Monreale


“Ho saputo che i primi e più diretti destinatari di questa bella pubblicazione sono, nell’intenzione degli Autori, i fedeli stessi di Sancipirello. La scelta… rivela la consapevolezza che i nostri Architetti hanno della dignità ecclesiale e umana dei fruitori più abituali dell’opera di cui parliamo”. Così S.E. Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, a proposito del volume Liturgia, cosmo, architettura con cui Ciro Lomonte e Guido Santoro spiegano il ridisegno dell’area
presbiterale di Maria SS. Immacolata, chiesa madre di Sancipirello (Palermo), da loro curato. Una chiesa dalla storia emblematica: ubicata in posizione di rilievo nell’abitato, sorto come ricostruzione del villaggio di San Giuseppe Jato che andò quasi totalmente distrutto da una frana nel 1838, ancora in anni recenti era priva di compiutezza architettonica e
della sistemazione liturgica.
Nell’analizzarne la storia, i progettisti incaricati di completare l’opera, rilevano come l’impostazione generale della costruzione riconduca ai “volumi delle grandi madrici della diocesi monrealese” e come il suo asse sia ruotato di 30° verso nord rispetto all’est geografico, così che il sacerdote celebrante si trova rivolto proprio verso il punto da cui sorge il sole all’alba del 25 dicembre – mentre l’abside è allineata con il tramonto del 24 dicembre.

Dall’alto: vista del presbiterio prima e dopo l’intervento.

Nell’introduzione al volume, P. Uwe Michael Lang nota: “Il senso teologico e spirituale dell’orientamento liturgico non si può spiegare meglio di come il S.S.Benedetto XVI ha fatto nella sua omelia per la Veglia Pasquale 2008 ‘Nella Chiesa antica c’era la consuetudine che il Vescovo o il sacerdote esortasse i credenti esclamando Conversi ad Dominum, volgetevi verso il Signore’”.
L’oggettività “cosmologica” di questo aspetto della chiesa suggerisce ai progettisti l’elaborazione della zona presbiterale secondo un disegno che richiama immagini stellari e suggerisce a tromp-l’oeil una cupola sopra il catino absidale: un’interpretazione contemporanea, ricca di riferimenti simbolici radicati nella tradizione. “La stella che segna la centralità del presbiterio – scrivono – si interseca con un’altra stella a dodici punte con centro sotto l’arco trionfale, dove è stato collocato l’altare, vero fulcro della composizione. In tal modo le due stelle formano un insieme di ventiquattro spicchi intersecantisi che rimandano ai vegliardi dell’Apocalisse”.

Monreale (Murriali in siciliano) è un comune di 36.895 abitanti della provincia di Palermo e dista 5 km a sud dal capoluogo. È parte dell’Area Metropolitana di Palermo.

Con i suoi 529 km² è il sesto comune d’Italia per estensione territoriale, dopo Roma, Ravenna, Cerignola, Noto e Sassari, nonché il secondo comune italiano, dopo Roma, per numero di comuni confinanti (ben 23).

Le sue origini deriverebbero da un antico villaggio arabo situato alle pendici del Monte Caputo a 310 m sul livello del mare. L’importanza di Monreale comincia ad essere tale con l’avvento della dinastia normanna verso XI secolo.
Era in questo luogo che i re normanni, si ritiravano per riposare dalle fatiche della guerra e dal Governo della Sicilia. Fu in una notte del 1171 che re Guglielmo II detto il Buono, ebbe in sogno l’apparizione della Madonna che gli svelava il posto dove era nascosto un immenso tesoro (bottino di guerra del di Lui padre), con il quale, voleva che Guglielmo erigesse un Tempio a Lei dedicato.

Il re non attese tanto e diede inizio alla costruzione del tempio, del Palazzo Arcivescovile ed il chiostro. Dispose che 100 monaci, con a capo l’Abate Teobaldo, da Cava de’ Tirreni si trasferissero a Monreale per officiare il tempio. I monaci giunsero a Monreale il 20 marzo 1176. L’Abate Teobaldo venne insignito del titolo di "Signore della Città" . Il 5 febbraio 1182, Lucio III, su richiesta dello stesso Guglielmo, elevò a titolo di "Cattedrale Metropolitana" la Chiesa di Monreale. Primo Arcivescovo della città di Monreale è stato Fra Guglielmo del Monastero dei Benedettini.Alla fine del XVII secolo l’Arcivescovo di Monreale possedeva 72 feudi.

Dalla elevazione a Cattedrale Metropolitana ad oggi, la sede di Monreale ha avuto 54 Arciescovi, e tra questi, 14 Cardinali della Chiesa. Già prima che il Duomo fosse finito, il mondo ne parlava con meraviglia: lo stesso Papa Alessandro III, in una bolla del 1174, inviata al sovrano, esprimeva tutta la sua gioia per la solennità del monumento.

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