Marco Bonissone

Marco Bonissone
Presidente AssoAscensori
Associazione Nazionale Industrie Ascensori e Scale Mobili

Marco Bonissone

Le previsioni di sviluppo del mercato dell’ascensore sono differenti a seconda dei continenti ai quali ci si riferisce.
Mentre continuerà la crescita in Asia e specialmente in Cina e India, è prevista la sostanziale stabilità del mercato USA
che ha peraltro vissuto un periodo di importante sviluppo negli ultimi anni. Anche per il mercato europeo, che invece è stato connotato da un periodo di flessione in alcuni paesi guida, non si prevedono variazioni sostanziali rispetto alla situazione odierna, tenuto conto delle difficoltà che stanno vivendo le economie dei paesi più sviluppati dello Spazio Economico Europeo (SEE). Per l’Italia va fatto un discorso a parte: il mercato del nuovo impianto è ai massimi livelli mai raggiunti, beneficiando del secondo più lungo ciclo di crescita del mercato delle costruzioni dal dopoguerra. Le previsioni per i prossimi anni fanno intravedere una flessione, di dimensioni contenute. L’Italia, probabilmente a causa della
configurazione del territorio che ha portato alla realizzazione di un’edilizia residenziale multipiano, è la nazione con il maggior numero di ascensori installati, circa 800.000 e si contraddistingue anche per il numero di operatori nel settore. In UE sono state censite poco più di 3.000 aziende ascensoristiche. Ebbene, 2.000 operano in Italia. 1.900 si occupano di installazione e manutenzione e più di 100 producono ed esportano componenti, detenendo circa il 50% del mercato europeo del loro specifico prodotto.

Addirittura qualcuno è leader mondiale nella sua nicchia, anche se in declino a causa di nuove tecnologie sviluppate in altri paesi. Dall’affollamento sul mercato nazionale, la competizione è accesissima, i prezzi sono i più bassi in Europa sia per gli impianti nuovi sia per le manutenzioni e continuano a scendere, anche sotto la spinta di gare al massimo ribasso praticate da clienti pubblici e privati alla spasmodica ricerca di riduzione di costi. Con due conseguenze: una riguarda la qualità del servizio di manutenzione e pronto intervento, che alcune aziende offrono chiaramente sottocosto, cui corrispondono poi malfunzionamenti e obsolescenza anticipata degli impianti. L’altra riguarda il futuro delle aziende manifatturiere. Esse sono penalizzate dalla piccola dimensione rispetto ai gruppi internazionali e dalla ridotta profittabilità. Questi sono i due fattori che limitano i loro investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e inevitabilmente le rendono marginali. Un’occasione di sviluppo potrebbe essere offerta sia sul mercato nazionale sia su quello export dall’adozione negli Stati membri dell’Unione Europea di provvedimenti volti all’adeguamento della sicurezza degli ascensori esistenti agli standard oggi richiesti per legge per gli ascensori di nuova installazione. Si tratta di interventi che migliorerebbero la sicurezza di oltre tre milioni di ascensori installati in UE, di cui circa 700.000 in Italia, e che di conseguenza potrebbero generare un sensibile impulso della domanda. Tuttavia si ritiene che parecchie nazioni, tra cui la nostra, non seguiranno l’esempio della Francia, che ha già adottato un provvedimento di legge nel senso sopraindicato. La questione sembra non rientrare tra le priorità del nostro governo. La decisione continua ad essere rimandata, salvo tornare al centro dell’attenzione per qualche tempo, in caso d’incidenti gravi, sotto la pressione dei media.

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