Napoli

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La devozione al Santo senza il quale Napoli non sarebbe più se stessa, ha fatto sì che nel corso dei secoli siano state raccolte numerose opere d’arte e preziosi, custoditi dalla Deputazione della Real Casa del Tesoro di San Gennaro e dalla Cappella del Tesoro. Ora si sta preparando, nei locali sottostanti alla Cappella, una vera e propria collocazione museale che consentirà a tutti di osservare le testimonianze artistiche presenti.

Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, l’ingresso. Il Prof. Giovan Battista de’ Medici,
deputato della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Secoli di devozione per il Santo Patrono Gennaro, culminano nell’ultima grande fatica: il Museo del Tesoro di San Gennaro. Un progetto ambizioso ma dovuto, perché tutti possano ammirare ciò che i fedeli hanno donato nei secoli, come manifestazione di religiosità profonda, tradotta in opere di altissimo pregio artistico. Un accorato tributo, per ringraziare San Gennaro ed i suoi prodigiosi interventi, che più di una volta salvarono la città da catastrofi di diversa natura. Una storia lunga sedici secoli, ricca di emozionanti manifestazioni di devozione mai sopita, piuttosto rinvigorita nelle difficoltà, dove l’indugio del Santo condannava le colpe degli uomini, fin quando la preghiera di pentimento suscitava il perdono del Vescovo e Martire Gennaro, amato e al tempo stesso temuto. Testimonianza di tanta devozione sono la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e la stessa Cappella del Tesoro. La Deputazione, nata nel 1601, costituisce una delle più antiche istituzioni ancora rimaste in Italia e garantisce la intangibilità delle ampolle del sangue e delle sacre reliquie, nonché l’amministrazione, la tutela del tesoro ed il culto del Patrono. In virtù di ciò la Real Deputazione ha proposto e ottenuto la realizzazione di un nuovo ed entusiasmante progetto. Trecento metri quadri, nei locali sottostanti la Cappella stessa diventeranno a lavori ultimati Museo del Tesoro di San Gennaro. L’inaugurazione è prevista per il prossimo anno, in occasione del Maggio dei Monumenti. Abbiamo intervistato Giovan Battista de’ Medici, principe di Ottajano, deputato della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, che ne ha curato la fattibilità, resa operativa dalle Soprintendenze campane.

Professor de’ Medici chi ha reso possibile concretizzare il progetto museale?
La Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, nell’ambito del progetto Polis Musea, della Comunità Europea, che prevede la realizzazione di sei musei cittadini, in luoghi prestigiosi, collegati attraverso una sede centrale dalla quale si potranno ammirare con attrezzature multimediali, le realtà museali del circuito.
Ma il Museo del Tesoro di San Gennaro avrà una sua connotazione individuale?

Certo, ogni museo avrà prerogative ben diverse, per esempio il Museo del Tesoro non prevede un’unica esposizione, ma mostre a tema che avranno una durata variabile a seconda delle scelte e delle esigenze.
Con quale mostra il Museo del Tesoro pensa di inaugurare l’area espositiva?

Con la più prestigiosa ed al tempo stesso pericolosa. Si tratta dei gioielli del Tesoro, mai esposti prima, se non parzialmente. Per l’inestimabile valore degli ori e degli argenti, le pietre preziose e le certosine manifatture di altissima oreficeria sarà necessario un accurato sistema di sicurezza per tutto il periodo della mostra, e ciò comporterà grande impegno da parte di tutta l’organizzazione.
Quali altre mostre saranno allestite in futuro?

Metteremo in mostra gli antichi piviali, ne abbiamo di unici, i busti d’argento e i manoscritti dell’archivio con tutta la documentazione storica raccolta nell’arco dei secoli, circa seimila pezzi tra fascicoli e registri, che costituiscono una testimonianza dell’attività svolta dalla Real Deputazione.
Per ogni tipologia di oggetti sarà necessario un arredo museale apposito, come si è pensato di ovviare all’inconveniente?

Con bacheche a parete blindate con vetri antisfondamento, e mensole asportabili (cosicché a seconda della grandezza degli oggetti si potrà adibire il giusto spazio) supportate in base all’esigenza da diversi elementi d’esposizione, come bacheche antiche per i manoscritti.
Annalisa Tirrito

Il Soprintendente: «Straordinaria testimonianza»

«La creazione di un museo è l’occasione per poter presentare un patrimonio artistico, fino ad ora esposto solo occasionalmente e mai interamente – ha dichiarato il Prof. Nicola Spinosa, Soprintendente per i Beni Artistici e Storici di Napoli, riferendosi al Museo del Tesoro di San Gennaro – manufatti di oreficeria straordinaria donati da sovrani, per il vincolo che legava la corte al Santo Patrono, nonché di nobili e devoti. Testimonianza straordinaria della devozione dei napoletani per San Gennaro, il cui esempio più sontuoso è la cappella stessa per lo splendore raggiunto dalle arti a Napoli in età barocca. Artisti come Domenichino, Lanfranco, Ribera, Stanzione, Solimena, Giuliano Finelli, Cosimo Fanzago, hanno reso possibile il trionfo dell’arte, per una concentrazione di opere straordinarie tra il Sei e il Settecento. ». (A.T.)

 

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