Luca evangelista

LUCA EVANGELISTA

“Parola e immagine tra Oriente e Occidente”: questo il tema della mostra promossa dalla Diocesi e dall’Abbazia di Santa Giustina presso il Museo Diocesano. Oltre 100 esemplari delle molteplici espressioni dell’arte – provenienti da biblioteche, musei, pinacoteche, archivi privati e luoghi sacri da tutta Italia, ma anche da Parigi, San Pietroburgo, Recklingausen, Berlino, Skopie, Ohrid, hanno messo in luce i diversi volti di san Luca scrittore, medico e pittore.

L a mostra (14 ottobre – 6 gennaio 2001) si è strutturata in due sezioni, una dedicata all’Occidente e l’altra alla grande tradizione orientale, documentando il passaggio di modelli iconografici e stilistici dall’una all’altra delle due culture e talvolta la loro fusione, come attestano numerose opere che celebrano la figura dell’evangelista Luca. Nella sezione dedicata all’Occidente, grande rilievo è stato dato ai codici che riportano il Vangelo e gli Atti, per sottolineare la preminenza dell’opera e del messaggio lucano sugli altri aspetti che caratterizzano la figura dell’Evangelista. Oltre a questi, sono stati esposti prestigiosi manoscritti di epoca medievale e diversi esempi della ricca iconografia che rappresenta Luca quale pittore della Vergine, inizialmente radicata nella tradizione orientale ma fiorita poi anche in Occidente e, a partire dal Quattrocento, diffusa anche in area fiamminga. La sezione dedicata alla tradizione orientale ha incluso diversi Evangeliarii bizantini e armeni dei secoli XI-XIV provenienti dalle più importanti raccolte italiane di manoscritti orientali.

Secondo un’antica tradizione le spoglie di Luca, autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli, sono custodite nella basilica di Santa Giustina in Padova, dove sarebbero giunte da Costantinopoli, a opera del presbitero Urio che le sottrasse alla furia iconoclasta. La tradizione di san Luca pittore, autore dei ritratti della Vergine e di Cristo, nasce e si diffonde in Oriente. La mostra ha documentato le principali tipologie delle icone derivate dai prototipi “lucani”. Dall’Oriente la tradizione si è diffusa anche in Italia e quindi nelle Fiandre e in tutta Europa, assumendo i connotati caratteristici della pittura occidentale rinascimentale, come nel caso del dipinto pubblicato qui a lato. Nell’ambito dell’esposizione, un’ampia sezione didattica ha presentato l’arte dell’icona nei suoi aspetti tecnici, mettendo anche in luce il significato teologico e devozionale che conferisce all’esecutore del dipinto lo stesso ruolo attribuito allo scrittore di cose sacre. L’importante esposizione si è aperta nell’occasione del Congresso internazionale dedicato alla figura di san Luca evangelista, promosso dalla Diocesi di Padova con l’Abbazia di Santa Giustina e l’Università degli Studi di Padova, che ha riunito oltre settanta esperti di studi biblici, teologia, liturgia, arte, scienza e medicina nonché numerosi rappresentanti delle Chiese cattolica, ortodossa e riformata.

 

 

 

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