Modi di vivere

Servizio di: Walter Pagliero

Maria Teresa Baldini è un chirurgo plastico molto apprezzato a Milano non solo per il suo aggiornamento tecnico-scientifico, ma per l’innato senso del bello e la sua larghezza di vedute. Accanto al suo studio ha voluto questo spazio dove esperti di varie discipline trattano temi riconducibili alla bellezza.

Come è giunta alla decisione di aprire un suo spazio autonomo di chirurgia estetica?
Dopo undici anni come chirurgo oncologico all’Istituto Tumori di Milano mi sono innamorata di un nuovo tipo di strumento chirurgico, quello a raggi laser, particolarmente adatto alla chirurgia estetica; così ho deciso di cambiare specializzazione. Fare il chirurgo estetico non è una cosa facile, occorre essere psicologi, conoscere bene la persona che si rivolge a noi, la sua integrità fisica e psichica; solo dopo si può decidere se sottoporla a un trattamento. Non si tratta semplicemente di aggiungere o togliere, occorre che l’intervento sia coerente con la personalità di chi l’ha chiesto e contribuisca al suo equilibrio anche dopo, nel tempo.
L’attuale idea di bellezza è per lei collegata all’idea di bellezza classica?
Il sistema delle proporzioni classiche è valido ancora oggi perché ogni persona l’ha inconsciamente dentro di sé. La stessa armonia che vedo nel Partenone la ritrovo in un bel viso e una cosa quando è bella la capiscono tutti, il povero come il ricco, il colto come l’ignorante: l’idea di bello è dentro tutti. Questa è la ragione per cui dobbiamo sempre studiare in un viso le proporzioni (un fatto oggettivo, non soggettivo) dove i rapporti aurei, scoperti e definiti dagli antichi greci, sono ancora portatori di armonia. Così come il loro concetto di simmetria: un viso tanto più è simmetrico, tanto più è bello.
Per lei è importante avere armonia nella casa?
In casa se non c’è funzionalità non può esserci armonia, perché manca il benessere. Ma questo non basta, occorre
anche in questo caso la presenza delle giuste proporzioni. Il Neoclassicismo è stato un momento storico dove ci si è concentrati di nuovo sui rapporti armonici, per questo l’ho utilizzato nel luogo d’incontro che fa parte del mio studio.

Nelle foto: In una nicchia voltata c’è un tondo con ritratto a bassorilievo di un poeta cinto di lauro del periodo neoclassico (fine ‘700).
L ’ingresso con volta in mattoni e pavimento a scacchi come nel tempio di Canova.
La sala delle conferenze con decorazione neogotica (l’altra faccia del neoclassico di fine ‘700).

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