PORTE BLINDATE su misura: un’intervista di G. Cornelio a Mario Biancolin, presidente di Oikos Venezia.

Gentilissimo Mario Biancolin, come presidente di “OIKOS porte blindate su misura” può parlarci della nascita della sua azienda, di come avete mosso i primi passi e iniziato le prime produzioni?

Io e il mio socio, (siamo due soci paritari, io sono il Presidente Mario Biancolin e mi occupo della parte amministrativa e commerciale, il mio socio Fabio Buscato si occupa della parte produttiva-progettuale), abbiamo fondato la Oikos nel maggio del 1990: è il nostro ventesimo compleanno.
Tutto era nato da un’idea che è ancora alla base di quello che stiamo facendo, cioè quella di progettare e produrre, nel senso di non focalizzarci solo su qualcosa di standard, ma di essere continuamente propositivi. Ci sembrava, dall’analisi che avevamo fatto, (lavoravamo in altri campi), che nel campo delle porte d’ingresso ci fosse spazio per proporre qualcosa di più alto di quello che era presente sul mercato, di personalizzato.
Siamo partiti con dieci dipendenti, nel ’94 abbiamo trasformato la compagine in una Srl, il nome della ditta è Oikos Venezia, questa è la ragione sociale, che si era già conquistata in quegli anni una riconoscibilità come Oikos porte blindate su misura: il “su misura” noi lo intendevamo dal punto di vista dimensionale, ma soprattutto dal punto di vista complessivo della porta, “su misura” significa: secondo le tue esigenze, le tue preferenze. Per questo motivo abbiamo puntato subito sul fare tutte le lavorazioni all’interno e ad avere sempre una curiosità, una dinamicità, che probabilmente fa parte del nostro modo di essere: curiosità per l’innovazione, il porsi continuamente traguardi sempre alti. Volevamo fare una porta che fosse al più alto livello tecnico come porta, (come se fosse “tedesca” da questo punto di vista, in quegli anni infatti la tecnica s’identificava con la Germania) e nello stesso tempo avesse tutte le valenze estetiche dell’arredo Made in Italy; poi ci sono stati vent’anni di innovazioni e crescite continue.

Può darci una descrizione dei processi produttivi e dei materiali che impiegate? Può fornirci una descrizione della fabbricazione delle porte?

