LUOGHI D’INCONTRO


La birreria. Un’opportunità per nuovi progetti.

Le birrerie secondo L’architetto Lucido Di Gregorio. Il luogo e lo spazio dei punti di consumo diventano
preziose occasioni per nuove proposte d’arredo.

A parte pochi locali birrari realizzati negli anni ’60, è solo a partire dalla fine degli anni ’80 e soprattutto dai primi anni ’90 che si è andata sempre più affermando una partecipata voglia, da parte dei giovani, di vivere in compagnia luoghi e momenti della sera, nella condivisa certezza di divertirsi pur senza spendere grandi somme, come accadeva nelle discoteche. La crisi di queste ultime, infatti, ha coinciso con la richiesta di "luoghi di incontro serale" ove fosse possibile cenare e passare alcune ore ascoltando musica, meglio ancora se live. Ciò che prima si è manifestato come "domanda" più o meno diffusa, ben presto si è imposto come vero e proprio "bisogno collettivo". Il bisogno di luoghi
capaci di interpretare una forte quanto diffusa domanda di socialità ha determinato la necessità di pensare e di creare nuovi "spazi d’incontro" attraverso la progettazione di arredi estremamente "significanti" e, in una prima fase, fortemente ispirati agli standards europei.

Stefania Pontini, architetto

Uno degli aspetti essenziali che connota l’arredamento di un locale birrario è rappresentato dal "significato dei segni" e dal "linguaggio" complessivamente proposto che potrà essere riferito allo "spazio" oppure al "tempo".
I materiali, i particolari decorativi, gli elementi d’arredo, i colori, i tessuti e quant’altro dovranno corrispondere alla strutturazione di una proposta di arredo in larga misura fedele al modello o archetipo di riferimento, ad esempio il modello alsaziano come la "birreria “Fischer".

In Edicola

LUCIODIGREGORIO, architetto

(con Gianpietro Consolmagno, Massimo Sabato, Alessandro Rizzo e Francesco Renna, architetti)
In stretta collaborazione con HeinekenItalia Spa l’arch. Lucido
Di Gregorio cura la progettazione e la realizzazione di locali
birrari in ambito nazionale. Nato ad Aquara (SA) nel 1956, per
gli studi universitari si trasferisce a Firenze dove si laurea in architettura nel 1980. Dopo varie esperienze di ricerca e progettazione, apre un proprio studio di architettura presso il quale svolge tutt’ora attività di libero professionista nel campo dell’urbanistica, dell’architettura, della progettazione di interni
e del design. E’ autore di articoli e pubblicazioni su temi riguardanti l’architettura d’interni, l’urbanistica e la pianificazione territoriale.

La progettazione di nuovi format ha concretamente
motivato l’esigenza di impiegare materiali diversi o addirittura contrastanti tra di loro rispetto a tutto ciò che, fino a poco tempo prima, è stato concepito attraverso l’uso esclusivo del legno. Grazie all’impiego dell’acciaio, dell’alluminio, di sedute comode e confortevoli, della pavimentazione in resina, nonché all’uso frequente di tessuti e di materiali fortemente
decorativi, si raggiungono livelli di maggiore definizione dei dettagli , il modello “Green stage” ne è un chiaro esempio.
La metodologia per la progettazione della birreria si basa sul richiamare elementi tipici di un luogo e/o rievocati elementi salienti di una cultura come, ad esempio, accade nel caso dei locali tipicamente irlandesi.
Il The Murphy’s Pub" ad esempio, non è semplicemente una tipica birreria irlandese ma è il locale tipico irlandese
distinto dal marchio "Murphy’s" e, quindi, dal prodotto, in
modo specifico che viene veicolato.

 

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