Lo stagno balneabile

Stagno o piscina? Una domanda frequente che si pone a tutti coloro che amano l’acqua in giardino, la poesia e l’atmosfera data da uno stagno ma anche la possibilità di nuotare e giocare nell’acqua offerta da una piscina.

Una piscina, piastrellata con marmo o mosaico che sia, assume pur sempre un aspetto artificiale. Anche se la cura dei bordi e le rifiniture modificano l’immagine, si percepisce qualcosa di artificiale. Lo stagno invece è un pezzetto di natura ricreata. Se amate la natura, se non temete che possa capitare che una rana salti nell’acqua dove state nuotando (ma può succedere anche in una normale piscina per esterni), se accettate di nuotare in acque non sempre limpidissime e disinfettate, la scelta dello stagno balneabile è per voi perfetta. In caso contrario meglio optare per una piscina classica, magari piastrellata con pietra irregolare e con bordi verdi il più possibile naturali. Lo stagno balneabile è un sistema talmente delicato, dato il coinvolgimento di molteplici componenti, dalle piante agli animali ai fattori climatici, che l’aiuto di un esperto di architettura del paesaggio e di piante diventa quasi indispensabile. In ogni caso, la progettazione e la sua creazione può essere molto interessante e divertente. La superficie dello stagno dovrà essere da un minimo di 60 mq. fino anche a 150 mq. per la zona balneabile e la zona vegetativa. La dimensione varierà oltre che dallo spazio disponibile nel giardino anche da quante volte e quante persone prevedete si bagnino nello specchio d’acqua. Importante è il rapporto tra zona balneabile, zona vegetativa e area circostante con vegetazione che deve essere sempre di 1:1:1. Anche la profondità è molto importante e gioca un ruolo nel “buon funzionamento” della nostra piscina naturale. Per quanto riguarda la posizione, importante per il riscaldamento dell’acqua sarebbe la sua esposizione al sole, anche se tale fenomeno va limitato per non favorire la crescita delle alghe. Rispetto alla casa, se posto nelle vicinanze permette di godere dalle finestre del soggiorno idilliache viste sull’acqua e sulla vegetazione; se invece si decide di posizionarlo in mezzo al giardino, sarà bene dotare l’ambiente di un piccolo gazebo o di un pergolato con spogliatoio, doccia o semplicemente una più vasta area pavimentata dove sostare e rilassarci. Lo stagno balneabile sarà quindi composto fondamentalmente dai seguenti elementi: la zona balneabile rivestita con un telo in materiale plastico limitata da un muretto o da una barriera in legno il cui piano superiore si trovi al massimo a trenta centimetri sotto il pelo dell’acqua, da una zona di rigenerazione dove sono poste le piante acquatiche ad azione filtrante oltre che decorativa, e infine un elemento di collegamento, un pontile, un ponticello o un passaggio con una scaletta che permetta l’ingresso in acqua. Altro elemento fondamentale è la fossa di depurazione che può essere naturale (con piante che accelerano la depurazione) oppure forzata con pompa abbinata a ruscelli o piccoli corsi d’acqua che provvedono al ricambio e all’ossigenazione dell’acqua.

Diverse proposte per separare la zona balneabile da quella vegetativa.

Il Ceppo, ha scelto il legno per realizzare un oggetto che, oltre a fornire solidità e praticità, sa armonizzarsi perfettamente con il paesaggio circostante. Semplice e sobrio nella leggerezza delle balaustre, il “Ponticello” è da considerarsi come un vero elemento di “trait d’union” fra la casa e lo spazio verde.

Dis.1 Modellando il terreno si crea una differenziazione; in tal caso il telo protettivo posto sul fondo della zona balneabile è continuo e protegge anche il fondo della zona vegetativa dove sono posti i contenitori con le piante acquatiche.

Dis.2 La fossa dello stagno è protetta nuovamente dal telo, mentre le pareti sono state rafforzate da muretti di contenimento in muratura impermeabilizzati rivestiti di pietra.

Dis.3 Una volta isolato con il telo in plastica, lo stagno, modellato appositamente viene separato dalla zona delle piante da un muretto o da una barriera. Nella parte più bassa non balneabile viene depositata sabbia e ghiaia a strati alterni e ciottoli di fiume. Per i bordi si può procedere alla posa di pietra a spacco oppure di grossi ciottoli.

 

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