La mia era una formazione commerciale, invece quella del mio socio era una formazione tecnica nel campo della meccanica. Oggi facciamo il classico ciclo di lavorazione dell’acciaio. Le lavorazioni sono praticamente tutte fatte attraverso il taglio laser, le saldature laser etc., cioè con l’impiego della tecnologia laser per la realizzazione della struttura portante in acciaio della porta. Tutte le lavorazioni in acciaio sono interne, anche se eventuali verniciature, a polvere, abbiamo dovuto acquisirle attraverso il rapporto con collaboratori specialisti del settore. Ormai siamo diventati specialisti anche noi, abbiamo tutto il know how necessario alla lavorazione del ciclo del legno, perché fondamentalmente la porta blindata ha una struttura d’acciaio con dei rivestimenti in legno. E’ vero che si trovano dei semilavorati sul mercato, ma uno dei punti di forza da subito della nostra azienda, per poter personalizzare, è stato invece di produrre all’interno. Il nostro indirizzo dall’inizio è: noi diamo un prodotto finito, consegniamo qualcosa di cui possiamo essere responsabili. Avere all’interno anche il ciclo del legno, (da molti anni tra l’altro usiamo verniciature all’acqua, biologicamente sostenibili), significa controllare i tempi e la qualità della realizzazione, per la soddisfazione del cliente. Negli ultimi anni abbiamo incrementato le lavorazioni di altri materiali, ci siamo spostati dall’utilizzare solo il legno e i suoi derivati ed ora usiamo il vetro, la ceramica, l’acciaio, la pelle etc., tutta una serie di materiali che lavoriamo all’interno: sia gli acciai, i componenti in alluminio, le guarnizioni in gomma, sia i componenti di rivestimento, come anche tutti i componenti strettamente tecnici: le serrature, i cilindri, per i quali ci approvvigioniamo all’esterno. L’idea guida è avere i componenti migliori, più avanzati ed innovativi delle marche più affermate attraverso un rapporto di partnership col fornitore, perché altrimenti non si riescono ad ottenere i risultati che abbiamo ottenuto. Qualche volta quello che ci guida nell’approvvigionarci di un componente, di un prodotto, non è il prezzo, ma è la qualità e la disponibilità a interagire con noi. Non compriamo solo un prodotto, cerchiamo di avere un partner con cui parlare di qualcosa di nuovo da fare, di qualche innovazione da apportare, di miglioramenti da ottenere, questa è una cosa altrettanto importante del controllo del ciclo della lavorazione.
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Avete diverse certificazioni per la qualità e per il sistema di gestione ambientale, quali sono i motivi per cui avete ricevuto queste certificazioni? Può darci qualche informazione specifica sulle procedure che seguite per mantenere e per avere queste certificazioni?
Dalla nascita della nostra azienda noi abbiamo avuto due linee guida: la prima era quella di comunicare quello che facevamo, siamo nati nel 1990 e già nel ’91 abbiamo fatto la prima fiera internazionale del settore, il Saie di Bologna, per metterci in comunicazione, che significa proporre il tuo prodotto, ma anche recepire le richieste. Da subito c’era l’esigenza di rendere in qualche maniera misurabile la prestazione della porta: facevamo una porta blindata, quindi la prestazione più importante per noi come per i nostri competitor era la sicurezza, (proprio in questi anni noi abbiamo anche partecipato a questo processo). È nata una norma inizialmente dell’UNI e inizialmente volontaria, che oggi è stata recepita anche a livello europeo, la ENV 1627, che misura le prestazioni delle porte d’ingresso relativamente alla sicurezza, all’antieffrazione, poi abbiamo sviluppato anche un’esigenza, cioè la necessità nasceva dal fatto di poter dare all’utente finale un modo di misurare, di fare dei confronti, basandosi non solo sulle parole, ma sui risultati. Quando abbiamo raggiunto posizioni che ci sembravano importanti da questo punto di vista e si è fatto strada poi anche sul mercato la questione della certificazione del prodotto, abbiamo ottenuto, dieci anni fa, l’UNI EN ISO 9001/2000, nota come certificazione di qualità. Sempre come dire: io a te utente devo dare un riferimento terzo che ti garantisca quello che ti dico. E questo gli garantisce che lavoriamo in una certa maniera, con la rintracciabilità del prodotto, con un’assunzione di responsabilità relativamente alle garanzie sulla porta e così via. Negli anni abbiamo aggiunto la certificazione UNI EN ISO 14001/2004, che è quella relativa a tutto il processo ambientale, che è anche pesante per le ditte da sostenere, ma di nuovo significa: non ti dico che sono ecosostenibile, ma te lo dirà qualcuno che ci controlla, che è un ente terzo; abbiamo aggiunto proprio l’anno scorso anche la certificazione FSCsull’utilizzo del legno, un componente importante per noi.
Facciamo indubbiamente porte che la gente acquista perché sono sicure, il nostro orgoglio è che abbiamo fatto centinaia di migliaia di porte e non
ci risulta che ci sia stato un episodio di forzatura di una porta chiusa, l’effrazione di una nostra porta chiusa a chiave. La sicurezza è la prestazione fondamentale, tuttavia c’è un’esigenza di comfort generale della porta. Noi siamo stati i primi a puntare e a fare anche una certificazione anche sul livello di abbattimento acustico che dà la porta, che è ugualmente una cosa importante: quando la porta è chiusa non devo sentire cosa succede nel pianerottolo e le assicuro che non succede, può succedere se i muri non sono “a norma”, anni fa era così, adesso esiste una certa sensibilità verso questo punto di vista, anzi c’è anche una legge relativa e quindi è diverso. Il livello minimo dei nostri prodotti parte da 40 decibel di abbattimento acustico, che è un livello che normalmente è molto alto.
La prestazione termica è anche importante e vediamo che adesso su tutto il discorso relativo al risparmio energetico c’è una grande sensibilità. Se una porta è all’esterno deve avere delle caratteristiche specifiche per esterno, che sono la tenuta all’aria, acqua e vento e la garanzia di durata che abbiamo sul pannello che è esposto all’acqua, tutte queste cose sono certificate e garantite. Perché si fa questo? Primo perché in Italia, ma anche nel resto del mondo, arrivi il concetto che questa è una ditta che fa un prodotto industriale con sistemi industriali e con cura artigianale, abbiamo il meglio della tecnica sulla porta d’ingresso, abbinato al meglio del Made in Italy anche dal punto di vista estetico. Può essere un messaggio pubblicitario d’informazione, ma è anche qualcosa che ti viene garantito dai sistemi di controllo che una certificazione col controllo sulla linea di produzione ti può dare. Il motivo principale diventa questo: noi lo facciamo per dare all’utente un messaggio chiaro, e che non sia solo nostro, di eccellenza.

