La luce interpreta gli spazi, li rende percettibili, visibili, sottolinea le funzioni o accentua i contorni. La luce ha il potere di manipolare le dimensioni: rendere più alto o più ampio un ambiente o l’esatto contrario. La luce ha il potere di soggiogare, catturare l’attenzione, agire da persuasore occulto, caricare di enfasi un ambiente. In altre parole tradurre le intenzioni progettuali attraverso una presentazione luminosa – ci spiega Matteo Fiore, architetto e lighting designer – ma la luce è anche impalpabile, impossibile da catturare, non possiede materia. È difficile che la committenza possa immaginarla se non a cose fatte, a progetto realizzato. Essa, ahimè, viene inserita quando tutto è già stato definito, le scelte d’interior eseguite, il budget sforato…
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Il 15 febbraio scorso, è stata organizzata una manifestazione dal titolo “M’illumino di meno “ in occasione della Giornata Internazionale del Risparmio Energetico. “In quell’occasione – ci racconta Roberto Marcatti, Architetto e curatore di numerosi volumi tra i quali ricordiamo H2O Nuovi scenari per la sopravvivenza – mi sono ritrovato a girare in bicicletta in una città più patinata, più soft, dove le luci e le ombre creavano atmosfere più intime, direi quasi private… Sono sempre più convinto – continua – che l’innovazione e la tecnologia nel campo dell’illuminotecnica abbiano fatto grandi passi, ma se si pensa ai computer e a tutti gli elettrodomestici che utilizziamo ogni giorno, capiamo quanta energia sia necessaria per vivere e lavorare…
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