Manuale di progettazione:

a cura di Roberto Summer, architetto

L’involucro murario

ll primo impatto quando si entra in una casa è dato dalle pareti e dai soffitti, dal loro colore, dalla loro forma e dalla loro “tessitura” superficiale, liscia o lavorata: è fondamentale per l’estetica del l’ ambiente compiere una scelta valida per la loro finitura. Ma, innanzitutto, il rivestimento della superficie muraria grezza assicura alcune prestazioni indispensabili, come la resistenza allo sporco, la perfetta traspirabilità, in alcuni casi il risanamento dall’umidità, l’isolamento termico o quello acustico, oltre a essere la base per la finitura decorativa. Dunque è necessario coprire la parete, tranne che sia di particolare pregio (mattoni a vista, pietra o marmo, superfici con decorazioni d’epoca) con un giusto ciclo di intonacatura.

INTONACI DI BASE

Nel sistema tradizionale, partendo dalla superficie grezza, solitamente in laterizio, pulita da efflorescenze e macchie, priva di polvere e parti in distacco, e convenientemente inumidita perché l’intonaco vi faccia buona presa e non si fessuri (infatti se il muro non fosse umido, l’evaporazione sarebbe troppo rapida, la presa non sarebbe efficace e l’into-naco si creperebbe), bisogna stendervi il primo strato di intonaco, quello rustico (detto anche rinzaffo), che ha lo scopo di eliminare le imperfezioni della parete e di realizzare una prima superficie piana: si applica l’intonaco con la cazzuola, lo si pareggia con un’apposita guida di metallo o legno (staggia) che viene fatta scorrere sulle fasce già preparate e lo si rifinisce a frattazzo, più o meno fino a seconda di come poi si prosegue; e sempre in base alle modalità successive sisceglie la composizione per l’intonaco rustico: malta di calce idrata, composta da 350÷400 kg di calce idrata, un metro cubo di sabbia e 200÷300 litri di acqua, malta di calce idraulica, con le stesse proporzioni, malta preconfezionata di grassello di calce (tutte queste malte hanno grande traspirabilità, presuppongono un secondo strato di stabilitura o di finitura e la pitturazione con tinte sempre a base calce); malta di cemento (350÷400 kg per 1 mc di sabbia e 250÷350 l d’acqua), malta bastarda (350 kg di calce idraulica e 100 di cemento); queste due soluzioni richiedono un secondo strato e lasciano aperte tutte le strade di finitura, escluse le tinte a calce; intonaco premiscelato di gesso, che può anche essere in unico strato lisciato a finire oppure con le tradizionali due stesure e che ha anch’esso vaste possibilità di decorazione; questo intonaco premiscelato anche con inerti isolanti può essere applicato a macchina anziché a mano con grande risparmio di tempo e quindi di costi di manodopera.

Il secondo strato di intonaco, detto civile o stabilitura, deve avere la stessa natura del primo strato rustico, con diverse proporzioni: le quantità di elemento base saranno quelle superiori come pure quelle di acqua, mentre la sabbia sarà di granulometria fine o finissima a seconda dell’ effetto superficiale voluto e la sua quantità sarà di 0,8 mc : andrà applicato solo quando l’intonaco rustico sarà perfettamente asciutto, solitamente in spessori minori di esso e andrà rifinito a frattazzo fine per avere la caratteristica grana superficiale; al posto della stabilitura, si può scegliere la rasatura a gesso (scagliola) che consente di avere una parete perfettamente liscia da rifinire a piacere, o quella a stucco, tirata in piano perfetto in spessore di 4 mm, quindi tinteggiata e lucidata con ferro caldo e acqua di sapone, per ottenere il classico effetto alla veneziana. Qualora si intervenga in fase di ristrutturazione in una casa vecchia o antica, in cui gli intonaci esistenti siano ammalorati, bisogna compiere un’attenta diagnosi del sistema parete (supporto + rivestimento) e intervenire di conseguenza: se gli intonaci sono in fase di distacco per una buona parte della superficie, bisognerà toglierli completamente arrivando alla parete nuda, anche per verificare il suo stato di salute e la presenza di efflorescenze o di umidità; se tutto è a posto, si procederà come detto sopra, dando la preferenza alle malte di calce, in quanto più adatte al ripristino degli edifici d’epoca sia per caratteristiche tecniche (traspirabilità, potere battericida e antimuffa, ottima compatibilità coi materiali antichi, assenza di screpolature) sia per questioni estetiche e filologiche (sono più tradizionali nella finitura e si armonizzano meglio al manufatto preesistente) o a quella bastarda, una buona soluzione di compromesso.