Può raccontarci qualcosa circa la progettazione delle vostre porte?

Oggi è di moda parlare di customerizzazione, di livello di personalizzazione che viene richiesto nei prodotti per la casa e che è generale, basti pensare all’episodio della 500 FIAT, che poteva essere addobbata un po’ come si voleva. Il tema della customerizzazione è quotidianità nelle aziende oggi. In questi vent’anni il percorso che abbiamo fatto è questo: dal punto di vista concettuale tutti quelli che lavorano qui sono abituati a lavorare nel senso della personalizzazione, dire: “io ti faccio un prodotto artigianale”, è una cosa di alto valore, dire: “io ti faccio un prodotto artigianale con le garanzie che ti può dare un prodotto industriale”, significa che ogni customerizzazione, ogni personalizzazione, non viene improvvisata, non si rifà solo alla memoria storica, che è importantissima, dei collaboratori, che abbiamo soprattutto nel legno, (sono proprio artigiani di formazione), ma viene progettata, quindi io fra un anno, dieci anni, venti, posso rifarti lo stesso prodotto, questa è una cosa: la progettazione, quando io parto dal desiderio del cliente.
In questi ultimi anni il passo grande che abbiamo fatto, dopo il 2000, senza dubbio dal 2005 con la presentazione di Synua, è stato passare dal soddisfare il desiderio del cliente alla sua interpretazione, cioè attraverso la proposta di design del prodotto dò un’interpretazione della tua esigenza, riesco ad anticipartela e devo dire che questo è effettivamente quello che colpisce di più.
La progettazione per noi è dunque di due tipi: uno, rispondere a esigenze o a richieste che ci arrivano dal progettista o dal cliente, attraverso il progettista, l’altro è invece proporre soluzioni che siano nuove e innovative e queste sono naturalmente più studiate, con più agio, con più tempo.
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Quale valore simbolico assume per voi la porta?

È giusto fare una riflessione sul significato che ha per noi la porta, non stiamo facendo solo un prodotto, stiamo effettivamente ponendoci il traguardo di interpretare un archetipo che ha tremila anni. La porta è nata prima come porta d’ingresso, poi c’è stata la porta delle stanze, delle case, ma anche negli antichi testi, dall’Iliade alla Bibbia, quando si parla di una porta è sempre una porta d’ingresso, quindi la porta è un archetipo importante, effettivamente in molte culture può essere anche un po’ banalizzata, invece è una cosa che fa parte del nostro abitare quotidiano, entriamo in casa attraverso la porta d’ingresso, è una cosa importante. Da questo punto di vista per esempio abbiamo proposto una porta adatta alle grandi dimensioni; ne abbiamo scoperto usi e caratteristiche differenti, perché quella che va all’Equatore probabilmente deve avere delle caratteristiche e delle prestazioni diverse da quella che va al Polo Nord, quindi dal punto di vista tecnico c’è un’attenzione ai diversi usi che può avere una porta d’ingresso. Dal punto di vista invece del design e soprattutto nel coniugare i due aspetti lo scopo verso cui ci stiamo muovendo è quello di arricchire l’ingresso di temi che vadano oltre la porta. La porta d’ingresso è qualcosa che serve per chiudere, ma intorno ad essa c’è un ambiente che può essere valorizzato riportando i temi dei rivestimenti delle porte, i disegni della porta, avendo attenzione su quello che si muove adesso, per esempio i grandi temi del Design e della Domotica, dando delle soluzioni per esempio tecniche di controllo della porta attraverso l’elettronica…
I nostri prodotti sono stati riconosciuti per come li abbiamo comunicati e per come sono stati provati e usati dal mercato: sono stati visti ovunque, i progettisti di tutto il mondo hanno visto le soluzioni nuove che abbiamo presentato, stanno apprezzando la qualità dei nostri prodotti; il pubblico sta scoprendo il valore estetico e ho continue conferme di persone contentissime delle nostre porte.
Fine intervista.

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