L’UNICITÀ DEL NEOPLASTICISMO

Dalla piscina, le fiamme del camino sono come un faro nella notte.

Un volume articolato, ricco di trasparenze, si integra perfettamente col giardino e la grande piscina.

Progetto di Studio Bartolucci,
Servizio e testi di Leonardo Servadio
Foto di Marco Bargnesi (courtesy Studio Bartolucci)

È un’ulteriore dimostrazione di quanto possa essere produttivo il neoplasticismo: ai nostri giorni e, forse, sempre. Una composita spazialità in cui non la “forma”, ma i piani, le rientranze, gli spigoli, le differenze di superficie, gli aggetti, compongono un’immagine variegata e articolata pur con elementi semplici. In epoca contemporanea
forse non c’è stato alcun altro approccio che abbia saputo, senza indulgere in leziosità, coniugare meglio la linearità, la semplicità, la schiettezza, con l’articolazione, la varietà, la proporzione, il movimento che diventa ornamento.

Serramenti, Schüco; piscina, Onda Blu Piscine. Il grande camino vetrato, visibile dall’esterno, è sormontato da una doppia canna fumaria.
Spicca nel salone la parete rivestita in pietra, sormontata da un lucernario. Divani “Hamilton” di Rodolfo Dordoni”, Minotti, televisore, Panasonic; luci, Viabizzuno.

Secondo la nota lezione di Giulio Carlo Argan, nel neoplasticismo “Linee, piani e colori sono gli elementi materiali della costruzione: si porta avanti un piano sospeso per arretrare il volume del corpo principale, lo si compensa indicando con un’asta verticale lo spigolo di un volume…”. E nell’architettura gli elementi sembrano danzare, ognuno secondo un proprio passo, ma tutti coordinati nel movimento. Le linee definiscono allo stesso tempo vuoti e pieni, aperture e momenti protettivi. Le grandi vetrate proiettano oltre il limiti del costruito i suoi spazi interni, mentre un luogo come la piscina diventa un piano che moltiplica le suggestioni possibili entro l’ampio salone. La casa è terrazzo e il terrazzo è casa: l’atmosfera mediterranea e lo splendore dei colli nella loro naturale vivacità dialogano entro un quadro di organicità, differenti ma non estranee. Perché le specchiature e le rientranze,
pur definite da linee precise, ricordano il linguaggio del biologico.

Le superfici continue sono chiare, ma inframmezzate da alcune presenze scure che sottolineano
specifici luoghi, ancorando l’aerea leggerezza generale ad alcuni punti fermi.

Nell’immagine grande, la cucina con isola e tavolo, Boffi; tavolo e sedie “Tulip” di Eero Saarinen, Knoll International.
Nelle immagini piccole, dall’alto verso il basso si evidenziano diversi partcolari. In alto, la scala che porta al piano
superiore ha pedate piene nella prima parte della rampa mentre, nella parte alta, sono in vetro e consentono di
guardare in basso.
Al centro, l’ingresso, con il mobile guardaroba che campeggia al centro e la chaise longue “Aspen” di Jean Marc Massaud, Cassina. In basso, una vista della cucina che si affaccia sulla piscina.

La perentoria presenza dei muri opachi non blocca mai l’immagine: l’edificio sempre suggerisce la presenza di spazi ulteriori. Così, se la geometria su cui si imposta la pianta dei diversi livelli è semplice e logica, la sua percezione dà adito a libertà immaginativa. Per esempio: la scala che attraversa il soggiorno subisce una variazione materica nell’ascendere, accostandosi prima alla parete lignea per poi ergersi semitrasparente in alto, secondo una progressiva smaterializzazione che trascende il colore per entrare nella luce.
(Da Case di campagna n° 136)

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: è nel gioco di intersezione di volumi sottolineato da coperture e setti in aggetto che disegnano forme articolate.
Innovazione: la giustapposizione tra piscina, casa e camino genera una novità assoluta e suggerisce una proposta estetica inedita.
Uso dei materiali: legno in interni e a bordo vasca. Pietra per le pareti verso Est, intonaci di differenti cromie, individuano i diversi
volumi che compongono l’assieme.
Nuove tecnologie: gli aggetti verso Sud hanno funzione di protezione dai raggi solari secondo l’approccio bioclimatico.