Lo sfondo etico dell’impegno progettuale


Testimonianze

All’inizio del 2007 sono state decise le linee guida e i principi che avrebbero animato la seconda edizione del Premio Nazionale di Idee di Architettura ARCHITETTURA CULTURA & SPORT”, con la partecipazione di autorevoli esponenti della Chiesa e del mondo professionale.

"Le soluzioni possibili ad un problema complesso"

Prof. Arch. Raffaele Sirica
Presidente del CNAPPC

Questa seconda edizione del Premio Nazionale di Idee di Architettura “ARCHITETTURA CULTURA E SPORT” è stato un successo e lo è stato soprattutto per la numerosa partecipazione di giovani progettisti di talento e per la innegabile alta qualità dei progetti vincitori e selezionati. È stato un successo anche perché il tema era sensibilmente più complesso del primo sui Sagrati, ma questo non ha impedito a molti architetti di raccogliere la sfida e di dare risposte, nelle più diverse condizioni, di ottimi contenuti e fattura. Questa buona riuscita è un riconoscimento per
gli Enti banditori (CNAPPC e Di Baio Editore) e per il fondamentale contributo dato dalla Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), e
dalla Società di Consulenza e Assistenza Impiantistica Sportiva (SCAIS), ma anche per tutti gli Ordini provinciali che con la loro attività sul territorio hanno consentito l’ottima riuscita di questo evento. Desidero ringraziare la Giuria per l’ottimo lavoro compiuto e per tutti il suo Presidente, Arch. Nevio Parmeggiani; ma anche è doveroso sottolineare l’impegno attivo di coloro che hanno creduto e patrocinato l’iniziativa: S.E. Mons. Carlo Chenis della Pontificia Commissione, Don Giuseppe Russo e Don Stefano Russo della CEI, Giovanni Petrucci e Claudio Barbaro del CONI, ed
infine Dario Bugli della SCAIS. Importante è anche considerare che questo Premio ha un doppio vantaggio: apre un significativo mercato a molti giovani progettisti di talento e offre all’architettura sacra e a quella sportiva una
nuova linfa vitale di idee progettuali. Inoltre non va dimenticato che, come già nel primo premio sui Sagrati, anche questa seconda iniziativa si basa su di una procedura interamente informatica, sperimentata e conclusa con grande
efficienza e nel massimo della correttezza. Ci auguriamo, in un prossimo futuro, di ampliare e rinnovare queste due prime positive esperienze fondate sull’interesse generale, per aprire ai giovani nuove strade di alto livello qualitativo.

"Lo sfondo etico dell’impegno progettuale"

Arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini
Direttore di CHIESA OGGI
architettura e comunicazione

Il successo di questa seconda edizione del Premio Nazionale di Idee di Architettura “ARCHITETTURA CULTURA & SPORT” dimostra la validità di un’iniziativa che si era affermata sin dalla sua prima edizione, nel 2005, col premio dedicato ai “Sagrati d’Italia”. È un successo che si misura anzitutto sulla partecipazione, vasta e diffusa sul territorio. Gli Ordini degli Architetti provinciali in tutto il paese hanno aderito e collaborato attivamente, e in questo si è realizzato, sia nella prima, sia nella seconda edizione, un piccolo miracolo: gli architetti – soprattutto giovani – si sono impegnati
nell’elaborare soluzioni per concreti problemi rilevati in loco. Hanno agito da veri “sensori”: sono stati capaci di portare alla luce situazioni che richiedevano interventi migliorativi. Con la loro professionalità e il loro entusiasmo hanno affrontato tali situazioni in modo propositivo, offrendo soluzioni capaci di coniugare valore estetico e funzionalità, soprattutto di offrire un servizio aggiunto a luoghi che di per sé sono vocati e preposti al servizio per la comunità. In
altri termini, si sono fatti por tavoce della comunità locale, interpreti delle esigenze, fautori di prospettive nuove, scovando potenzialità dove la situazione presentava limiti, a volte degrado o abbandono, o dimenticanza.
Hanno dato visibilità, hanno offer to proposte fattive, attorno alle quali si può aggregare un nuovo impulso, si possono raccogliere nuovi consensi, e avviare forse anche una rinascita di alcuni luoghi di incontro.
Insomma, attraverso il Premio emerge una visibilità nuova per la missione dell’architetto nella società. Questi risultati sono un motivo di orgoglio per noi della DI BAIO EDITORE: da oltre 30 anni le nostre pubblicazioni, distribuite in tutte le
edicole nazionali, ricoprono la specifica funzione di catalizzatori di idee progettuali, di elementi di raccordo tra il mondo dei professionisti e i committenti.
Con “CHIESA OGGI architettura e comunicazione” questa propensione essenzialmente etica, cioè attinente all’architettura non come esercizio formale, bensì come scopritrice di potenzialità reali e solutrice di problemi, agisce sul terreno particolarmente importante e fruttuoso del luogo di incontro della comunità.
L’Italia è ricca di una densità inusitata, assolutamente eccezionale, di eccellenze ar tistiche e architettoniche, in tutto il territorio.
Questa eredità va non solo mantenuta, ma valorizzata, riscoperta, attualizzata attraverso letture progettuali significative per l’oggi, capaci di mediare il fluire del tempo e della cultura attraverso elementi simbolici e snodi cruciali dell’organizzazione dei luoghi.
Oggi come oggi, luoghi per lo sport e la cultura legati alla Chiesa hanno un carattere esemplare, di particolare nobiltà, di singolare potenzialità mediatrice: perché attorno alla chiesa da sempre ruota la nostra civiltà, da sempre si organizza l
a nostra città. Attraverso il Premio Nazionale di Idee di Architettura “ARCHITETTURA CULTURA & SPORT”, siamo convinti di aver dato forse un piccolo, ma certo importante contributo a riannodare il dialogo tra architetti e società, tra committente ecclesiastico e mondo professionale.
Anche questa azione ha un sottofondo etico che evidenzia il nostro impegno, la nostra missione, la nostra speranza.

 

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