MIND: trasformare il sapere

VERSO UNA NUOVA AGENDA URBANA PER MILANO: IL POST – EXPO 2015, TRA LA REVISIONE DEL PGT E LA REDAZIONE DEL PTM

Presso la sala Polifunzionale della Fondazione giacomo Feltrinelli a Milano, si è discusso il progetto dell’area EXPO di Milano nelle sue potenzialità e criticità.

L’Area Expo verrà trasformata in MIND (Milano Innovation District) il Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione.

I relatori hanno trattato il tema concentrandosi in modo particolare sulla relazione che questo spazio avrà con il contesto territoriale. Si tratta infatti di una vasta area anomala dal punto di vista urbanistico. Vi sono presenti già molte opere di urbanizzazione primaria come le infrastrutture viarie a vasta scala anche se la relazione con le aree limitrofe è assai limitata, debole e problematica. Per questo è necessario pensare a MIND al di fuori dei puri vincoli amministrativi come fino ad ora è stata trattato.

Una rivoluzione di tipo culturale può far comprendere alle amministrazioni dei territori adiacenti l’importanza di una coprogettazione e attiva partecipazione. Sì può così realizzare un progetto che riesca a riconnettersi, anche tramite opere precise e puntuali, con tutto il territorio, valorizzandolo in modo esponenziale. Non è possibile rischiare che MIND diventi una cittadella a sé stante, avulsa dall’ecosistema sociale, territoriale, imprenditoriale in cui sussisterà.

Se si vuole proporre un nuovo modello economico si deve creare una zona speciale dove le regole ordinarie sono in qualche modo sospese. Essa deve essere grande abbastanza per avere un impatto a scala elevata. Questo sarà MIND, una realtà altamente attrattiva dove differenti attori quali istituti di ricerca, università, imprese e Start up, inserite in un ambiente costruito di elevata qualità, creeranno una cultura improntata all’innovazione.

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La città metropolitana di Milano e l’intera regione Lombardia sono un terreno fertile per la nascita di questa nuova forma economica. Il progetto avrà quindi successo se saprà esprimere la sua energia innovatrice se si legherà al suo territorio. Con una governance chiara, e strategie a lungo termine su ampia scala, può diventare competitiva a livello globale.

Mind dovrà essere un luogo di incontro sociale, dimensione strategica e fondamentale per tutte le attività economiche, come hanno compreso le grandi imprese, a partire dallo storico caso Olivetti. Un buon ecosistema sociale favorisce le interazioni e interscambi culturali ed economici rendendo più ricche e attrattive le realtà in essa presenti. Mind abbatte i muri di università ed impresa, costringendole a cambiare modo di lavorare e competere.

L’area Mind si presenta come un grande laboratorio per le differenti amministrazioni coinvolte e per la forte interrelazione tra pubblico e privato, terreno ideale per il futuro dei grandi investimenti. Purtroppo ancora oggi non esistono strumenti urbanistici efficaci per lo sviluppo di quest’area a livello metropolitano. Non sono ancora state studiate in modo preciso e concreto le relazioni con il contesto. Manca un piano che sia in linea con i tempi di reattività e in sintonia con ciò che accadrà. Manca un’effettiva e concreta visione dell’area MIND rispetto all’intera realtà metropolitana. Soprattutto la città metropolitana deve avere un rapporto più funzionale con il comune di Milano che non può meramente limitarsi allo studio del suo nuovo Pgt. Mind è l’occasione per far funzionare armonicamente le diverse istituzioni attraverso nuovi strumenti, in quanto reale occasione di crescita per tutta la Lombardia.

 

a cura di Paola Bettoni

 

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