Medioevo

Il camino nel Medioevo

Nel periodo medievale solo il camino costituiva un punto di riferimento preciso all’interno della casa, infatti, anche nelle residenze di persone abbienti il mobilio era ridotto ad oggetti essenziali, semplici, facilmente smontabili e trasformabili. Nelle grandi cucine dei castelli e di conventi il camino usato per cucinare, aveva notevoli dimensioni ed era collocato
in centro all’ambiente, completamente isolato (per ridurre il rischio di incendi), solitamente rialzato dal pavimento e sormontato da una grande cappa sospesa che convogliava i fumi verso l’apertura praticata nel colmo della copertura. Una soluzione tipologica arricchita con panche laterali che consentivano ad un numero elevato di persone di cucinare, scaldarsi, lavorare, parlare e pregare.

Le stufe
Le stufe del XIV secolo derivavano dagli antichi
sistemi tubolari di riscaldamento, usati
dai romani, hanno forma rettangolare
con copertura semicilindrica a baule.
Nell’Alto Medioevo nel territorio dell’arco alpino, si diffonde il termine stube che indica il classico locale interamente rivestito in legno, dove intorno alla stufa in muratura si installavano panche per riposarsi, conversare e dormire.
ILLUSTRAZIONI: ARCHIVIO STORICO DI BAIO
Camino dell’abazia di Cluny
La cappa semicircolare poggia su un travone di
legno, sostenuto da due massicce consoles di
pietra ancorate alla muratura. Era una sistemazione
diffusa nei camini medievali.

Ripetita iuvant.
Sono utili le cose ripetute

Camino a "tritico" con loggia
Il camino del Palazzo dei conti di Poitiers, XV secolo,
descritto da Violet-Le-Duc, è un opera
grandiosa: “largo dieci metri, profondo due e diviso
in tre focolari; per arrivare al livello del fuoco bisognava
fare una dozzina di gradini e sormontato
da una spettacolare cappa che disponeva di una
tribunetta da cui si accedeva da scale laterali”.
Comignolo
Le canne fumarie dei camini del XII secolo terminavano nella parte superiore con un vistoso comignolo di notevole altezza che decorava la sommità di tetti e palazzi. La tradizione francese ci tramanda numerosi affascinanti esempi che dimostrano la cura e l’eleganza con cui erano realizzati questi indispensabili
particolari costruttivi.
(DA: IL CAMINO, DI BAIO EDITORE)

Appuntamento con la storia

820-30 910-16 1008
San Gallo, Svizzera Viene disegnata su pergamena la pianta di una comunità
monastica ideale. Il progetto non utilizzato, esemplifica l’idea di creare
uno schema di base per l’archirettura monastica europea dell’età carolingia.
Cluny, Francia L’abate Berno de Baume fonda l’abazia, centro di diffusione della riforma benedettina. Torcello, Venezia
inizia la costruzione
della attedrale

1139-47 1071-85 1100
Fontenay, Francia la chiesa abbaziale esemplifica nella sua planimetria le direttive di Bernardo di Chiaravalle ponendosi come modello per tutti i monasteri dell’ordine cistercense. Venezia ha inizio la decorazione musiva della basilica di San Marco. Milano Le navate e la cupola della Basilica di Sant’Ambrogio sono interamente ricostruite e
viene realizzato ex novo
l’atrio e il campanile.

Secolo XII

L’arte gotica nelle regioni dove ha maggiore diffusione come Francia, Germania e Inghilterra ispira a camini molto ampi e decorativi. Le forme caratteristiche ogivali sono caratterizzate da notevole dinamismo e slancio verticale. Si osservano quindi camini con focolare ampio e cappe sporgenti che si protendono verso l’alto a forma di piramide tronca; la cappa viene decorata con simboli araldici o con stemmi gentilizi scolpiti a rilievo o dipinti. Nel periodo tardo gotico o ‘flamboyant’, la cappa viene modellata e decorata con ricche e vivaci sculture dalle forme più bizzarre, tipica, ad esempio, è la forma a castello con torri, guglie e merli scolpiti che riprendono lo stile dell’architettura gotica. In Italia lo stile flamboyant non fa presa e i camini mantengono una struttura più semplice e sobria, caratterizzata da un architrave sorretto da due piedritti su cui poggia la cappa nella classica forma a piramide tronca con decorato l’emblema araldico della famiglia. Si osserva poi in alcune regioni, l’usanza di decorare il bordo inferiore della cappa con una cornice di legno intagliata. Ad eccezione dei luoghi come la Val d’Aosta dove si risente della vicinanza culturale con la Francia e prevalgono i camini gotici, spesso affrescati.

"Caminata"
il termine utilizzato nel Medioevo per indicare il camino e la stanza
che lo accoglieva. E’ il punto di ritrovo degli abitanti della casa, specialmente la sera, quando,
dopo il lavoro ci si radunava al caldo, alla luce, per raccontarsi storie e per ritrovarsi.
1400
Un monumentale esemplare
di camino con cappa
a cerchi sovrapposti, realizzato
dai Carraresi del XIV
secolo nel Castello di Monselice.
(DA: IL CAMINO N. 69, DI BAIO EDITORE)
Camino risalente al XII secolo dove l’atrio del
focolare, una nicchia ricavata nello spessore
del muro è a forma di semicerchio. La solida
stuttura in pietra è sormontata da una cappa
conica che termina con una canna fumaria cilindrica
che si eleva sino al tetto, fuoriuscendo
con un alto comignolo.
Grande camino del XII secolo nella cucina
di un’abbazia francese. Costruito in
granito porta al centro del travone che
sostiene la cappa lo stemma dell’abate.
1300-1400
La sala dell’Armeria nel Castello di Monselice dove è
ospitato uno splendido esemplare originale di focolare
Carrarese, dalle tipiche decorazioni ad affresco a
scacchi bianchi e rossi, i colori della Signoria Padovana
che da quel momento diventarono i colori ufficiali
della città di Monselice.
(DA: IL CAMINO N. 69, DI BAIO EDITORE)

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