che ha al centro la precisione di funzionamento.
Di solito si parla di ascensori panoramici quando da questi si può volgere lo sguardo all’intorno per godere di viste privilegiate, sull’architettura di un edificio o su più ampi scenari esterni. Qui la panoramicità di vano corsa e cabina, data dalla vetratura totale che riveste la struttura, si presenta in modo inverso: l’ascensore è fatto per essere guardato, in tutti i suoi più minuti particolari.
In questo centro di addestramento per ispettori, garanti del buon funzionamento delle apparecchiature tecnologiche, l’ascensore è l’apparecchiatura principe: è la macchina che si muove dove tutto il resto sta fermo.
Il colore stesso delle pareti – rosato a bande orizzontali scure – contro cui poggia il castello dell’elevatore, sembra studiato al fine di mettere in risalto l’armonica complessità di cabina e vano corsa, evidenziando i livelli orizzontali che attraversa nella sua corsa verticale.

Caratteristiche tecniche

Urzad Dozoru Technicznego Training Center (UDT) a Varsavia (Polonia).
Impianto: ascensore panoramico Linea Green Lift Fluitronic prodotto da GMV Portata: 630 Kg –
Fermate: n. 2
Caratteristiche tecniche: ascensore idraulico dotato di valvola elettronica a tecnologia digitale per risparmio energetico e contenimento costi, fluido ecologico e biodegradabile secondo Dir. Ambiente 2006/118/CE per azzerare l’impatto ambientale, motori dry a basso consumo. Assenza di locale macchine e la possibilità di ridefinire l’uso del vano se già esistente.
Sicurezza: valvola elettronica con doppia chiusura di sicurezza conforme alla Dir. Macchine 2006/42/CE; sistema di soccorso basato sulla forza di gravità, azionabile anche da personale non specializzato. Pompa a mano per liberare in tempi rapidi la cabina bloccata sui dispositivi paracadute.
Bassa vulnerabilità sismica in quanto non presenta masse sospese di macchinario e contrappeso. Impianti che prevedono la macchina (centralina e quadro manovra) situata o fuori dal vano o in fossa e al primo piano.

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