LE RIFINITURE

Se sono presenti efflorescenze, si elimineranno con appositi prodotti o con un lavaggio di acqua e acido muriatico (in ragione del 25÷30%) e risciacquo; se invece la muratura presenta tracce di umidità non temporanea, al posto di quello normale si stenderà un apposito intonaco premiscelato, che provvederà a facilitare la fuoriuscita dell’umidità e quindi il risanamento della parete; per non ostacolare questo procedimento, potrà essere opportuno non sovrapporre alcuna finitura fino al termine dello stesso e poi procedere con prodotti di massima traspirabilità, preferibilmente a base di calce.

Per rifinire al meglio la parete, le soluzioni sono moltissime: la semplice tinteggiatura con pitture all’acqua, traspiranti e lavabili, a base di copolimeri sintetici, resine viniliche o acriliche, o con tinte a calce, che possono avere un effetto di velatura semitrasparente con le normali due mani fino ad arrivare alla coprenza totale, o con le tinte alla caseina, uovo e latte in soluzione acquosa che rifiniscono al meglio gli intonaci di calce con una delicata velatura; un rivestimento a base di copolimeri o resine sintetiche in dispersione acquosa, pigmenti coloranti e inerti minerali (polvere di marmo o terre selezionate) che forma una superficie opaca o lucida a buccia d’arancia, più o meno in rilievo a seconda dell’effetto voluto fino ad arrivare a spessori di 1÷2 mm; una finitura fonoassorbente e termoisolante con aspetto tessile ottenuta con un prodotto di polimeri in dispersione acquosa, fibre cellulosiche, inerti e additivi; un rivestimento plastico policromo, con resine sintetiche, pigmenti e inerti, da spruzzare con appositi macchine spray per ottenere un effetto veramente singolare ed elegante, oltre che perfettamente lavabile e antipolvere; un prodotto a base di grassello di calce, resine acriliche in acqua, inerti selezionati, terre naturali e ossidi, per realizzare un aspetto decorativo brillante e raffinato, simile allo stucco veneziano, con effetti di morbidezza o di lucentezza a seconda del tipo di applicazione. Tutti questi rivestimenti si applicano sull’intonaco civile o sulla rasatura a gesso (indispensabile per gli stucchi), pulite, prive di polvere e isolate con apposito primer.

Cornici, bordi e rosoni

Completare con grazia ed eleganza la finitura di un ambiente dipende spesso da particolari, sovente ignorati o trascurati: il raccordo tra pareti e soffitto è uno di questi, talvolta risolto senza cura col semplice accostamento cromatico. Invece la posa di una cornice modanata, che movimenti il semplice angolo retto dei due elementi murari e aggiunga un profilo decorato o una scansione di piccoli volumi, e magari anche di un bordo decorativo è in grado di creare uno stacco elegante e di trasformare un banale angolo in un punto di forza dell’arredo murario. Ana-logamente rimarcare un vano nel muro con cornicette o suddividere lo spazio con lesene internamente decorate segnate da bordi in rilievo contribuisce a ritmare con eleganza gli elementi di una parete, altrimenti “piatta”. Anche il punto luce di un lampadario sarà arricchito da un rosone in rilievo. Tutti questi decori per pareti sono realizzati in polistirene o in poliuretano, in molte forme, con moduli di due metri per le cornici e i bordi, si applicano con apposita colla e si rifinisco-no con la stessa modalità della parete: sono già pronti per l’applicazione del colore. (n.m.c.)

I PARATI

Soluzione elegante e decorativa, ma anche molto duratura e pratica (oggi hanno molta resistenza alle macchie e all’usura), i parati, in carta, vinilico o tessuto (variano per durata e prezzo) sono in grado di “vestire” ogni ambiente in maniera raffinata, nello stile decorativo che riteniamo più in sintonia con l’arredo e con l’atmosfera che vogliamo creare; la loro applicazione (facile anche per gli appassionati del fai-da- te), su una superficie muraria pulita e trattata con l’apposito isolante, avviene con colla a base metilica o vinilica.

LE BORDURE

PER COMPLETARE ELEGANTEMENTE UNA PARETE TAPPEZZATA (MA ANCHE TINTEGGIATA), SONO IDEALI LE BORDURE CHE SEGNANO LA PARTE TERMINALE DI UNA PARETE E LA STACCANO DAL SOFFITTO, CREANDO UN ELEMENTO DECORATIVO.

 

 

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)