Natura e RISPARMIO ENERGETICO

Il rispetto per il mondo in cui viviamo, la riduzione dei danni ambientali, il costante impegno nel sostenere iniziative ecologiche si possono tradurre, come l’uomo fa da millenni, nella scelta di un combustibile naturale come la legna (e il suo derivato, il pellet, che riutilizza gli scarti di lavorazione, altrimenti destinati alla discarica). Grazie al sole, con la fotosintesi clorofilliana, le piante assorbono l’anidride carbonica dell’atmosfera, utilizzano il carbonio utile per la loro crescita e sprigionano ossigeno indispensabile alla nostra vita e a quella del pianeta. Il legno degli alberi è un prodotto della fotosintesi, è fatto di carbonio. Bruciando la legna, con una corretta combustione, il carbonio si combina con l’ossigeno dell’aria e produce l’esatta quantità di anidride carbonica che era stata assorbita dall’albero nel suo ciclo vitale e che comunque si disperderebbe nell’atmosfera se il legno si decomponesse nella foresta.Senza contare poi che la legna è una risorsa costantemente rinnovata e rinnovabile, adottando una corretta politica di riforestazione, in modo da non depauperare il patrimonio silvicolo, e nello stesso tempo incrementando l’economia delle zone collinari e montane, che ne trarrebbero forte giovamento (oggi, se non sono interessate dal turismo, sono depresse e vengono abbandonate progressivamente). Diverso il discorso per i combustibili fossili (risorse destinate prima o poi all’esaurimento) che, bruciando, sviluppano l’anidride carbonica accumulata nei millenni immettendola in atmosfera, assieme a scarti di combustione, contribuendo così a creare inquinamento e quello che comunemente viene definito effetto serra. Occorre poi considerare il costo dei diversi tipi di riscaldamento: per il consumo annuo di una famiglia media, in una casa di classe energetica C (come sono la maggior parte), il risparmio economico del riscaldamento a legna è attorno all’80% rispetto al gas liquido, del 66% rispetto al gasolio e di oltre il 50% rispetto al metano; se invece consideriamo il pellet, che costa leggermente più della legna per kW di calore prodotto (anche perché ancora non è così diffuso e quindi non si è completamente creata una filiera produzione – distribuzione), il risparmio è rispettivamente del 66% (GPL), del 50% (gasolio) e del 25% (metano).
Naturalmente, perché sia rispettato l’ambiente occorre una buona combustione: con legna secca, col giusto afflusso d’aria, in stufe dotate di una tecnologia che sfrutti l’energia termica della legna o del pellet con rendimenti superiori al 90%. Un esempio è la stufa Aida (nello schema).
Progettata da Palazzetti preleva l’aria necessaria alla combustione direttamente dall’esterno e la preriscalda, evitando che l’aria fredda entri nell’ambiente attraverso la normale presa d’aria.Sistema di caricamento a Stella di Palazzetti la rivoluzione del riscaldamento.
Dalla ricerca Palazzetti Pellet Tecnology

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